ArtisticaGinnastica e cultura fisica
Ginnastica, Europei 2015 – Italia, le pagelle. Fasana tra le big, Rizzelli consacrata, fatica Ferrari
Ieri pomeriggio si sono conclusi gli Europei 2015 di ginnastica artistica. L’Italia torna da Montpellier (Francia) senza medaglie al femminile, con 3 finali al femminile (2 di specialità) e il prezioso bronzo di Alberto Busnari.
Di seguito le consuete pagelle delle azzurre. Come sempre si valuta solo la competizione specifica, tenendo in considerazione il potenziale delle atlete.
ERIKA FASANA: 8,5. Ci aspettavamo la medaglia, inutile negarlo. Ma c’è poco da imputare all’atleta, visto il responso del campo. Il voto alto è dovuto soprattutto allo spessore tecnico della prova: il Chusovitina, prima italiana di sempre a portarlo in gara; un corpo libero che al top è da 6.2 di difficoltà (e mannaggia a quel doppio giro…); un all-around di buon respiro che oltre al corpo libero vede un bel doppio avvitamento al volteggio, una trave interessante, della parallele di difesa.
Ha attaccato tutto nella Finale del concorso generale, alla caccia del prestigioso podio nella gara regina. È stata bella la grinta dimostrata al quadrato, quel provarci fino in fondo piazzando il miglior esercizio, il tentativo di difesa su Ellie Downie purtroppo andando in fumo.
L’atto conclusivo al corpo libero la vedeva tra le favorite e solo il mancato riconoscimento del Memmel le ha impedito di conquistare il bronzo, scongiurando il sempre pesante 0 nel medagliere.
Un litigio con i centesimi. 15 venerdì, 16 della Finale di Specialità e si torna a casa purtroppo a mani vuote. Il medagliere e i risultati hanno un peso specifico davvero importante, ma vediamo Montpellier come tappa di passaggio verso i Mondiali (è già stata finalista a Nanning) e soprattutto verso le Olimpiadi 2016, ormai davvero vicinissime.
Ci sono ancora ampi margini di miglioramento anche se c’è un po’ di amaro in bocca per quanto non si è concretizzato alla Park&Suites Arena, senza dimenticare che comunque mancavano grandi big internazionali. Novero di big in cui è ormai entrata a pieno titolo anche la Fasana.
VANESSA FERRARI: S.V. Non è sicuramente stato un grande Europeo per la nostra numero 1. La ricerca della miglior forma fisica dopo la mononucleosi è ancora in corso d’opera. La Campionessa d’Europa al corpo libero è stata eliminata in qualificazione con 13.525, punteggio molto basso per il livello esagerato della stella azzurra più luminosa.
Ha piazzato un ruggito sulla trave, è comunque risultata la seconda italiana sui quattro attrezzi ma si è valutato correttamente di non scendere più in pedana e di lasciare il posto a Martina Rizzelli che ha colto con profitto l’occasione.
Poco importa per la Ferrari: non deve dimostrare nulla a nessuno e poco incide una manifestazione continentale sul suo palmares (decima partecipazione consecutiva, questo va detto). Vedremo quali saranno i piani per il futuro ma è indubbio che l’appuntamento dell’anno sono i Mondiali di Glasgow, per staccare subito il pass olimpico. A Rio 2016 l’assalto alla tanto agognata medaglia a cinque cerchi.
MARTINA RIZZELLI: 8. La settimana della maturità. Gli errori sono alle spalle, il talento ha trovato respiro in una gara internazionale, gli esercizi sono puliti e mantengono alte le difficoltà. Sòfia 2014, le cadute, le conseguenti e dovute critiche sono solo un lontanissimo ricordo.
Il salto in un’altra dimensione avviene durante la Finale all-around. Praticamente 24 ore prima dell’evento prende il posto di Vanessa Ferrari e la sostituisce con una prestazione tonica e aggressiva per tutta la sua durata. Dopo tre rotazioni è addirittura quinta, poi perde qualcosina sulla trave, l’attrezzo a lei meno congeniale. Conclude con un onorevole nono posto, a soli tre centesimi dalla top eight che garantisce onore e diplomi.
Partecipa con onore alla Finale di Specialità. Alle parallele asimmetriche entra con l’ottavo punteggio, si migliora ancora nell’atto conclusivo e risale fino al quinto posto. 13.866, 13.900, 13.933: sono i suoi score sugli staggi nelle tre uscite. Regolarità pazzesca, sette esercizi consecutivi senza grosse sbavature nel 2015.
I sorrisi al termine sanciscono la sua soddisfazione e la consapevolezza nei propri mezzi. I margini di miglioramento sono ancora tanti.
CARLOTTA FERLITO: 6. Torno a ripetere: se in Italia, per parlare di ginnastica artistica in maniera diffusa, bisogna ridursi a mezzo tweet, allora non siamo messi per nulla bene. Fraintesa o meno questa è tutta un’altra storia. Preferiamo rimanere alla pedana che è poi quello che conta, visto che stiamo trattando soprattutto di sport.
La sua trave è stata buona e ben condotta per la sua durata, anche se si torna a parlare di difficoltà di partenza (qui l’analisi non è mia, quindi vale 1000 volte di più e non è attaccabile). Il 14.058 con cui è stata valutata ha lasciato qualche perplessità (a lei in primis), l’ha tenuta a rischio per tutta la giornata e la Finale l’ha respinta per un decimo di punto. Ha pagato la sfortuna della prima suddivisione, i punteggi che poi si sono alzati gradualmente (come da tradizione) nel corso del pomeriggio.
L’atto conclusivo sulla carta era alla sua portata e, per come si è sviluppato, le avrebbe permesso di giocarsi qualcosa di molto interessante.
(foto Federginnastica)
