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Rugby

Sei Nazioni 2015, le pagelle di Italia-Galles: secondo tempo da incubo, Bergamasco immortale

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L’Italia chiude come peggio non potrebbe il Sei Nazioni 2015. Gli azzurri crollano completamente nel secondo tempo e lasciano campo libero al Galles, che marca ben 47 punti nella ripresa, per il 20-61 finale nonostante il 13-14 con cui si erano chiusi i primi quaranta minuti. Peggior sconfitta casalinga nella storia del Sei Nazioni. Le pagelle.

Luke McLean, voto 5,5: un passo indietro per quello che è senz’altro il miglior azzurro del Sei Nazioni, nonostante la prova opaca di oggi. Si fa notare per qualche ottimo spunto alla mano, ma nel gioco tattico non è così efficace come nelle scorse settimane.

Leonardo Sarto, voto 6,5: la sua miglior partita del Torneo. Diligente e preciso quando viene chiamato in causa, anche nel gioco aereo e nelle situazioni difensive di gioco rotto. Nel secondo tempo è uno dei più lucidi, come dimostrato dallo sgroppata di settanta metri per la meta finale.

Luca Morisi, voto 6: ancora una volta è impegnato soprattutto in difesa, dove fa vedere una grande abnegazione e un know-how non indifferente. Otto placcaggi portati, di cui un paio importanti, e zero mancati. Una coppia di sostanza con Masi.

Andrea Masi, voto 5,5: piuttosto anonimo. Otto placcaggi di ordinaria amministrazione, ma in fase offensiva nemmeno nel primo tempo fa valere le proprie qualità. Viene ammonito ingiustamente da Pollock.

Giovanbattista Venditti, voto 6: fa troppo spesso confusione, ma si dimostra sempre più utile alla squadra. Al posto giusto al momento giusto in occasione della meta ma, in generale, un miglioramento complessivo che lo rendono una pedina importante nello scacchiere azzurro.

Kelly Haimona, sv: sfortunato. Costretto ad uscire per un infortunio al braccio dopo quattro minuti. Un finale inglorioso.

Edoardo Gori, voto 6: il primo tempo è in linea con il suo Sei Nazioni. Attento, ordinato e preciso in attacco (bene la regia in occasione della meta di Venditti), aggressivo e sempre pronto ad immolarsi in difesa. Qualche placcaggio mancato di troppo nel secondo tempo, ma in linea con i compagni. Presente e futuro.

Samuela Vunisa, voto 5: scompare completamente nel secondo tempo, mettendo in mostra tutti i suoi limiti per quanto riguarda l’affidabilità. Nel primo tempo fa valere la sua fisicità e il dinamismo, ma è troppo poco.

Mauro Bergamasco, voto 7: alla partita – nonostante il calo del secondo tempo – e alla carriera. Gioca con il coltello tra i denti quella che dovrebbe essere l’ultimo match della sua straordinaria avventura nel Sei Nazioni, lunga sedici anni. Tante sconfitte, vero, ma anche tanti placcaggi e un’enorme quantità di lavoro. Ci mancherà.

Francesco Minto, voto 5,5: in ombra nel primo tempo, dove non si rende granché protagonista. Uno dei pochi a non crollare completamente nella ripresa, tant’è che porta a terra in totale quattordici placcaggi.

Joshua Furno, 6: si riscatta dopo la pessima prestazione di una settimana fa. Sempre presente in giro per il campo a far sentire il proprio fisico, in attacco come in difesa.

George Biagi, voto 6: solita quantità notevole di lavoro sporco, accompagnata da un’ottima tenuta in difesa con sette placcaggi e dalle garanzie offerte in rimessa laterale. Allo sbando come tutti gli altri ad inizio ripresa, ma resta un gran Sei Nazioni.

Martin Castrogiovanni, voto 6,5: cuor di leone. Dimostra di avere sempre benzina da bruciare per la nazionale, dominando in mischia nel primo tempo e mantenendo costantemente un work rate elevatissimo in giro per il campo, non paragonabile a Cittadini e Chistolini.

Leonardo Ghiraldini, voto 6,5: porta più che degnamente i gradi di capitano e guida alla grande i suoi guerrieri nel primo tempo, soprattutto in mischia. Grande presenza nel gioco aperto, con dieci placcaggi e quasi sempre in avanzamento quando chiamato in causa.

Michele Rizzo, voto 6,5: gioca con la bava alla bocca e rende ancor più incomprensibile la scelta di Brunel di lasciarlo fuori nelle precedenti partite. Domina Jarvis in mischia ed è sempre in sostegno alle iniziative offensive. Paga gli sforzi ad inizio ripresa.

Andrea Manici, voto 5: non si vede praticamente mai, se non per un paio di metri fatti in avanzamento. Le qualità ci sono, ma deve necessariamente migliorare l’impatto sul match.

Alberto De Marchi, voto 5: conferma la propria stagione difficile. La differenza tra lui e Rizzo è fin troppo evidente già dalla prima mischia. In ottica Mondiale il posto può essere a rischio.

Dario Chistolini, voto 5: soffre a più riprese Gill, il pilone sinistro di riserva gallese. Con il fiato corto nelle ultime due partite.

Quintin Geldenhuys, voto 5: appena rientrato da un infortunio, il seconda linea bianconero deve subire la furia gallese e non si raccapezza. Alun Wyn Jones e Charteris lo sottomettono troppo facilmente.

Robert Barbieri, sv: pochi minuti per giudicarlo, ma una qualità nei possessi decisamente superiore a Vunisa.

Guglielmo Palazzani, sv

Luciano Orquera, 5,5: primo tempo di qualità, infinitamente superiore (ma non ci voleva molto) alla prestazione di una settimana fa. Muove bene i trequarti ed è propositivo, poi nella ripresa va in confusione e regala con un calcetto avventato una meta i gallesi.

Enrico Bacchin, sv

All. Jacques Brunel, voto 4: impensabile che una nazionale impegnata nel Sei Nazioni rientri in campo in quel modo. E la colpa, inevitabilmente, non può che essere anche (o soprattutto) dell’allenatore e di cosa avrà detto nello spogliatoio.

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