Seguici su

Sci Alpino

Sci alpino: Dominik Paris o Kjetil Jansrud, chi è il più forte?

Pubblicato

il

Quando si venne a sapere della lunga e sfortunata assenza di Aksel Lund Svindal, ci si interrogava su chi avrebbe potuto interpretare il ruolo di dominatore assoluto della velocità, sia per fare incetta di gare e coppette di specialità, sia per dare fastidio a Marcel Hirscher in chiave sfera di cristallo. Difficilmente si sarebbe potuto pensare ad un dominio così netto di Kjetil Jansrud, con quattro successi e due secondi posti sinora: ma il norvegese, settimana dopo settimana, sta trovando un rivale sempre più arcigno. Un campione che, certo, in stagione non ha ancora vinto, però è regolare. Regolarissimo. Parliamo ovviamente di Dominik Paris e cerchiamo, dunque, di analizzare lo scandinavo e l’azzurro.

Dal punto di vista tecnico, si tratta di ragazzi provenienti da scuole ben diverse. Il ventinovenne di Vinstra, da buon norvegese, è cresciuto nel solco della polivalenza: sì, quella scuola di Aamodt e Kjus, di Svindal e in futuro anche di Kristoffersen per cui, già in gioventù, un atleta deve affrontare con profitto tre o quattro discipline. Anzi, il “primo” Jansrud era slalomgigantista, con risultati di rilievo in entrambe le specialità – soprattutto tra le porte larghe – fino al 2012. Da lì, pur non trascurando il gigante, ha messo a frutto la sua tecnica per specializzarsi nella velocità, senza effettivi punti deboli: dove c’è da far scorrere lo sci, lo fa scorrere; dove c’è da tirare i curvoni in velocità, li tira; dove ci sono maglie più strette, vengono appunto fuori i ricordi del gigantista.

Ecco, forse gli spazi stretti, fortunatamente rari in velocità, sono l’unico punto in cui Jansrud sopravanza Paris, anche solo per una banale predisposizione fisica: l’azzurro pesa infatti una dozzina di chili in più e, al contrario del rivale, ha una storia puramente da discesista, che anzi nelle ultime due stagioni ha saputo migliorarsi in un modo incredibile per quanto riguarda la propria tecnica, in particolare sulle curve più veloci. Perché per il resto i due sembrano equivalersi: la scorrevolezza è una dote naturale, se poi è condita da buoni materiali (Head per Jansrud, Nordica per Paris) diventa davvero l’aspetto principe di un discesista, ed entrambi da questo punto di vista sono forse i migliori dell’intero Circo Bianco.

Dalla parte di Paris c’è senz’altro la già citata regolarità, che gli permette di essere in piena corsa soprattutto per la coppetta di discesa pur non avendo ancora vinto in stagione: Jansrud ha infatti toppato a Santa Caterina, terminando appena 17° su una pista poco amata sin dall’unica prova cronometrata. Certo, potrebbe benissimo essere una semplice giornata storta, dunque lasciamo alle grandi classiche di gennaio l’onere e l’onore di sancire il verdetto finale.

Già, chi è più forte tra Kjetil Jansrud e Dominik Paris? Al momento i risultati dicono Jansrud, sia per quanto fatto in stagione, sia per il palmarès (tre medaglie olimpiche a fronte di un argento iridato, sette vittorie in CdM contro tre). Ma nello sci alpino i valori cambiano rapidamente. E piste come Wengen o Kitz sembrano sorridere più all’azzurro, che sulla Streif peraltro ha già magicamente vinto. Dunque sì, Jansrud per ora vince, forte anche dei suoi 294 punti contro 220 in libera e 280 contro 185 (e i 200 di Reichelt) in supergigante. Però in primavera ne riparleremo.

Per restare aggiornato sul mondo della montagna, visita La GrandeNeve, anche su Facebook

foto: credit Fisi

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

3 Commenti

1 Commento

  1. Luca46

    30 Dicembre 2014 at 22:16

    Non lo so chi la spunterà quest’anno ma Paris a differenza di Jansrud ha ancora margini di miglioramento nel breve periodo e anche per il futuro. Quest’anno Paris mi sta sorprendendo alla grande in SuperG e quindi potrebbe essere destinato in futuro a provare anche le altre discipline. Sono curioso di vederlo in Combinata.

    • Marco Regazzoni

      31 Dicembre 2014 at 01:58

      Nonostante la già citata, imponente mole fisica, non ho brutti ricordi del Paris slalomista in combinata; certo, nulla che possa far presupporre risultati clamorosi, però una buona dose di punti potrebbe portarla a casa. E chissà, magari a fine anno avremo un azzurro sul podio della classifica generale, sarebbe un risultato fantastico…anche se io punterei più sulla prestigiosissima coppetta di specialità.

      • Luca46

        1 Gennaio 2015 at 13:00

        Infatti io sogno la coppa di discesa e sono molto fiducioso. Se non erro era sfuggita anche a Ghedina per mano di Alphand.

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *