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Ciclismo su pista: l’Italia paga l’assenza delle punte a Londra
Una trasferta avara di soddisfazioni importanti, come riporta lo stesso sito della Federciclismo. L’Italia torna da Londra, sede della seconda tappa di Coppa del Mondo di ciclismo su pista, senza grandi gioie: d’altronde, l’assenza di elementi come Elia Viviani, Marco Coledan ed Elena Cecchini, comprensibilmente a riposo dopo una stagione molto lunga e impegnati già nella programmazione con i rispettivi club, ha reso tutto più difficile, sebbene fosse comunque lecito attendersi qualcosa in più.
In alcuni casi sono stati pochi decimi di secondo a separare l’Italia da un’ottima prestazione: il quartetto femminile dell’inseguimento, in un livello globale sempre più alto, ha mancato l’accesso alla semifinale per un’inezia, pur confermando il valore internazionale a cui ormai è giunto e cogliendo un altro piazzamento, il nono posto, in linea per la qualificazioni alle Olimpiadi di Rio. Maggiori difficoltà per il quartetto maschile, abbastanza “improvvisato” viste le già citate assenze e il forfait di Scartezzini: il diciassettesimo posto non rende giustizia all’impegno dei ragazzi, ma in questo caso, con il rientro degli importanti elementi assenti a Londra, le prossime uscite internazionali dovrebbero permettere di ottenere piazzamenti più consoni alla lotta per la carta olimpica.
Nell’omnium, il commissario tecnico Salvoldi ha voluto sperimentare Annalisa Cucinotta, del resto molto brillante in svariate manifestazioni: la prima parte della prova era stata davvero molto positiva per la friulana, che poteva comodamente mirare ad un risultato tra le prime dieci, mentre le gare di velocità pura e la corsa a punti l’hanno fatta retrocedere in tredicesima posizione. Anche in questo caso, comunque, nulla è compromesso per la qualifica olimpica, anzi le ambizioni delle azzurre si rafforzano avendo avuto la conferma che sono ben due le ragazze con la quale giocarsela (l’altra è ovviamente Simona Frapporti). Nel maschile, l’assenza di Viviani ha gettato nella mischia il ventenne bergamasco Simone Consonni: una prestazione in crescendo per il giovane lombardo, alla fine sedicesimo e prospetto comunque interessante per questa disciplina che richiede una propensione alla multidisciplinarietà non indifferente.
Giorgia Bronzini non è andata oltre l’ottavo posto sia nella corsa a punti sia nello scratch, d’altronde la campionessa piacentina è al termine di una stagione tanto impegnativa quanto esaltante, mentre Liam Bertazzo è scivolato lontano nella corsa a punti maschile, ottenendo invece una top ten nell’americana in coppia con Alex Buttazzoni. Chiusura dedicata alla velocità: Maila Andreotti, alla seconda esperienza internazionale consecutiva, non poteva fare molto di più rispetto ai piazzamenti nelle retrovie conseguiti nell’individuale e nel keirin, ma nel suo caso esistono buoni margini di miglioramento. Per Francesco Ceci, invece, uno squillo importante proprio nella specialità di origine giapponese, dove ha chiuso al decimo posto migliorandosi sensibilmente rispetto alla prima uscita: qualora dovesse confermarsi su questi livelli, la carta olimpica non rappresenterebbe un’utopia.
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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com
