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Sport invernali, stagione 2014/2015: tutte le aspettative dell’Italia

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La stagione invernale è ormai alle porte (anche se, dal clima che regna in gran parte della Penisola in questi giorni, non si direbbe…). Vediamo, disciplina per disciplina, cosa aspettarci dalle varie selezioni azzurre.

Sci alpino: come da tradizione recente, le ambizioni maggiori saranno riposte nella velocità maschile. Dominik Paris e Christof Innerhofer le punte di diamante di una squadra che può fare ancora affidamento sui veterani Peter Fill e Werner Heel, nella speranza di un definitivo salto di qualità da parte di Siegmar Klotz e Mattia Casse. L’assenza per infortunio del norvegese Aksel Lund Svindal potrebbe inoltre aprire spiragli interessanti in chiave “coppette” di discesa e superG. In quest’ultima disciplina punterà a tornare ai vertici Matteo Marsaglia, da questa stagione proiettato in maniera decisa anche sul gigante, specialità che potrebbe spalancargli una grande seconda parte di carriera.
Per quanto riguarda le discipline tecniche, fari puntati in gigante su Roberto Nani e Luca De Aliprandini, due giovani ormai maturi per competere con i mostri sacri stranieri. In slalom, invece, serve un riscatto dopo due stagioni al di sotto delle aspettative, anche se l’assenza di Manfred Moelgg peserà sensibilmente. La punta sarà Stefano Gross (ma occhio all’intramontabile Patrick Thaler), con Giuliano Razzoli e Cristian Deville pronti a dimostrare di avere ancora cartucce importanti da sparare. In questo settore, più di ogni altro, si avverte l’assenza di un ricambio generazionale, con i giovani Riccardo Tonetti e Giordano Ronci che sinora hanno faticato non poco in Coppa del Mondo.
In campo femminile, le chance maggiori sono riposte nel gigante femminile, con Federica Brignone e Nadia Fanchini in grado di puntare anche ad un buon piazzamento nella classifica di specialità. Attenzione anche a Manuela Moelgg: in estate si è allenata con continuità e potrebbe ritornare a rivivere sensazioni che ha smarrito da qualche stagione. Curiosità per la campionessa del mondo juniores in carica Marta Bassino, da cui è lecito, perché no, attendersi qualche sprazzo di classe nel corso dell’anno. Il vero tallone d’Achille resta lo slalom, dove comunque si registra l’importante rientro di Irene Curtoni.
Non abbondano i ricambi neppure nella velocità, dove le frecce migliori saranno ancora una volta le veterane Daniela Merighetti ed Elena Fanchini. In attesa del ritorno al top di Sofia Goggia.

Sci di fondo: il ritorno dell’allenatore Giuseppe Chenetti potrebbe ridare nuovo slancio ad uno sport dove, finalmente, i talenti non mancano.
Dopo averla già accarezzata nella passata stagione (a lungo in testa alla classifica, prima di un calo nel finale), Federico Pellegrino non nasconde di puntare alla Coppa del Mondo sprint. L’aostano in estate ha compiuto importanti progressi dal punto di vista fisico che potrebbero consentirgli di trovare una buona continuità anche in tecnica classica. L’obiettivo a lunga scadenza, invece, sarà quello di diventare competitivo anche nelle lunghe distanze, in pratica ripercorrendo un po’ quello che era stato il percorso di Cristian Zorzi.
Per quanto riguarda le prove distance, da monitorare con attenzione due giovani in rampa di lancio come Francesco De Fabiani e Maicol Rastelli. Si tratta di due atleti “atipici” per lo sci di fondo italiano recente, perché completi ed in grado di ben figurare in entrambe le tecniche (Rastelli può farsi valere anche nelle sprint). Dietmar Nockler si trova dinanzi ad un bivio: rimanere nel limbo degli atleti di buon livello o diventare un campione a tutti gli effetti. In attesa della crescita dei più giovani, i tecnici potranno ancora fare affidamento sull’usato sicuro: da Roland Clara, fino all’evergreen Giorgio Di Centa, 42 anni appena compiuti.
Tra le donne, sta nascendo una squadra per le prove sprint davvero di caratura internazionale. Se Gaia Vuerich e Greta Laurent sono ormai una realtà e punteranno a conquistare (come minimo) il loro primo podio in Coppa del Mondo, le novità potrebbero essere rappresentate da Francesca Baudin e Giulia Stuerz. Per quanto riguarda le prove distance, il Bel Paese si aspetta miglioramenti tangibili da parte di Debora Agreiter e qualche buona prestazione da parte di Marina Piller e Virginia De Martin. Rispetto alle sprint, tuttavia, la strada per avvicinare le big scandinave sembra più lunga.

Salto con gli sci: in campo maschile l’obiettivo di Sebastian Colloredo e Davide Bresadola sarà riuscire ad agguantare la zona punti con una certa continuità, provando di tanto in tanto a conseguire qualche piazzamento a ridosso della top10. Maggiori le ambizioni di una squadra femminile che ha visto i ritiri di Roberta D’Agostina (diventata mamma) e Lisa Demetz, ma in cui restano le certezze Elena Runggaldier ed Evelyn Insam, atlete da prime dieci posizioni ed anche da podio in qualche contesto. In ottica futura, da seguire le sorelle Manuela e Lara Malsiner, rispettivamente classe 1997 e 2000.

Combinata nordica: tutto ruota attorno al salto, l’anello debole degli azzurri nelle ultime due stagioni. I risultati del Grand Prix estivo non hanno dato riscontri così confortanti in questo senso. Il lavoro con il tecnico finlandese Kimmo Savolainen procede e l’augurio è che possa portare a risultati positivi, quanto meno dal trampolino piccolo. Alessandro Pittin, soprattutto a causa dei tanti infortuni che lo hanno martoriato, finora ha raccolto meno di quanto un talento sconfinato avrebbe potuto (anche se il carnico ha conseguito risultati impensabili per la combinata nordica italiana sino a qualche anno fa, tra cui un bronzo olimpico e tre vittorie in Coppa del Mondo). Il 24enne di Cercivento resta tra i migliori al mondo, ma per giocarsi qualcosa di importante dovrà giocoforza acquisire quella sicurezza dal trampolino che smarrito da quasi tre anni. Lo stesso discorso vale per Armin Bauer e Lukas Runggaldier, mentre Samuel Costa cercherà di proseguire nel progetto di crescita iniziato lo scorso anno. I giovani Mattia Runggaldier e Manuel Maierhofer dovranno dimostrare di meritarsi un palcoscenico come quello della Coppa del Mondo.

Biathlon: il bronzo conquistato nella staffetta mista alle Olimpiadi di Sochi 2014 deve rappresentare un punto di partenza per un gruppo dal buon potenziale. Lukas Hofer e Dominik Windhisch, in determinate condizioni, possono agguantare qualche piazzamento di prestigio, mentre in campo femminile Dorothea Wierer, tirata a lucido durante la preparazione estiva, potrebbe decollare definitivamente qualora riuscisse a progredire ulteriormente nel passo sugli sci. Karin Oberhofer resta una garanzia, mentre in chiave staffetta andranno valutati i progressi di Nicole Gontier ed Alexia Runggaldier. In Ibu Cup dovremo seguire con attenzione le prestazioni della giovanissima Lisa Vittozzi, bi-campionessa del mondo in carica a livello giovanile.

Freestyle: la speranza più grande arriva dallo ski-cross. Francesco Mauriello, campione del mondo juniores nel 2013, ha già conquistato due vittorie in Coppa Europa e da quest’anno proverà a farsi largo anche in Coppa del Mondo. Con Deborah Scanzio che ha cambiato nazionalità (ora gareggerà per la natia Svizzera), l’Italia è praticamente sparita dal settore dei moguls. Il solo Giacomo Matiz prenderà parte ai prossimi Mondiali, allenandosi in proprio.
Qualche sorpresa potrebbe giungere dallo slopestyle con Markus Eder, Silvia Bertagna (già sul podio in Coppa del Mondo) e Giorgia Bertoncini (al rientro da un lungo infortunio).

Snowboard: una delle discipline di punta del panorama invernale italiano. In campo maschile gli azzurri formano un vero e proprio squadrone nel cross, di cui fanno parte il detentore della Coppa del Mondo, Omar Visintin, Luca Matteotti, Fabio Cordi, Emanuel Perathoner, Tommaso Leoni e Michele Godino, atleti da podio in ogni gara. In campo femminile puntiamo su Michela Moioli, al rientro da un lungo infortunio, e Raffaella Brutto.
Per quanto riguarda il settore dell’alpino, al di là dei veterani Roland Fischnaller (acciaccato) ed Aaron March, servono risposte concrete da parte delle nuove leve, in particolare Edwin Coratti, Mirko Felicetti e Nadya Ochner.

Slittino: il ritiro di Armin Zoeggeler è un vuoto incolmabile. Eppure non esistono ragioni per dubitare che l’Italia resterà al vertice di questa disciplina. Dominik Fischnaller si candida a principale antagonista del fuoriclasse tedesco Felix Loch, con un calendario di Coppa del Mondo che, come vedremo, sorride al giovane altoatesino (manca ad esempio l’ostica pista di Whistler Mountain). Difficile che possa arrivare un podio, invece, per Kevin Fischnaller ed Emanuel Rieder, ma entrambi hanno le potenzialità per conquistare qualche piazzamento nella top10. In doppio il nuovo quadriennio olimpico potrebbe consacrare definitivamente Ludwig Rieder e Patrick Rastner, senza dimenticare i veterani Christian Oberstolz e Patrick Gruber, che con l’esperienza proveranno ad agguantare ancora qualche risultato prestigioso. Ci sarà da lavorare molto, invece, nel settore femminile, dove si è ritirata Sandra Gasparini. Sandra Robatscher ed Andrea Voetter sono senz’altro due prospetti interessanti su cui investire, ma almeno inizialmente sarebbe inopportuno riporre su di loro troppe aspettative. Nuova sfida per Greta Pingerra, proveniente dallo slittino su pista natuale.

Bob: nuova guida tecnica (il britannico Graham Richardson) per cercare di rilanciare un settore che annaspa da troppi anni. E’ stato avviato dagli allenatori e dalla Federazione un progetto per allargare la base e reclutare nuovi atleti. Un’iniziativa interessante, anche se la totale assenza di piste in Italia complica moltissimo le cose. L’elemento di punta sarà ancora una volta Simone Bertazzo, il cui obiettivo sarà quello di tornare ad occupare con stabilità un posto tra i primi dieci del bob a 2. Alcuni frenatori come Alessandro Grande e Simone Fontana stanno tentando una nuova avventura da piloti. Proverà a mettersi in luce in Coppa Europa l’astro nascente Patrick Baumgartner, il talento più puro a disposizione dell’Italia.

Skeleton: obiettivo top20 in Coppa del Mondo per Giovanni Mulassano e l’italo-canadese Joseph Cecchini. Nel circuito maggiore potrebbe avere una chance anche il promettente Mattia Gaspari, il quale proverà a conquistare il suo primo podio in carriera in Coppa Europa.

Pattinaggio velocità: le speranze maggiori sono riposte in Mirko Nenzi e Francesca Lollobrigida. Il primo, dopo il podio in Coppa del Mondo ad Astana dello scorso anno, punta a consolidarsi tra i migliori al mondo dei 1000 metri, provando con il tempo a diventare competitivo anche nei 1500. La romana, invece, riparte dalla sfera di cristallo vinta nella mass start, specialità a lei congeniale dove mirerà al bersaglio grosso, in attesa di progredire ulteriormente anche nelle lunghe distanze tradizionali (3000 e 5000 metri). Non subito, ma in proiezione Pyeongchang 2018, l’Italia confida molto in Andrea Giovannini, polivalente che ha già dimostrato buone cose nel circuito maggiore.

Short track: la decisione di Arianna Fontana di proseguire fino alle prossime Olimpiadi è la prima pietra da cui partire per dar vita ad un difficile rinnovamento. A parte la pluri-medagliata valtellinese, infatti, al momento non si intravedono altri elementi di livello mondiale. Stanno compiendo importanti passi avanti Elena Viviani e Tommaso Dotti, mentre i veterani Nicola Rodigari e Yuri Confortola giocheranno un ruolo determinante in chiave staffetta. L’obiettivo primario del tecnico canadese Kenan Gouadec sarà dunque quello di valorizzare dei volti nuovi e far sì che l’Italia non sia solo Fontana-dipendente.

Pattinaggio artistico: l’addio di Carolina Kostner lascia un vuoto incolmabile in campo femminile, dove al momento l’Italia può contare sulla sola Valentina Marchei come atleta di un certo livello. Quest’ultima, inoltre, gareggerà insieme ad Ondrej Hotarek (il quale aveva concluso il sodalizio con Stefania Berton) anche nelle coppie d’artistico. In campo maschile da seguire l’italo-russo Ivan Righini. Nel complesso, tuttavia, l’unico comparto dove il Bel Paese può puntare a dei podi internazionali è quello della danza, dove caliamo la carta dei campioni del mondo Anna Cappellini e Luca Lanotte.

Curling: debutto in prima divisione agli Europei per l’emergente skip Amos Mosaner, il cui obiettivo sarà la salvezza (con un pensierino segreto ai Mondiali 2015). In campo femminile, invece, le azzurre del 3S Luserna dovranno tentare di ritornare in massima serie dopo la retrocessione dello scorso anno.

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3 Commenti

1 Commento

  1. Federico Militello

    21 Ottobre 2014 at 23:13

    Avevo dimenticato il biathlon, l’ho aggiunto. Non ho volutamente inserito sci velocità e sci alpinismo perché discipline non olimpiche (l’articolo era già sufficientemente lungo…). Mentre per quanto riguarda l’hockey sul ghiaccio, è uno sport invernale atipico, che vede il suo evento clou in primavera.

    • Luca46

      22 Ottobre 2014 at 20:40

      Grazie Federico.

  2. Luca46

    21 Ottobre 2014 at 19:50

    È un peccato non vedere più la Kostner … e mi dispiace che si stiano accanendo su di lei.
    Del Biathlon e dei fratelli Origone non ne parliamo?

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