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Sci di fondo: Cristian Zorzi dalle medaglie…al piantone

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Una premessa fondamentale a questa storia è garantire il massimo rispetto per tutti: per un campione che ha vinto tre medaglie alle Olimpiadi e due ai Mondiali, per un gruppo sportivo che ha fatto tanto per lo sport italiano e per il corpo militare più antico della storia d’Italia. Soprattutto, per quei finanzieri che giorno e notte pattugliano dogane e confini, aeroporti e stazioni, paesi e città, e anche per chi vorrebbe fare il finanziere, o qualsiasi altro lavoro, e non riesce ad averne l’opportunità.

Tuttavia, sapere che Cristian Zorzi debba ora fare il piantone all’ingresso di una caserma per sbarcare il lunario fa una certa tristezza. La storia l’ha raccontata ieri Maurizio DI Giangiacomo sul Trentino Corriere Alpi ed è consultabile a questo link: in poche parole, una volta terminata la propria gloriosa carriera, Zorro non ha avuto l’opportunità, come avrebbe voluto e forse meritato, di mettere al servizio la propria incomparabile esperienza nelle strutture federali, nel ruolo di allenatore di una delle nazionali…o dello stesso gruppo sportivo, come del resto capita alla grandissima parte degli ex atleti. Il brigadiere Zorzi vuole allenare: in Italia, non all’estero, perché lasciare casa sua dopo così tanti anni non rientra nelle sue ambizioni. E invece è lì, a fare il piantone presso il Centro di Addestramento Alpino di Predazzo, una delle storiche sedi delle Fiamme Gialle per l’attività sportiva invernale. Il resto è scritto in quell’articolo, del quale è difficile trovare qualcosa di non condivisibile: possibile che in una nazionale reduce da anni tristi, tristissimi come quella dello sci di fondo azzurro non si sia voluto dare una chance a Zorro?

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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