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Ciclismo

Tour de France: le partenze dall’estero…portano bene a Contador e agli italiani

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Germania, Spagna, Italia, Belgio, Svizzera, Paesi Bassi, Inghilterra, Lussemburgo, Irlanda e Monaco: il Tour de France è partito diverse volte dall’estero e dunque lo start in programma da Leeds per domani non costituirà nulla di nuovo. D’altronde, il ciclismo della globalizzazione porta anche a questi sconfinamenti, come del resto avviene puntualmente per il Giro d’Italia e per tutte le altre corse “top” dell’UCI.

Amsterdam 1954: inizia da qui la storia della partenze oltreconfine, con un’edizione che finirà nelle mani di Louison Bobet. Tra le più significative, si ricorda senz’altro quella di Colonia del 1965, e al termine di quelle tre settimane sul podio di Parigi svettò Felice GImondi.

Venendo a tempi più recenti, la partenza da San Sebastián del 1992 fu anche un omaggio a Miguel Indurain, che quell’anno si impose per la seconda delle cinque volte consecutive, mentre a Hertogenbosch, Olanda 1996, Bjarne Riis inizia la sua vincente avventura .

Nel 1998, il Tour della foto a cui si riferisce il podio con lo straordinario trionfo di Marco Pantani scattò da Dublino, la splendida capitale irlandese; nell’era Armstrong, si segnala Lussemburgo 2002, mentre nei trionfi di Contador datati 2007 e 2009 si ebbe il via rispettivamente da Londra e dal Principato di Monaco. Anche il terzo trionfo del madrileno sarebbe stato caratterizzato da una partenza in terra straniera (Rotterdam 2010), ma sappiamo come quell’edizione venne vinta a tavolino da Andy Schleck. Infine, nel 2012 il successo di Wiggins incominciò a Liegi, in Belgio, altra terra letteralmente innamorata del ciclismo.  Per quel che vale la scaramanzia, dunque, attenzione ad Alberto Contador…ma anche agli italiani, visto che questa particolarità ha caratterizzato gli ultimi due successi azzurri nella Grande Boucle.  A livello puramente numerico, quella di Leeds sarà la diciottesima partenza da un paese diverso dalla Francia.

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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