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Ciclismo

Tour de France 2014: la macchina perfetta Tony Martin

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L’Aston Martin è una macchina da sogno, una delle marche più costose, prestigiose e potenti. Tony Martin è un corridore da sogno, uno degli atleti più…potenti in circolazione.

Per lunghi anni, infatti, sembrava che certe imprese potessero riuscire solo a Fabian Cancellara: stiamo parlando di sparate da finisseur nel finale piuttosto che di lunghe azioni individuali apparentemente suicide, perché per entrambe il requisito fondamentale è uno solo: saper fare una velocità più alta di quella del gruppo, in uno sforzo sovraumano un tantino più umano per chi è cronoman di professione. E Tony Aston Martin ha ormai affiancato la Locomotiva di Berna nel ristrettissimo parterre di chi può compiere certi numeri, ma gli mancava il successo più bello, nello scenario da tutti prediletto, ovvero quello del Tour de France.

Intendiamoci, Martin aveva già trionfato alla Grande Boucle in due occasioni, a Grenoble 2011 e a Mont-Saint-Michele 2013, ma sempre a cronometro: disciplina di potenza e fisica, tecnica e tattica, che però raramente esalta il pubblico perché poco spettacolare. Oggi invece ha sfornato il saggio che tutti attendevano per consacrarlo definitivamente forse anche come erede di Cancellara, visti i quatto anni in meno in favore del tedesco: e quei 60 km in solitaria, durante i quali ha accumulato quasi 3′ di margine su compagni di fuga non certo arrendevoli, fanno già parte della storia della corsa francese e del palmarès di una vera macchina perfetta. Come l’Aston Martin.

foto: pagina FB Le Tour de France

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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