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Taekwondo: Italia in transizione generazionale, ma Rio è vicina

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Inserito dall’edizione australiana di Sydney 2000 nel programma olimpico, il taekwondo non ha regalato grandi soddisfazioni all’Italia nelle sue due prime apparizioni a cinque cerchi. Il digiuno fu interrotto da Mauro Sarmiento a Pechino 2008, con il campano che riuscì a conquistare la medaglia d’argento della categoria 80 kg, sconfitto solamente in finale dall’iraniano Hadi Saei. L’esplosione del taekwondo azzurro, poi, è giunta quattro anni fa a Londra, con la nuova medaglia, questa volta di bronzo, per Mauro Sarmiento ed il titolo olimpico di Carlo Molfetta, vincitore della finale della categoria +80 kg contro il gabonese Anthony Obame.

L’obiettivo, per il taekwondo azzurro, è ora quello di proseguire la striscia positiva anche a Rio 2016, sebbene negli ultimi tempi proprio coloro che hanno trascinato l’Italia negli ultimi anni stanno vivendo dei momenti difficili. Gli attuali ranking delle categorie olimpiche ci dicono che il miglior interprete azzurro resta proprio Carlo Molfetta, sebbene nell’ultimo anno sia stato flagellato da infortuni che lo hanno spesso costretto a rinunciare all’ultimo alle competizioni. Nella stessa categoria (+80 kg), c’è anche Leonardo Basile, recente medagliato d’argento al Korea Open nella categoria non olimpica +87 kg. Ciò vuol dire che, comunque vada, l’Italia sarà costretta a rinunciare ad uno dei suoi migliori rappresentati per i prossimi Giochi Olimpici.

Mauro Sarmiento ha perso delle posizioni, ma dal 47° posto che occupa attualmente può certamente cercare di rientrare nel novero dei qualificati, puntando ad una terza medaglia consecutiva. Per il resto, l’Italia dovrà puntare soprattutto sui giovani e sulle giovani, come dimostrano le medaglie conquistate nella categoria Junior da Marina Rizzelli (oro tra le 68 kg) e Licia Martignani (argento tra le 59 kg) al recente Korea Open.

Il problema restano i tempi per rimontare le classifiche, soprattutto al femminile, dove l’Italia anche in passato ha sempre faticato ad esprimere grandi atlete a livello senior. La migliore azzurra nei ranking olimpici è attualmente Erica Nicoli, centesima della categoria 57 kg, una posizione evidentemente troppo alta per puntare alla qualifica olimpica, anche considerando i vari doppioni delle nazioni meglio rappresentate. A complicare il tutto, poi, ci sono i nuovi regolamenti che assegnano molti punti in occasione dei World Grand Prix, competizioni alle quali possono prendere parte solamente i migliori, rafforzando in pratica le posizioni di coloro che già si trovano nelle prime posizioni della classifica.

Se guardiamo alle ultime competizioni giovanili sia mondiali che continentali, quindi, possiamo affermare con certezza che l’Italia può contare su una grande fucina di talenti per i prossimi anni. Il problema, però, è che Rio 2016 sembra davvero troppo vicina affinché questi talenti sboccino in modo definitivo, e che quindi anche per la prossima edizione a cinque cerchi bisognerà puntare tutto sui soliti noti. Nel frattempo, godiamoci i Mondiali cadetti, che iniziano quest’oggi a Baku (Azerbaijan).

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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