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Calcio

Mondiali Brasile 2014: da James Rodriguez a Origi, quante rivelazioni

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Il Mondiale è da sempre un’ottima finestra per i tanti giovani – magari di squadre di seconda fascia – che si vogliono mettere in bella luce di fronte agli occhi degli osservatori di tutto il globo. Brasile 2014, nella sua incertezza e nel suo quasi perfetto equilibrio con cinque ottavi su otto decisi ai supplementari, non è da meno: tanti i talenti che si sono posti e si stanno ponendo in mostra.

A partire dal capocannoniere, quel James Rodriguez della Colombia autore di cinque gol, tutti deliziosi. Il suo cartellino è del Monaco e il prezzo di mercato elevatissimo: non è una novità per gli addetti ai lavori, ma per i meno esperti di calcio il nome del classe 1991 dei Cafeteros è uscito da poco. Mancino di classe, è abile anche nel gioco aereo e gode di grande potenza: giocatore completo. C’è poi il Belgio, altra squadra rivelazione ricca di giovani di talento: se Mertens, Hazard e Lukaku non fanno più notizia, ecco il classe 1995 Divock Origi (attaccante del Lille, in gol nell’1-0 sulla Russia all’88’) e l’ala ex Chelsea, ora al Wolfsburg, Kevin De Bruyne. Tra gli Usa, sconfitti proprio due giorni fa dalla compagine di Wilmots, la stella è DeAndre Yedlin (’93), difensore in forza a Seattle ma destinato allo sbarco oltreoceano.

Le rose di Brasile, Francia, Germania e Argentina sono note pressoché a tutti, anche ai meno calciofili. Nell’Olanda giunta ai quarti, dietro ad un attacco di lusso, c’è il lavoro del 24enne Daley Blind, laterale dell’Ajax autore dell’assist per il geniale colpo di testa in tuffo di Robin Van Persie contro la Spagna. Nella Costa Rica, sorprendentemente tra le migliori otto dopo aver superato come prima il girone con Uruguay (tra cui spiccano le doti difensive del classe 1995 José Gimenez, di proprietà dell’Atletico Madrid campione di Spagna), Italia e Inghilterra e la Grecia ai rigori, occhi puntati sulla punta Joel Campbell (Arsenal) e su quel Bryan Ruiz (Psv Eindhoven) che ha bucato Gianluigi Buffon da posizione ravvicinata. Nota di merito anche per Sofanie Feghouli, trequartista algerino del Valencia ad un passo dall’impresa contro la corazzata Germania.

Infine, capitolo dedicato ai portieri: spesso poco conosciuti, sono molte volte decisivi (nel bene o nel male) per le sorti delle proprie squadre. Guillermo Ochoa (Messico, svincolato) ha chiuso la porta al Brasile e all’Olanda (fino all’88’), Diego Benaglio (Wolfsburg) è capitolato con la sua Svizzera solo nel secondo tempo supplementare contro l’Argentina di Lionel Messi e Angel Di Maria e Vincent Enyama (Lille) è risultato il migliore in campo in Nigeria-Francia, prima dell’uscita errata che è valsa il vantaggio di Pogba.

 

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