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Roland Garros 2014: Sarita la migliore, ma resta il dubbio del doppio. Le altre hanno deluso

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Il Roland Garros è appena terminato ed è tempo di tracciare un bilancio sul torneo femminile disputato dalle nostre azzurre. La migliore è stata sicuramente Sara Errani, che per il terzo anno consecutivo è arrivata almeno ai quarti di finale. Resta il rammarico per non aver proprio giocato il suo quarto contro Andrea Petkovic, perché la bolognese è apparsa completamente scarica e in grandissima difficoltà, soprattutto al servizio. L’occasione di raggiungere ancora una volta la semifinale a Parigi era davvero ghiotta, perché la tedesca era un’avversaria alla portata, anche se la numero venti del mondo ha mostrato un ottimo tennis in queste due settimane.

La Errani si è parzialmente consolata con la finale raggiunta nel torneo di doppio insieme a Roberta Vinci. Le azzurre sono state superate dalle asiatiche Hsieh-Peng, che in questo momento sono certamente la coppia più forte al mondo e che hanno messo in grandissima difficoltà con il loro gioco fantasioso. Le Cichi hanno tenuto un set e poi sono crollate nella seconda frazione mentalmente e fisicamente. Proprio questo ultimo punto deve far riflettere per il futuro e forse qualche cosa cambierà, soprattutto per quanto riguarda Sarita. La Errani sulla terra ha dimostrato di essere tra le più forti al mondo, ma è arrivata nel momento decisivo, complice anche l’infortunio patito a Roma, con le pile scariche e con pochissima energia in corpo, anche per sua stessa ammissione (“Non sentivo girare le gambe” ha detto dopo il match con la Petkovic). La bolognese nelle ultime quattro settimane ha giocato ininterrottamente singolare e doppio e alla fine è normale che tutto questo si può pagare sul piano fisico. Per ora i risultati sono arrivati, ma in futuro?

Purtroppo Sara è l’unica italiana ad essere arrivata almeno fino al terzo turno. Flavia Pennetta ha deluso, sconfitta al secondo turno dalla non certo pericolosissima Larsson, ma anche i ko immediati di Francesca Schiavone e Roberta Vinci erano certamente inaspettati e si sperava che entrambe potessero fare più strada. Capitolo a parte per Camila Giorgi, che dopo aver battuto la promettente Jovanovski, si è dovuta arrendere alla solidità e all’esperienza di Svetlana Kuznetsova. Purtroppo ancora una volta la marchigiana ha dimostrato i suoi limiti nella gestione della partita, gettando al vento l’ennesima occasione per fare il definitivo salto di qualità.

Adesso si va sull’erba con tanti punti di domanda e molte incognite. La Errani non ha mai amato Wimbledon e difficilmente sarà protagonista, visti i problemi incredibili al servizio; mentre da giocatrici come Pennetta e soprattutto la Giorgi ci attediamo un pronto riscatto.

 

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Foto Tonelli per Federtennis

andrea.ziglio@olimpiazzurra.com

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