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Italrugby, Geldenhuys: “Un Tour da dimenticare, niente scuse.” E Gavazzi intanto…

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E’ un tour complessivamente insoddisfacente”. Un aggettivo che, onestamente, appare un eufemismo, ma Quintin Geldenhuys è uomo di poche (e posate) parole e di tanti fatti in campo, tanto da risultare uno dei migliori (anzi, uno dei pochi a salvarsi) nella triste tournée appena conclusa con un’altra sconfitta contro il Giappone. Un predicatore nel deserto che, come una settimana fa, non cerca alibi: “Non voglio parlare del clima, non voglio cercare scuse. A Fiji e Samoa le condizioni erano ben peggiori di oggi, non è questo ad avere influito. Come ho detto, non abbiamo scuse”.

La cronaca della partita

Una squadra apparsa svuotata, logora e senza la benché minima idea di come impensierire il Giappone, in grande crescita ma certamente ampiamente alla portata degli azzurri, come dimostra il divario nel punteggio finale. Eppure, alla Banda Brunel è riuscito poco o nulla anche oggi, del resto come nelle ultime quattordici match.
“Congratulazioni al Giappone – ha detto il capitano azzurro – ha giocato molto bene oggi e meritato la vittoria. Noi siamo profondamente dispiaciuti per il risultato dell’incontro di oggi. Abbiamo perso troppi palloni, commesso troppi falli: inaccettabile. La mischia giapponese è stata performante, senza alcun dubbio, ma ce lo aspettavamo. Oggi in certe occasioni siamo riusciti ad imporci in questa fase di gioco, in altre è stato più difficile ma, ripeto, la prestazione del pack giapponese è stata in linea con le nostre aspettative.”. Una frase che ben riassume l’attuale stato di forma della Nazionale, potenzialmente in possesso di una mischia tra le migliori al mondo ma, in questo momento, in difficoltà addirittura contro gli avanti nipponici, come spiega il seconda linea delle Zebre: “Il Giappone ha giocato bene, ha dimostrato di aver fatto grandi progressi, pochi anni fa la mischia era una debolezza di questa squadra ed ora è diventata molto forte in questa fase di gioco. Anche in rimessa laterale il Giappone è progredito. Sono migliorati in ogni fase di gioco, faccio loro i complimenti”

Tanti, troppi, inoltre, gli errori di handling, mortiferi per una squadra già qualitativamente non eccelsa come la Banda Brunel: “Abbiamo perso troppi palloni, senza dubbio. Ma credo sia inutile parlarne adesso che la gara è finita. Non abbiamo scuse per tutte queste perdite di possesso”. Ed è alquanto difficile, inoltre, trovare scuse per quanto accaduto e dilapidato nell’ultimo anno e mezzo. Ora, la domanda viene spontanea: l’Italrugby saprà ripartire?

Quel che è certo dovrebbe essere la permanenza di Jacques Brunel sulla panchina azzurra. Nonostante i rumors precedenti all’inizio del Tour, il presidente Gavazzi in una nota pubblicata sul sito federale smentisce di fatto tutte le voci di un possibile cambio di rotta al timone azzurro: “In un momento sicuramente non semplice per la Squadra Nazionale ritengo fondamentale garantire all’ambiente azzurro la tranquillità e la stabilità necessarie ad approcciare al meglio la prossima, fondamentale stagione che culminerà nella Rugby World Cup in Inghilterra. Per tale motivo, voglio evitare ogni possibile strumentalizzazione e desidero ribadire come il Commissario Tecnico Brunel e tutto il suo staff godano della piena fiducia mia e del Consiglio Federale”

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

Foto: FotosportIT/FIR – Roberto Bregani

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