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Ciclismo

Giro d’Italia 2014: il coraggio di Brambilla, la forza di Ulissi

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Italia finalmente vincente sulle strade della corsa più amata: Diego Ulissi ha infatti portato a casa un successo che vale tanto per la sua stagione, ottenuto con una vera dimostrazione di forza e intelligenza tattica, ma anche altri azzurri hanno dimostrato grande coraggio.
Partiamo appunto dai coraggiosi, meglio, dal più coraggioso d tutti: Gianluca Brambilla, passista-scalatore classe 1987, cognome lombardo che più lombardo non si può e divisa della Omega Pharma. Un nome forse non così noto al grande pubblico, anche se qualcuno lo ricorderà sempre all’attacco nella Sanremo 2012 o in supporto a Pozzovivo nel Giro d’Italia di quell’anno: un corridore che sa sacrificarsi per la causa comune, ma anche piazzare le stoccate giuste al momento giusto. E oggi ci ha provato, follemente, una volta scollinato su Viggiano, sede d’arrivo, per il primo passaggio: discesa bagnata e giù a tutta, come in passato solo pochi falchi hanno saputo fare; d’altronde, ogni genere di corridore ha una propria caratteristica, e quella di chi attacca in discesa è senza dubbio un coraggio che talvolta sconfina nella follia. Certo, quando dietro lavorano le corazzate, la Katusha e la Sky, c’è poco da fare, e il sogno del sciur Brambilla non è andato a buon fine, nonostante il coraggio.
L’Italia applaude Brambilla e applaude, ovviamente, Ulissi. Tante volte, su queste pagine e su molti altri media, si è parlato delle grandi potenzialità di questo ragazzo: e magari qualcuno lo ha etichettato già come l’ennesimo, perenne “talento del futuro” mai esploso. Chi lo faceva, forse, non guardava la carta d’identità: è del 1989 Diego, e quella attuale è la sua quinta stagione tra i professionisti. A che età hanno iniziato a vincere Paolo Bettini o Davide Rebellin, tanto per citarne due? Il successo odierno del toscano, peraltro già il suo secondo nella corsa rosa, arricchisce un palmarés che comprende già corse di ottimo profilo, come la Milano-Torino o il Giro dell’Emilia. Arriverà anche la zampata in una grande classica, presto o tardi, e la dimostrazione di forza odierna, unita all’intelligenza tattica che gli ha permesso di seguire lo scatenato Matthews impegnato a difendere la maglia rosa, sono due ennesimi segnali del suo talento.

Foto: pagina FB Giro d’Italia

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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