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Ginnastica, Vanessa Ferrari – “Immensa quanto vuoi…. Grazie d’esistere”

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Oggi scomodo Eros Ramazzotti e una delle performance più belle di tutta la sua carriera canora, per onorare al meglio una delle carriere sportive più belle della nostra Italia (guardando tutte le discipline, sia chiaro), indubbiamente la migliore della storia della ginnastica artistica italiana.

La Polvere di Magnesio si è inchinata ancora una volta di fronte al talento di Vanessa Ferrari. Immensa, infinita, leggendaria, coraggiosa, caparbia, tenace, magnifica, eroica e (qui mi ripeto, ma è piaciuta a tante lettrici) “ginnisticamente memorabile, artisticamente impeccabile, acrobaticamente divina“.

 

La Cannibale di Orzinuovi ci ha regalato l’ennesima perla di un palmares irripetibile, fatto di trionfi, di successi, funestato da infortuni che l’hanno sempre resa più forte, forgiandone il carattere, temprandone l’animo. Oggi nemmeno la iella del parimerito le ha tolto l’oro: le competizione UEG consentono di dividersi le medaglie, non come alle Olimpiadi, non come a Londra 2012 quando l’esecuzione inferiore rispetto alla Mustafina le tolse il bronzo (se oggi fossimo stato in un contesto a cinque cerchi sarebbe successa la stessa cosa di due anni fa: Iordache d’oro, Ferrari argento…).

Vanessa Ferrari ci ha salvato, ancora una volta, con l’Italia che era davvero con le spalle alle corde, tramortita dai colpi da ko presi ieri nella finale a squadre e giovedì in qualifica (solo una ginnasta portata in finale, non succedeva dal 2004).

Super Vany ci ha fatto muovere il medagliere (dopo lo zero di Mosca 2013), ci ha riportato sul podio dopo il bronzo a squadre di Bruxelles 2012, ci ha fatto risentire l’Inno di Mameli in un’Arena di ginnastica artistica (al femminile, s’intende) dopo addirittura sette anni: un successo mancava dal trionfale corpo libero di Amsterdam 2007, sempre ad opera del nostro talento più puro.

 

Vanessa non si spezza, Vanessa non si rompe, Vanessa è entrata nell’immortalità della Polvere di Magnesio (ma ci è già da tempo, dal trionfale Mondiale di Aarhus 2006). Sa solo vincere, sa solo conquistare medaglie, come un caterpillar che disintegra qualsiasi ostacolo che ne impedisca il raggiungimento della meta: il successo.

32 medaglie internazionali, 10 medaglie agli Europei, quindicesima medaglia per l’Italia dell’artistica femminile nella massima competizione continentale. Sono numeri da far rabbrividire. A squadre, nell’all-around, nelle specialità. Vincitrice ovunque, in qualsiasi tipologia di gara: Coppa del Mondo, Europei, Mondiali. Manca solo….l’alloro olimpico. Ci proverà a Rio 2016, ne siamo sicuri.

A 23 anni, quando il 90% delle ginnaste si è già ritirata, lei è ancora qui a dettare legge, a regnare dove in pochissime sono riuscite nella leggenda, in un attrezzo complicatissimo. Esempio di una longevità che andrebbe clonata, tramandata, insegnata alle più giovani.

Qui non c’è solo talento. Qui non c’è solo tecnica, artistica, acrobatica. Qui non c’è solo sport. Qui c’è molto altro: c’è una ragazza che ci ha sempre creduto, qui c’è una donna che ha imparato tanto dalla vita, qui c’è una Campionessa dal cuore grande quanto una Nazione, dall’intelligenza infinita….

Semplicemente e immensamente… Immensa quanto vuoi. E ancora una volta “Grazie di esistere….”.

 

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3 Commenti

1 Commento

  1. Gabriele Dente

    18 Maggio 2014 at 21:55

    Scusate, manca un pezzo 🙂

    “Essere ancora ai vertici dopo aver affrontato ogni genere di difficoltà è un fatto che si commenta da solo”

    • Stefano Villa

      20 Maggio 2014 at 00:59

      Beh Gabriele, Vanessa ha realizzato anche un record di longevità agli Europei. Domani avrai tutte le risposte 🙂

  2. Gabriele Dente

    18 Maggio 2014 at 21:53

    Quante sono le ginnaste in grado di restare sulla cresta dell’onda per almeno 8 anni? Essere ancora ai vertici dopo aver affrontato ogni genere di difficoltà

    P.S. Oggi la copertina giustamente è per lei. Ma con Montano, Samele, Cainero, Pozzovivo, Truppa, Gaudiano, Errani e, si spera (non trovo aggiornamenti!), la spada femminile è stata un’altra bella giornata di sport per l’Italia. Siamo più vivi che mai!

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