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Eurolega, Final Four: alla scoperta delle quattro semifinaliste

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Domani scatteranno le Final Four di Eurolega, che si disputa al Forum d’Assago. Non ci sarà nessuna squadra italiana, ma non mancherà di certo lo spettacolo con quattro squadre pronte a lottare fino all’ultimo pallone per salire sul gradino più alto del podio. Si parte alle 18.00 con CSKA Mosca-Maccabi Tel Aviv e poi in serata alle 21.00 spazio all’attesissimo derby spagnolo tra Real Madrid e Barcellona. Andiamo alla scoperta delle quattro squadre:

CSKA MOSCA: Terza Final Four negli ultimi quattro anni. Per Ettore Messina, unico rappresentante del Bel Paese ancora in corsa, si tratta della decima Final Four della carriera, un traguardo semplicemente straordinario per un allenatore apprezzato e richiesto anche oltreoceano, dove spesso è stato fatto il suo nome per diventare head coach di qualche squadra NBA. Il CSKA in questi anni non è cambiato molto e le due stelle principali sono Milos Teodosic e Sonny Weems. Il play serbo è forse uno dei migliori in Europa e quando gioca come sa il CKSA diventa quasi inarrestabile, perchè Milos riesce a mettere in ritmo i numerosi tiratori presenti in sqaudra, dall’altra parte, però, c’è un carattere fumantino e ballerino, che molte volte lo porta a commettere errori assurdi e banali come in quell’incredibile finale persa due anni fa con l’Olympiacos. La guardia americana, invece, è il “go tu guy” della squadra, il miglior marcatore con quasi dodici punti di media a partita. Il cammino europeo è stato eccellente con il primato nel gruppo delle Top16 davanti a Real Madrid e allo stesso Maccabi, che ha sconfitto sia all’andata che al ritorno.

MACCABI TEL AVIV: Probabilmente la meno forte delle quattro squadre presenti a queste Final Four,ma anche quella con minor pressione di vincere e dunque per questo molto pericolosa. In semifinale contro il CSKA parte sfavorita, ma il cuore degli israeliani noi italiani purtroppo lo conosciamo molto bene e soprattutto i tifosi di Milano, che hanno ancora negli occhi la straordinaria rimonta in gara 1 dei quarti di finale, che ha segnato l’intera segna con l’Olimpia. Una formazione che non presenta una stella, ma un gruppo comunque talentuoso: in cabina di regia Rice e Hickman possono mettere in grande difficoltà la difesa moscovita, Schortsanitis e Tyus possono dominare sotto i tabelloni e poi c’è l’esperienza dei vari Pnini e Blu. Fondamentale per la squadra di coach David Blatt, grande conoscenza del basket di casa nostra, sarà il tiro da tre, arma offensiva principale del Maccabi.

BARCELLONA: Prima delle ultime due settimane della Top16 sembrava essere la super favorita, la squadra imbattibile e la maggior accreditata al successo finale. Poi sono arrivate due sconfitte che hanno minato alcune certezze, ma il dominio con il Galatasaray nei quarti di finale ha riportato tutto come prima. La stella è ancora l’immenso e straordinario Juan Carlos Navarro, ma a far da cornice ci sono tanti altri super giocatori come Huertas, Papanikolau, Tomic. Per molti addetti ai lavori la sfida con i rivali storici del Real Madrid è una finale anticipa e i blaugrana vogliono prendersi la rivincita dopo l’incredibile sconfitta nell’ultimo atto della Coppa di Spagna, quando con una clamorosa bomba di Llull sulla sirena il Real si prese il trofeo. C’è davvero grandissima attesa per questo derby spagnolo, che potrebbe risultare il match più spettacolare dell’anno.

REAL MADRID: Devastante nella prima fase a gironi, ma la Top16 e i quarti con l’Olympiacos hanno aperto alcune crepe nel meccanismo perfetto della formazione di Pablo Laso. Sconfitti l’anno scorso in finale, l’obiettivo è quello di rialzare un trofeo che ormai manca nella capitale spagnola dall’ormai lontano 1995. Una squadra stellare che può permettersi il lusso di schierare come sesto uomo Sergio Rodríguez, forse il miglior play a livello europeo. Il leader sembra essere Rudy Fernandez, perché quando gira lui difficilmente il Real diventa battibile. I blancos sembrano aver ritrovato anche il milgior Nikola Mirotic, assoluto MVP della prima fase della competizione e poi c’è Llull, che in partite come queste riesce ad esaltarsi sempre e diventa un fattore decisivo. Con il Barca forse partono leggermente favoriti, visto l’andamento nel campionato spagnolo e in coppa, ma in un derby in partita secca tutto può succedere.

 

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andrea.ziglio@olimpiazzurra.com

 

 

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