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Sollevamento pesi, Europei: tante conferme dalla rassegna continentale

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I Campionati Europei di sollevamento pesi 2014, organizzati dalla città di Tel Aviv, hanno sostanzialmente confermato gli equilibri emersi la scorsa stagione in occasione della rassegna di Tirana. Nonostante molti dei nomi dei protagonisti siano cambiati, l’equilibrio tra i diversi Paesi è rimasto pressappoco lo stesso.

* Il medagliere degli Europei 2014

Al comando delle gerarchie europee resta, con ampio margine sulle inseguitrici, la Russia, ha conquistato undici medaglie nel totale come lo scorso anno, anche se i titoli sono diventati “solo” cinque rispetto agli otto del 2013. La scuola russa resta quindi predominante, ma gli altri Paesi sono riusciti a ritrovare ottimi livelli di competitività, costringendo gli atleti della Federazione ad accontentarsi più spesso del solito della piazza d’onore.

A progredire è soprattutto la Bulgaria, a Tel Aviv si è imposta come seconda forza del continente, mentre lo scorso anno si era classificata quarta. In realtà, anche nell’edizione 2013 i bulgari erano giunti secondi per numero complessivo di medaglie, ma quest’anno sono aumentati gli ori grazie alle triplette di Ivaylo Filev (62 kg) ed Ivan Markov (85 kg).

Restano stabili nelle prime posizioni Polonia, Bielorussia e Romania, così come l’Italia, che passa dal sesto al quinto posto con un bilancio paragonabile a quello di un anno fa. La spedizione azzurra ha avuto conferme da parte delle sue due stelle più brillanti, Genny Pagliaro, vincitrice di tre ori nella categoria 48 kg come l’anno scorso, e Mirco Scarantino (56 kg), che oltre a confermare il bronzo del totale si è aggiudicato anche l’argento nel clean & jerk. La nazionale italiana si è confermata la numero uno tra quelle provenienti dall’Europa Occidentale, ma ha visto la Spagna avvicinarsi alle sue spalle con la tripletta di Lidia Valentin (75 kg). Buoni progressi, inoltre, per la squadra di casa, l’Albania.

In calo, invece, la Moldavia, che paga soprattutto la controprestazione di Oleg Sîrghi, ed ancor di più l’Ucraina, che scivola dalla seconda all’undicesima posizione, con un solo oro rispetto ai quattro di Tirana. Dopo gli scandali doping dello scorso anno, che hanno portato alla squalifica di diversi atleti, sparisce dalla scena continentale l’Azerbaijan.

I Paesi medagliati restano diciotto, ma Germania, Estonia e Regno Unito sono entrate in classifica al posto di Ungheria, Repubblica Ceca e Georgia.

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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