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Masters, il Signore di Augusta è di nuovo Bubba Watson! 50^ Molinari

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Certi amori non finiscono, fanno dei giri – in questo caso nemmeno troppo immensi – e poi ritornano. Due anni dopo quel clamoroso colpo dal bosco che gli valse un posto in paradiso, l’Augusta National incorona nuovamente Bubba Watson, trionfatore della 78esima edizione del Masters. Lui, con il suo esclusivo driver rosa, hanno inciso più di tutti sul percorso più esclusivo al mondo, domato con lo score di -8 (280 – 69 68 74 69) e con una mix di potenza e sensibilità uniche nel field. Il mancino nativo di Bagdad diventa il 16esimo uomo della storia a vestire la giacca verde per almeno due volte nella propria carriera, entrando di diritto nell’Olimpo del golf.

Il 35enne statunitense ha avuto praticamente un solo rivale nella giornata conclusiva, Jordan Spieth, che ha incantato il pubblico accorso ad Augusta con alcune perle di ineguagliabile bellezza ma calato inesorabilmente alla distanza.
I due hanno fatto corsa a parte nelle prime 7 buche
, con la promessa americana sulla cresta dell’onda con alcuni spettacolari birdie, come un’uscita dal bunker imbucata alla 6, e riuscito ad incamerare anche due colpi di vantaggio sul rivale. Alla 8 e alla 9, però, la marcia del classe ’93 si è bruscamente interrotta con due bogey, con Bubba che lo ha agguantato e superato con due birdie. Il calo di Spieth è continuato nelle seconde 9, mentre Watson si è ulteriormente allontanato, sfruttando la sua grande solidità e una maggiore conoscenza del campo, grazie al quale ha evitato qualunque tipo di rischio nel finale.

Il giovane talento, quindi, ha soltanto sfiorato il record di precocità nella vittoria del Masters ma può ugualmente essere soddisfatto della seconda posizione a ben tre colpi dal vincitore (283 – 71 70 70 72, -5). La sua flessione, inoltre, ha favorito l’aggancio da parte di un sontuoso Jonas Blixt, sorprendente nel confermare giorno dopo giorno le sue qualità, tanto da risultare l’unico ad aver girato sempre sotto il Par (70 71 71 71). Un giocatore completo e regolare, in costante ascesa e nuovamente tra i primi in un Major dopo il quarto posto del PGA Championship dello scorso agosto.

A 50 anni, Miguel Angel Jimenez disputa uno dei suoi migliori Slam della carriera e chiude quarto dopo aver giocato in maniera sublime le seconde 9, con cui ha strappato un 71 (-1) per il -4 totale (284 – 71 76 66 71). Per lo spagnolo anche la soddisfazione di aver realizzato lo score più basso dell’intera settimana, con il 66 di ieri. Quinta posizione, con -2 (286) per due delusi di giornata, Matt Kuchar e Rickie Fowler, entrambi sopra Par rispettivamente con 74 e 73. Kuchar non sfata il tabù Major così come Lee Westwood, per il settimo anno consecutivo tra i primi 15 del Masters ma mai in grado di indossare la giacca più ambita del mondo. L’inglese, alla fine, è 7° con -1 (287), ma il sorriso non può che essere amaro. Si mette in mostra anche il leader della FedEx Cup, Jimmy Walker, ottavo pari al Par (288) insieme ad un Rory McIlroy risvegliatosi dal torpore troppo tardi, ad un immenso Bernhard Langer – nonostante i 56 anni -, a Thomas Björn, Kevin Stadler e John Senden.

Aveva già perso ogni speranze di bis, invece, Adam Scott, riuscito a salvare il Par di giornata per la 14esima posizione finale (289, +1), condivisa – tra gli altri – con Henrik Stenson, Jim Furyk e Justin Rose. Il miglior round del giro conclusivo è firmato, invece, dall’olandese Joost Luiten, alla prima esperienza nel Masters e capace di firmare un eccellente 67 (-5) per la 26esima posizione con 292 (+4).

Estremamente travagliata l’ultima giornata di Francesco Molinari, iniziata nella notte americana in ospedale (per dei motivi non meglio precisati) e conclusa sui green con il terzo 76 (+4) consecutivo, che conferma lo scarso feeling tra il torinese e l’Augusta National. Chicco chiude il torneo con una poco onorevole penultima posizione (50°), con lo score di +11 (71 76 76 76) dopo i tre bogey, i due doppi bogey e i due birdie odierni. A nulla è bastato, quindi, il buon primo giro sotto par, a cui è seguito un calo netto ed inesorabile. L’appuntamento è rimandato ai prossimi Major, sicuramente più adatti alle sue caratteristiche.

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daniele.pansardi@olimpiazzurra.com

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