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Nuoto
Nuoto: da Pellegrini ai giovani, quante gioie per l’Italia da Riccione
Quattro record italiani (e un altro sfiorato per un centesimo) ed un record europeo. Al termine di cinque giorni intensi e ricchi di emozioni a Riccione, è tempo di tracciare un bilancio sui Campionati Italiani Assoluti primaverili di nuoto. Una rassegna da cui l’Italia, per la prima volta dopo numerose stagioni, esce con prospettive molto ottimistiche in vista del prosieguo della stagione. Tante luci e poche ombre, con sugli scudi la solita Federica Pellegrini ma anche molti giovani, il futuro del nuoto azzurro.
La Divina si è confermata tale. Tre ori individuali (200 e 400 sl e 200 dorso) e due prove di alto livello a stile libero. 1’55”69 il crono negli amati 200, mai registrato in primavera. Dopo l’anno semi sabbatico in cui comunque è arrivata una prestigiosissima medaglia mondiale, la veneta punta con decisione gli Europei di Berlino (18-24 agosto) e soprattutto il biennio olimpico che porterà a Rio 2016. Bene i 400 sl, meno i 200 dorso non preparati al meglio con Philippe Lucas. Ma in Germania si punterà comunque su queste gare, con un occhio particolare anche ad una 4×200 sl in grande spolvero grazie ai tempi di Alice Mizzau (1’57”53) e di un’ottima Stefania Pirozzi, dominatrice dei misti e in grado di strappare il pass per la rassegna continentale anche nei 200 sl toccando in 1’58”18. Staffetta da oro?
Dietro a Federica Pellegrini sono molti i segnali positivi lanciati dai giovani. A partire da Gabriele Detti, nuovo primatista europeo negli 800 sl (7’42”74) e in grado di anticipare anche nei 400 sl l’amico di sempre Gregorio Paltrinieri. Due ’94 pronti ad emozionare, perché dopo il doppio argento Greg si è preso la sua rivincita nei 1500 sl facendo registrare il nuovo record italiano (14’44”50). Stefano Morini, l’allenatore, può godersi insieme all’Italia intera due fuoriclasse dentro e fuori la vasca, decisi e sempre divertenti, a cui la competizione interna non potrà che giovare ulteriormente in vista del futuro (magari anche in acque libere per Paltrinieri). Ha provato a tenere il ritmo dei giovani Samuel Pizzetti, terzo e sotto il limite per Berlino nei 1500.
Spettacolari le prestazioni di Chistopher Ciccarese nei 100 e 200 dorso: il 24enne, lavoratore sodo, potrebbe essere il nuovo nome in vista della definitiva esplosione dei giovanissimi Niccolò Bonacchi (campione nei 50 in 24”65, record italiano e tempo da podio europeo), Luca Mencarini e Simone Sabbioni. Anche il dorso italiano, dunque, sorride a trentadue denti. Come i 200 stile libero, in cui Andrea Mitchell D’Arrigo ha riscattato al meglio l’eliminazione in batteria per un eccesso di superficialità nei 400 sl toccando in 1’47”18; il talento yankee continua a far ben sperare in vista degli anni a venire. Note liete in tutti gli stili anche al femminile: Silvia Di Pietro ha dominato i 50 farfalla ed ha chiuso seconda nei 100 farfalla e nei 50 stile libero e, come Arianna Barbieri nel dorso (oro nei 50 e 100), ha finalmente trovato i ritmi giusti di allenamento per un futuro da protagonista. Lo stesso vale per Lisa Fissneider nella rana, ma la bolzanina – ad un passo dal record nazionale nei 50 – si è presentata a Riccione in forma non ottimale a causa di qualche acciacco fisico di troppo nelle ultime settimane. Promozione sì dunque, ma con riserva: la 20enne può fare ancora meglio. E attenzione alle sue spalle ad Arianna Castiglioni, classe 1997 (come una positiva Giorgia Biondani, sul podio nei 50 stile) ad un passo dal tempo limite per Berlino nei 50 e vincitrice dei 100. La milanese, tuttavia, dovrebbe essere impegnata nel periodo degli Europei alle Olimpiadi giovanili di Nanjing: trampolino di lancio verso Rio?
Ok anche Aurora Ponselè e Martina Rita Caramignoli nel mezzofondo: per la romana miglior tempo dell’anno. Meno liete, invece, le note provenienti da Ilaria Bianchi: la bolognese fatica a cambiare marcia (a livello di tempi) nei 100 farfalla e continua a galleggiare sui 58”, troppi per risultare competitiva ad altissimi livelli. Rimandati anche Luca Dotto (bene i 50 sl, da dimenticare i 100 sopra i 49”), Federico Turrini (dal bronzo di Herning 2013 ci si aspetta il salto di qualità, ma la strada intrapresa è quella giusta), e Matteo Rivolta. Enigmatico il farfallista milanese, in grado di vincere i 100 in 52”49 dopo una mattinata complicata. L’azzurro, protagonista a Barcellona, può e deve migliorare ancora tanto alcuni fondamentali come lo stacco e il tocco finale per sognare in grande.
Menzione particolare per Fabio Scozzoli, reduce da un lungo infortunio al ginocchio. Assente nella rana, l’emiliano ha dimostrato tutto il suo talento conquistando la finale a farfalla: difficile ipotizzare adesso un cambio di stile, ma in futuro può tornare a spaventare il mondo. Bocciati, infine, i velocisti: Filippo Magnini è rimasto leggermente limitato dalla febbre, Marco Orsi non ha confermato i grandi risultati danesi e Federico Bocchia non ha brillato. Non solo velocità, però, tra chi ancora fatica a cambiare marcia: 200 farfalla e 200 rana al maschile hanno infatti regalato tempi non eccezionali. Nel complesso, però, si può continuare a viaggiare con ottimismo: prossima fermata Berlino.
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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com
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