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‘Caro Diario…’ | Dominik Windisch: “Vi racconto le mie Olimpiadi”

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Caro Diario, 

Le Olimpiadi di Sochi erano i miei primi giochi olimpici. È stata un’esperienza bellissima che rimarrà nei miei ricordi per sempre! È un ambiente totalmente diverso della Coppa del Mondo. Alla fine, l’unica cosa uguale sono le gare. Non saprei dirvi cosa è stata la miglior esperienza, le emozioni quando entri nello stadio olimpico, vedere e conoscere gente nuova di altri sport o il villaggio olimpico. Nel villaggio olimpico abbiamo alloggiato veramente come dei principi! Era un villaggio più piccolo perchè conteneva solo i Biathleti e i fondisti; noi del Biathlon avevamo 2 case di legno, una per gli atleti e una per i tecnici. Le camere erano enormi e molto confortevoli. Si mangiava tutte le nazionali insieme in un ristorante grandissimo. C’erano tutte le cucine diverse di tutto il mondo e per tutti i gusti c’era qualcosa. C’era la cucina italiana, europea, asiatica, russa, vegetaria, grill e altre. Per le bevande abbiamo ricevuto un chip a forma di Coca Cola con il quale potevamo prendere da bere quando e quanto volevamo. Poi c’erano due piscine, sauna e wellness, sala giochi con più di 15 Nintendo Wii! Poi una palestra, negozi e tante altre cose come anche un parrucchiere (dal quale sono anche andato per tagliarmi i capelli). Dall’altra parte della valle c’era il villaggio olimpico delle discipline di sci alpino, snowboard, slittino e combinata nordica. Un giorno abbiamo fatto un viaggio a visitare questo paese, ed era molto più grande e ti dava più la sensazione dell’Olimpiade perchè erano più discipline diverse. Le case erano quasi dei grattacieli, erano giganti. Purtroppo eravamo lontani dalla città di Sochi o il villaggio olimpico vicino al mare. Non ho avuto il tempo di visitarlo perchè avevamo ogni 3 giorni una gara e tra una e l’altra dovevamo allenarci e prepararci bene. L’ho visto da lontano solo quando siamo andati alla premiazione, che è stato uno spettacolo! Non riesco ad esprimere le emozioni che hai in questa situazione quando esci, davanti hai una piazza pieno di gente, davanti a te il fuoco olimpico, gigantesco, accompagnato da una musica commovente… E la sensazione quando senti la prima volta il peso della medaglia al collo che ti da una soddisfazione impensabile!

Il tempo a Sochi è stato quasi sempre bellissimo, cielo blu, sole e caldo. Forse anche un po’ troppo caldo… Durante il giorno la temperatura saliva anche oltre i 10 gradi e sciare non era bello: la neve era molle e le curve in di scesa quasi non più fattibile come abbiamo visto anche nelle gare di fondo! Noi biathleti eravamo più fortunati perchè avevamo le gare alla sera quando non c’era più il sole. Lo svantaggio era quello che ogni tanto veniva la nebbia proprio in quell’orario. Tante volte ci è andata bene, ma il giorno della Mass l’abbiamo presa in pieno. Hanno spostato la gara al giorno dopo alla mattina, ma la nebbia non è sparita ancora, per quello hanno spostato la gara per il pomeriggio. Siamo andati direttamente a letto per recuperare le ore di sonno perse, dato che eravamo molto stanchi per gli orari. Ci siamo preparati ancora una volta per il pomeriggio, ma 1 ora prima della gara la hanno spostata ancora una volta per causa della nebbia al giorno dopo. Solo che 10 minuti dopo la decisione ufficiale, la nebbia se ne è andata! Allora ci siamo preparati per la quarta volta per la Mass e finalmente siamo riusciti a partire!

La staffetta mista: La giornata piu bella della mia vita! Tutta la giornata ero un po teso, perchè si sapeva guardando le gare di Sochi, che con la giornata giusta potevamo far bene. Ho provato a non pensare mai a quello e di concentrarmi sul mio lavoro e quello che dovevo fare al momento giusto. Quando la gara è partita, sono uscito dal mio container per fare riscaldamento: non sapevo niente di come eravamo messi e per essere sincero, non volevo sapere neanche per tenere libera la testa. Poi quando sono andato alla partenza, ho visto sullo schermo che eravamo terzi e in quel momento ero molto agitato. Una volta partito ho provato di concentrarmi su me stesso, ma sapevo come era la situazione e ogni tanto venivano pensieri sbagliati. Normalmente non ho problemi di pensare o di aver paura, ma essere lì a giocarsi la medaglia alle Olimpiadi era una situazione nuova per me. Quando poi in piedi ho sbagliato 2 volte, ero convinto di chiuderli: ho preso bene il primo colpo di riserva, ma il secondo mi è partito senza che lo volessi! Ero messo nella situazione più brutta per un biathleta: hai un bersaglio, un colpo, la medaglia a portata di mano e soprattutto i tuoi compagni di squadra che si fidano di te. Mi è venuto un attimo quel pensiero ma poi ho detto a me stesso di concentrarmi sul punto nero e quando ho sparato e l’ho preso è caduto un sasso dal cuore!! Nella testa mi sono detto solo: ‘Si, si, si, si!’ ma poi di dare tutta e che conta ogni secondo che posso regalare a Luki… Aspettando poi all’arrivo ero molto nervoso e quando ho visto sparare Luki l’ultima volta ho fatto un salto con ogni bersaglio chiuso! Quando ha preso anche l’ultimo ho capito che ce l’avevamo fatta e questa è stata l’emozione più forte che ho mai avuto! Brividi, urla e salti, ma con tutto quello che fai non riesci a lasciar fuori questa felicita che hai dentro di te! Un momento indimenticabile!!

È stata un’Olimpiade molto bella e l’esperienza che ho fatto resterà nei miei pensieri per sempre! Da noi si dice dopo l’Olimpiade e prima l’ Olimpiade. Darò tutto il possibile per migliorarmi e portare onore all’italia! E spero di poter contare sempre sul vostro supporto! 

A presto,

Dominik Windisch

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com

Foto: Nordic Focus

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