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Sochi 2014

Sochi 2014, Innerhofer tra i grandi dello sci italiano

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Christof Innerhofer entra di diritto tra i grandi di tutti i tempi dello sci italiano. 3 medaglie ai Mondiali (un oro, un argento e un bronzo a Garmisch 2011), 2 alle Olimpiadi (argento e bronzo a Sochi 2014), più 6 vittorie in Coppa del Mondo in tre diverse discipline, tra cui una ‘Classicissima’ come la discesa libera di Wengen.
Di sicuro l’altoatesino è un campione vero, capace di esaltarsi nei grandi eventi. Tecnicamente sublime, capace di sciare come nessuno sul ghiaccio, in difficoltà con neve molle e nei tratti di scorrimento puro. Dunque un atleta con i suoi pregi e difetti, in grado però di tirare fuori il meglio proprio nelle occasioni più importanti, come solo i campioni veri sanno fare.

Il bronzo conquistato oggi in supercombinata ha dell’incredibile. Sulla carta l’azzurro avrebbe dovuto scatenarsi in discesa e limitare i danni in slalom. E’ avvenuto l’esatto contrario. Il 29enne di Gais si è esaltato tra i rapid gates, scendendo con quella tranquillità che solo un alloro già in bacheca ti può dare. E questo ci fa essere ottimisti anche per il superG di domenica. Comunque vada, Innerhofer tornerà a casa con due pesantissime medaglie. Ecco perché potrà gareggiare ed attaccare con la testa libera in una gara che potrebbe esaltarlo e fargli dimenticare anche una neve sempre più deteriorata dalla ‘primavera in anticipo’ di Sochi. Con un eventuale terzo podio, il titolo di ‘Signore italiano dei Giochi’ sarebbe più che meritato.

Nel biathlon abbiamo assistito all’ennesima medaglia gettata al vento all’ultimo poligono. Un film purtroppo già visto, una triste consuetudine che caratterizza la squadra italiana da troppo tempo. Inutile inveire contro la sorte: in questo sport, al 70%, si vince con la testa. Serve la testa per arrivare lucidi all’ultimo poligono. Serve la testa per ‘non pensare’ in quei frangenti o farsi prendere dal panico. Serve la testa per esaltarsi proprio quando conta davvero. Certo, facile a parole, indubbiamente. Ma solo vincendo lo spettro dell’ultimo poligono, la selezione tricolore potrà definitivamente entrare tra le big del biathlon.
Ciò premesso, Karin Oberhofer si merita un applauso enorme: l’altoatesina sta esprimendo il rendimento più alto della sua carriera proprio in occasione dell’appuntamento più importante. Un atteggiamento che abbiamo notato in tanti azzurri di diverse discipline, sicuramente da apprezzare.

E’ un’Italia combattiva, di carattere, irriducibile. Un’Italia che meriterebbe un premio tutto d’oro…

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federico.militello@olimpiazzurra.com

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