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Sochi 2014, Biathlon. Kuzmina bissa la sprint, azzurre fantastiche: quarta Oberhofer, sesta Wierer

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Ci è mancato davvero poco: l’urlo in gola strozzato dopo l’arrivo dell’ucraina Vita Semerenko. L’Italia del biathlon oggi pomeriggio ha sfiorato il podio nella sprint femminile, con la 28enne Karin Oberhofer, quarta al traguardo a 6 secondi dal podio con un grandissimo ultimo giro e con Dorothea Wierer, 23enne di Rasun, sesta alla sua prima apparizione ai Giochi Olimpici.

La vittoria è andata alla slovacca Anastasiya Kuzmina, regina della sprint negli appuntamenti olimpici: dopo aver conquistato l’oro a Vancouver si ripete anche a Sochi, quattro anni dopo, da outsider, dopo essersi nascosta in queste stagioni di Coppa del Mondo e confermandosi nell’appuntamento più importante. Perfetta la 30enne russa, naturalizzata slovacca per matrimonio, avendo centrato i dieci bersagli del percorso olimpico. Medaglia d’argento la beniamina di casa, la russa Olga Vilukhina. La 26enne, nonostante lo zero, ha concluso la prova a 20 secondi dalla vincitrice. Chiude il podio forse la sorpresa più grande, l’ucraina Vita Semerenko, sorella della più attesa Valj, vincitrice a Annecy in stagione. Grazie allo zero la 28enne ha conquistato il bronzo a 21.7 secondi dalla Kuzmina.

Quella medaglia che l’Italia credeva di aver conquistato dopo l’arrivo di Karin Oberhofer, perfetta al poligono e capace nell’ultimo giro di tenere testa a atlete più dotate sugli sci stretti. Al traguardo l’illusione del podio si infrange dopo l’arrivo dell’ucraina, ma oggi celebriamo quella che certamente per l’azzurra di Bressanone è stata una prova eccezionale, dopo la sfortuna che ha caratterizzato la sua stagione di Coppa del Mondo. Alle sue spalle, oltre alla francese Anais Becond, la seconda azzurra, Dorothea Wierer: enciclopedica l’azzurra al tiro e velocissima come suo solito, ha pagato nell’ultimo giro, ma il percorso, durissimo, non si addice certo alle sue caratteristiche. La prova di maturità è arrivata e adesso ci aspettiamo il salto di qualità, a partire dall’inseguimento di martedì.

Chiudono la top ten alcune delle numerose delusioni di giornata: dietro la polacca Nowakowska e la sorpresa Elisa Gasparin (meno quotata della sorella Selina), termina nona la grande favorita di giornata, la bielorussa Darya Domracheva, davanti alla rivale norvegese Tora Berger, leader di Coppa del Mondo.

In casa Italia commovente prova di Michela Ponza, che alla sua quarta Olimpiade chiude 38esima con lo zero e anche Nicole Gontier prenderà parte all’inseguimento di martedì, avendo concluso la prova all’esordio in 54esima posizione con quattro errori.

In pochi avrebbero scommesso su una medaglia per il biathlon italiano in questo pomeriggio: prima di tutto i media italiani che, attraverso l’unica emittente pubblica Cielo, non considerano la gara nemmeno nel programma. Le azzurre hanno dimostrato di essere eccezionali, meriterebbero maggior spazio e considerazione. A partire dall’inseguimento, dove avremo anche nel femminile due punte per andare a caccia del podio: il movimento, sia al maschile che al femminile, è partito con il piede giusto. Il meglio deve ancora venire…

 

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