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Rugby

Sei Nazioni 2014: la Francia alla ricerca del riscatto

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L’edizione del Sei Nazioni 2013 ha rappresentato un evento storico per la Francia della palla ovale che, per la prima volta da quando il torneo vede la partecipazione di sei squadre, ha raccolto il cucchiaio di legno. L’anno precedente anno in cui la Francia arrivò ultima, infatti, era stato il 1999, quando si svolse l’ultima edizione del vecchio Five Nations.

Colpita da diversi infortuni dell’ultimo momento, tra i quali spicca quello del capitano Thierry Dusautoir e l’ultimo dei quali è stato quello del mediano d’apertura Rémi Tales, sostituito da François Trinh-Duc, i francesi scenderanno in campo per cancellare l’umiliazione del 2013 e magari per sorprendere questa volta le squadre che partono con i favori del pronostico, in particolare il Galles. Fondamentale sarà la prima sfida, che vedrà i Bleus ospitare allo Stade de France l’Inghilterra: una vittoria contro la nazionale della rosa potrebbe avere un effetto molto importante dal punto di vista del morale e della motivazione per una squadra che ha vinto il torneo in ventinque occasioni, di cui l’ultima risale però al 2010.

Interessante sarà vedere come si comporteranno i giovani, visto che anche nella squadra francese un progressivo ricambio generazionale sta avendo luogo, lasciando spazio a sempre più giocatori nati negli anni ’90. Il più impressionante è sicuramente Gaël Fickou, che non ha ancora compiuto vent’anni, ma che è già un punto di riferimento nel Toulouse. Il tre-quarti ha già avuto l’occasione di vestire la maglia della nazionale nella tournée in Nuova Zelanda della scorsa estate, ed ha collezionato fino a dora cinque caps.

Conferme si attendono da parte dei rappresentanti della temibile classe ’88, in particolare Wesley Fofana e Mathieu Bastareaud, due giocatori dotati di un grande potenziale e che hanno fatto vedere già grandi cose, ma che per ora si sono caratterizzati soprattutto per l’incostanza. L’esperianza sarà invece presente soprattutto in prima linea, con Nicolas Mas e Dimitri Szarzewski, ai quali vanno aggiunti l’estro di giocatori come Maxime Médard e Louis Picamoles.

Il punto debole, invece, potrebbe essere costituito soprattutto dall’assenza di un punto di riferimento per il gioco al piede ed i calci piazzati: negli ultimi anni la Francia ha sofferto spesso da questo punto di vista, e l’unico che ha dimostrato di essere in grado di tenere percentuali al tiro degne dei migliori calciatori, Morgan Parra, non sarà presente quest’anno.

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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