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Sci Alpino

Kitzbühel, l’università della discesa

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Il gennaio della leggenda prosegue, dopo Wengen, con l’impedibile tappa di Kitzbühel. Un appuntamento quanto mai sofferto quest’anno, viste le difficoltà climatiche che hanno messo (e mettono ancora oggi) a serio rischio la disputa della classica della Streif, in programma per domani dopo lo slalom sulla Ganslern anticipato ad oggi.

 Questa discesa non si vince per caso, mai. Prendete l’albo d’oro e scorretelo: troverete solo grandi nomi. Da Toni Sailer a Karl Schranz, da Jean-Claude Killy a Franz Klammer, ai folli canadesi degli anni Ottanta, a Pirmin Zurbriggen e Marc Girardelli, sino ad arrivare agli ultimi anni; Alphand e Ghedina, Kjus e Maier, Cuche (ben 5 volte) e Paris. Già, il nostro Dominik Paris, perfettamente consapevole che una vittoria qui vale quanto, se non più, di una medaglia mondiale (peraltro poi conquistata a Schladming). Wengen magari è più spettacolare per il pubblico, Kitz è però la vera università della discesa, la casa dei campioni: e dunque, speriamo davvero che la discesa di domani possa venir svolta regolarmente, per quanto una “mutilazione”, sulla scia dell’unica prova cronometrata, sia già stata decisa; niente Hausbergkante, definita da Hujara “poco sicura a causa della neve molle”, e tracciato alternativo che in quel settore incrocerà la Ganslern.

Dalla Mausefalle, il folle salto poco dopo la partenza (dove Kristian Ghedina avrebbe voluto fare la capriola), allo Steilhang, quella doppia curva in contropendenza che fa entrare nel lungo Brückenschuss dove, se non si è veloci, si può già dire addio alla propria gara dopo nemmeno un minuto. E poi la diagonale dell’Hausbergkante, nella quale la forza centrifuga scarica tutto di lato ma che appunto non verrà affrontata, prima dello Zielschuss conclusivo, con quel salto tristemente celebre per il drammatico incidente di Daniel Albrecht. Due soli italiani hanno vinto da queste parti, proprio Ghedina e Paris: viste le recenti difficoltà dell’ItalJet, già un podio rappresenterebbe una fondamentale boccata d’ossigeno.

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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