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Ciclismo

Alice Maria Arzuffi in esclusiva: “Sono soddisfatta della mia stagione, per le corse all’estero…”

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Mancano poche settimane, ormai, alla conclusione della stagione del ciclocross. Tra fango, freddo, pioggia e neve, una delle atlete italiane che si è distinta maggiormente per i risultati è stata sicuramente Alice Maria Arzuffi, in forze alla Selle Italia – Guerciotti. Abbiamo provato, a metà gennaio, a fare il punto della situazione proprio con la promettente atleta brianzola, che ringraziamo per la disponibilità a rilasciarci questa intervista.

Alice, siamo ormai nella seconda parte della stagione del ciclocross. Si può già provare a tracciare un bilancio?

“Sono molto contenta di come ho svolto la stagione fino ad ora soprattutto dopo la vittoria del campionato italiano!”.

 

Nel palmares è entrata una bella medaglia di bronzo a livello europeo. Cosa significa per te questo riconoscimento?

“Per me la medaglia di bronzo all’Europeo significa davvero molto perché sono davvero contenta di essere riuscita a portare a casa innanzi tutto personalmente, ma anche per la nazionale di ciclocross, una medaglia di livello internazionale! Penso proprio che il ciclocross italiano abbia bisogno di crescere e penso che nel mio piccolo ho dato una mano perché ciò possa accadere”.

 

Hai corso un Giro d’Italia ad altissimo livello, ma ti è mancato il successo finale. C’è un po’ di rammarico? 

“Sono contenta della maggior parte delle prestazioni del Giro. Mi dispiace di non essere riuscita ad aggiudicarsi la maglia, soprattutto a causa di una foratura (alla tappa di Fanzolo ho chiuso in 7 posizione e ho perso tantissimi punti). Perché mi bastava fare almeno 4 in quella tappa che sarei riuscita a portarmi a casa comunque la maglia rosa”

 

Cosa ti porti dietro, invece, delle esperienze in campo internazionale?

“In campo internazionale ho ancora tanto bisogno di crescere. Sono contenta comunque dei miei risultati, perché piano piano sto continuando a migliorare, però il salto di qualità lo potrò fare solo nel momento in cui inizierò a correre più spesso al Nord! E già l’anno prossimo probabilmente ci saranno dei cambiamenti!”.

 

Cosa vuol dire per una ragazza giovane come te avere l’esempio di un’atleta come Eva Lechner capace anche di salire sul podio in prove di Coppa del mondo?

“Io sono molto contenta di essere compagna di nazionale di Eva. Sono molto orgogliosa di lei e penso davvero che sia una delle ragazze più forti nel ciclocross e nel cross country! Io spero di poter apprendere da lei, come già succede, tutte le piccolezze di cui ho bisogno per migliorare”.

 

 

Arzuffi, Valentini, Franzoi, Bertolini e tanti altri. Molti tra gli italiani più performanti militano nella Selle Italia – Guerciotti. Ti senti onorata a far parte di questo team?

“Sicuramente mi sento onorata di far parte della Selle Italia Guerciotti e penso che sia davvero una bella squadra. Solo grazie alla famiglia Guerciotti e allo staff è possibile tutto ciò che faccio!”.

 

Da un punto di vista mediatico spesso il ciclocross è poco considerato. Cosa, secondo te, potrebbe far fare a questa meravigliosa disciplina il salto di qualità sotto questo aspetto?

“Il ciclocross è poco considerato in Italia! All’estero le cose sono certamente diverse! Basti pensare al Belgio, all’ Olanda o alla Francia… L’ talia ha sicuramente bisognosi crescere, forse ha bisogno di più gare internazionali e sicuramente ha bisogno di apprendere tante cose dai paesi del nord! Spesso in Italia sono le società stesse ad ostacolare gli atleti nel proseguimento dell’attività ciclocrossistica. Molti ragazzi, una volta passati juniores, sono obbligati a lasciare il cx per dedicarsi unicamente alla strada o alla Mtb! Quindi forse il tutto dovrebbe partire dalle società… Poi il resto viene tutto in automatico”.

 

Come ti sei innamorata, tra fango e freddo, del ciclocross?

“Partendo dal presupposto che correre con un po’ di fango a me piace di più, non ho idea di quale sia il motivo per cui mi sono innamorata così del ciclocross! Mi diverte davvero tantissimo perché ci sono sempre percorsi differenti!”.

 

Tra poco inizierai anche l’attività su strada: quali obiettivi ti poni per questa stagione?

“Farò di tutto per portare a casa qualche maglia di miglior giovane e la convocazione agli europei e perché no magari anche per i mondiali…”

C’è un ciclista, o una ciclista, che quando eri più giovane rappresentava per te un esempio o un modello?

“Beh, il mio esempio-modello-eroina è Marianne Vos! Dimostrazione che è possibile conciliare ciclocross-strada-mtb!”.

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gianluca.santo@olimpiazzurra.com

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