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Sport in tv: il declino di Sky, l’ascesa del web

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Prima la rinuncia ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016, ora l’abbandono di Eurosport: sono tutti segnali di un fenomeno che lento e inesorabile sta andando avanti ormai da tempo, vale a dire il declino di Sky. La televisione di Murdoch ha raggiunto il proprio apice, almeno per quanto riguarda i canali sportivi, con la trasmissione, tra l’altro eccellente, dei Giochi Olimpici di Londra 2012, che allo stesso tempo, però, ne hanno segnato l’inizio del declino.

Innanzi tutto, va ricordato che in qualità di televisione privata, l’unico vero obiettivo di Sky è il profitto. Con i Giochi di Londra, Sky si è resa conto che, per quanto le Olimpiadi rappresentino il più grande evento sportivo a livello planetario, agli investimenti fatti non sono corrisposti gli introiti previsti. Detto in poche parole, in Italia l’unico sport che garantisce profitti elevati resta il calcio, visto che le spese necessarie sono relativamente basse e l’audience sempre elevato, seguito a relativa distanza dalla Formula Uno (che infatti Sky trasmette). Per questo, Sky ha deciso chiaramente che per i prossimi anni punterà tutto sul calcio e che potrà fare a meno dell’offerta di Eurosport, certamente la più varia e meno calciofila sul mercato.

In compenso, a prezzi più modici, sarà possibile vedere Eurosport sul digitale terrestre all’interno del pacchetto Mediaset Premium. Un evento che certamente sposterà una parte del pubblico da Sky verso Mediaset, sebbene in modo molto lento e in quantità non ancora definibili.

Le Olimpiadi, per questo inverno, resteranno su Sky, con le cento ore in chiaro che saranno trasmesse su Cielo, il canale del digitale terrestre che appartiene sempre al gruppo di Murdoch. Ma, a partire dal 2016, il tutto tornerà sulla Rai: certamente l’offerta non potrà raggiungere i livelli qualitativi di Londra 2012 su Sky, ma va ricordato che la Rai resta tutt’ora l’unica a poter garantire la trasmissione dei grandi eventi sportivi anche a costo di andare in perdita, in qualità di televisione pubblica.

In tutta questa lotta tra reti televisive, continua inesorabilmente la crescita del web, che attraverso gli streaming può offrire un’alternativa importante alle televisioni, soprattutto alle pay-tv. Il fenomeno per ora non è ancora dilagante, ma gli utenti che hanno una buona dimestichezza con internet si affidano già molto spesso agli streaming online, soprattutto quando sono impossibilitati ad accendere la tv oppure quando gli eventi non vengono trasmessi in chiaro. Al di là degli streaming “illegali”, che ritrasmettono i segnali provenienti dalle televisioni, l’offerta di streaming legali è già ampia sulla rete: sia alcuni canali, come la stessa Raisport, che numerose federazioni internazionali dei vari sport, hanno capito l’importanza di trasmettere online. Oggi è possibile seguire online numerosi eventi come la Coppa del Mondo di biathlon, i principali eventi internazionali del judo, della scherma, del taekwondo e di molti altri sport grazie alla lungimiranza di queste federazioni.

Forse non avverrà domani, ma in futuro le televisioni potrebbero essere costrette a rivedere le proprie politiche se vorranno restare in vita, visto che il web diventa un rivale sempre più importante. Certamente la forza di internet aiuterà ad abbassare i prezzi delle pay-tv, pena la scomparsa.

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giulio.chinappi@olimpiazzurra.com

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