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La sexy Valentina Vignali in esclusiva: “Sogno di fare la conduttrice, ma non rinuncio al basket”

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Semplicemente la ragazza più seguita sui social network. Riminese, classe 1991, si divide da tempo tra il basket e la professione di modella. Attualmente milita nel Sora in serie C e in passato ha giocato anche in A2 nel Basket Cervia. Valentina Vignali è diventata famosa in pochissimo tempo per essere la cestista più hot d’Italia. Ha iniziato a giocare a pallacanestro a 8 anni e ha fatto il suo esordio in A2 a 16 anni. Parallelamente però scopre di essere perfetta per diventare una modella, cercando di conciliare le sue due più grandi passioni. Nella sua breve ma interessante carriera vanta la conduzione di “Sotto canestro”, il programma dedicato alla serie A di basket, in compagnia di Ugo Francica Nava e Gianmarco Pozzecco su La7. Inoltre ha partecipato a “Uomini e donne” come corteggiatrice, e come comparsa nel film “Sotto il vestito niente, l’ultima sfilata“. Numerosi i servizi su Studio Aperto le sono stati dedicati ed è stata anche la ragazza copertina nel mese di ottobre della famosissima rivista Playboy. Un successo dopo l’altro, che le ha permesso di diventare un’icona per i giovani. Le abbiamo chiesto quali sono i suoi obiettivi e i suoi sogni in questa intervista esclusiva per Olimpiazzurra.

Quest’anno ti ha regalato grandi soddisfazioni e riconoscimenti, dalla copertina di Playboy Italia alle apparizioni televisive e infine sei stata selezionata tra le sportive più belle a livello mondiale, esportando il tuo fascino anche oltre l’Italia. Qual è il segreto del tuo successo?

“Non c’è un segreto: a volte forse è anche questione di fortuna. Io credo di essere rimasta me stessa, sempre genuina, non ho mai smesso di fare sport e di comportarmi come mi sono sempre comportata. Questo successo acquisito non mi ha cambiata come persona”.

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In che modo i servizi fotografici e la moda hanno cambiato la tua vita e il tuo approccio con il basket?

“Non hanno cambiato l’approccio: ovviamente concentro la maggior parte del tempo sul mio lavoro, per cui sono sempre in viaggio, e ho dovuto sacrificare un po’ di tempo alla pallacanestro, che comunque non smetto mai di seguire”.

Riesci a conciliare il lavoro di modella e gli allenamenti? Questi ultimi ti pesano o sono una valvola di sfogo fondamentale per la tua passione?

“Riesco a conciliare tutto con molta fatica, spesso vado via con due borsoni, uno coi trucchi e i tacchi e l’altro con le cose per allenarmi. Prendo treni a tutte le ore per incastrare gli orari, mi faccio il mazzo ma ce la faccio. Sicuramente c’è chi sta peggio di me no?”.

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Che sensazioni provi sul parquet del campo da basket e la passerella delle sfilate? Vi sono differenze e quali delle due preferisci?

“Sono due mondi completamente diversi, non hanno nulla in comune credo, a partire dall’abbigliamento, al tipo di impegno. Non saprei scegliere, sinceramente fanno entrambi parte di me”.

Hai giocato per molti anni a Cervia, poi sei passata per Forlì e Pomezia e lo scorso anno hai militato in una squadra romana in una categoria inferiore a quelle delle scorse stagioni. Questa decisione è dovuta a una scelta sentimentale o per necessità lavorative?

“Lo scorso ho giocato a Roma e quest’anno sono a Sora. Comunque è dovuta a entrambe le cose, lui è romano ma aveva il biennale a Sora, io non ho tempo per giocare in categorie maggiori e quindi il compromesso era questo”.

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Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro? Come ti vedi tra 5 anni: cestista professionista, conduttrice televisiva, ragazza da copertina o diva da calendario?

“Il mio obiettivo futuro è condurre una trasmissione tutta mia. Ovviamente, anche se non ad alti livelli, continuando a praticare il basket: mai smettere di giocare!”.

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Da appassionata di basket, prediligi la pallacanestro nostrana o l’intrattenimento della NBA? Per quali squadre fai il tifo? Preferisci un giocatore energico e spettacolare come LeBron James o l’esperienza e le geometrie di Steve Nash?

“Le mie squadre preferite sono Lakers e Fortitudo. Non sono una Lebroniana, anche se devo dire che il gioco di potenza e spettacolo è sempre quello che si fa notare di più, soprattutto per chi di basket ne capisce poco. Se nomino ai ragazzini di oggi Lebron James, tutti sanno chi sia, anche non praticando basket. Steve Nash? Super talento, ma avrei dei dubbi”.

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