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Sci di fondo

Debora Agreiter in esclusiva: ‘Conto di tornare a Davos. A Sochi al 100%”

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L’avvio di stagione per la Nazionale italiana femminile di sci di fondo non è stato esaltante. Oltretutto in Svezia era assente Debora Agreiter, forse la speranza più concreta per una rinascita del movimento. La 22enne altoatesina, per due volte medaglia d’argento ai Mondiali U23 nello skiathlon, all’inizio di ottobre ha subito la rottura del malleolo peronale destro, imprevisto che l’ha obbligata ad uno stop forzato proprio quando, a detta dei tecnici, aveva raggiunto un livello considerevole. La riabilitazione, tuttavia, è durata meno del previsto e Debora è pronta a rimettersi in gioco sin da questo fine settimana.

L’infortunio è ormai alle spalle, come procede il recupero? Stai facendo un pensierino alla tappa di Coppa del Mondo a Davos?
Il recupero sta andando bene, meglio del previsto! Da poco piú di una settimana sono sugli sci. Dopo l’infortunio ho cercato di perdere il meno tempo possibile e ho iniziato subito con la riabilitazione. Grazie alle tre settimane di intenso lavoro nel centro di riabilitazione ho accelerato tantissimo i tempi di recupero, cosí posso entrare in gara questo fine settimana a Dobbiaco in una Coppa Italia. Da lí posso valutare il mio stato di forma e decidere il percorso futuro, per esempio se esserci già dalla prossima settimana a Davos in Coppa del Mondo“.

Pensi che questo infortunio influenzerà la tua stagione olimpica, oppure a Sochi potrai presentarti comunque in ottima forma?
La condizione non è male e so che di gara in gara migliorerà. Il piede lo sento ancora debole e ci vuole del tempo finché ritorni come prima, ma fino a Sochi penso di essere di nuovo al 100%. Anzi…Non tutti  i mali vengono per nuocere e magari arrivo a febbraio molto piú fresca e grintosa“.

Nel corso dell’estate i tecnici hanno ammesso che sei migliorata tantissimo. Quali sono i tuoi obiettivi stagionali?
Quest’estate mi sono allenata bene e ho fatto grandi progressi. L’infortunio purtroppo è accaduto in un periodo dove stavo andando molto bene. Obiettivi al momento non me ne pongo, voglio semplicemente gareggiare ed essere competitiva“.

Pensi di poter arrivare un giorno al top e rinverdire la tradizione delle varie Belmondo, Di Centa, Follis, Paruzzi e Longa?
Il mio sogno è di seguire il loro esempio, sono i miei idoli. Prima devo maturare ancora e ho tanti punti dove ho margini di miglioramento“.

Nello sci di fondo moderno lo sprint, anche nelle gare lunghe, è fondamentale, ma è anche un po’ il tuo punto debole: hai lavorato durante l’estate per risolverlo?
lo sprint è il mio punto debole, ma ci sto lavorando per migliorarmi negli anni“.

Quanto è stato traumatico per voi giovani perdere la guida di Follis, Longa e Genuin?
Sí, questo è stato un gran peccato per noi giovani. Da una Follis o una Longa avremmo potuto imparare tantissimo, in ogni aspetto. Sarebbe stato uno stimolo in piú e un gran punto di riferimento“.

Quale gara hai cerchiato in rosso per le Olimpiadi di Sochi, ovvero dove pensi di poter ottenere il risultato migliore?
La 30 km skating è la mia gara preferita e quella dove posso esprimermi al meglio. La pista si addice alle mie caratteristiche ed ho il rammarico di rifarmi dalla 30 km dell’anno scorso di Oslo“.

Quali sono secondo te le prospettive della staffetta a medio e lungo termine? In caso di necessità, saresti disponibile anche a sacrificarti in classico?
La staffetta è sempre una gara a sé: ci sono quattro frazioni, ognuna è decisiva. Io sono disponibile per tutte, anche in classico”.

Tra le big straniere, pensi che sarà sempre un discorso a due tra Bjoergen e Kowalczyk, oppure Johaug ed altre potranno in qualche modo impensierirle?
Al momento sí, il podio è fatto per Bjoergen, Kowalczyk e Johaug. Peró non è detto che le cose non cambino…“.

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federico.militello@olimpiazzurra.com

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