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Tennis, il 2013 di Sara Errani: super sulla terra, rimandata sul veloce

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Confermarsi dopo una stagione come quella passata non era sicuramente facile per Sara Errani, ma la bolognese per lunghi tratti ha ricordato la giocatrice straordinaria dello scorso anno. Alla fine in questo 2013 è arrivata un’unica vittoria, quella nel torneo di Acapulco, ma nonostante ciò Sarita riesce per la seconda volta consecutiva a chiudere l’anno tra le prime dieci giocatrici del mondo, precisamente in settima posizione. Senza dubbio la Errani resta la numero uno tra le azzurre in singolare, perchè non bisogna dimenticare che insieme a Roberta Vini forma il doppio più forte del mondo, capace di vincere anche in questa stagione un torneo del Grande Slam come gli Australian Open. A tutto questo va aggiunto come sarita sia stata una delle grandi protagoniste della quarta vittoria in Federation Cup della squadra italiana.

Proprio dall’Australia partiamo per rivivere il 2013 della bolognese e a Melbourne arriva sicuramente la prima grande delusione con l’eliminazione al primo turno (aveva raggiunto i quarti nel 2012) per mano della spagnola Carla Suarez Navarro. Per fortuna a tirare su il morale della bolognese ci si mette il trionfo nel doppio e dunque la spedizione australiana si chiude anche in maniera positiva. Sul cemento asiatico (Doha e Dubai) Sara ottiene ottimi risultati, ripetendosi anche su quello americano (quarti ad Indian Wells e Miami) e si prepara al meglio per una stagione da protagonista sull’amata terra rossa. Come nella stagione precedente i mesi di maggio e giugno sono fenomenali ed in successione la romagnola raggiunge la semifinale nel torneo di Madrid (prima volta di un’azzurra in un torneo Wta Premier Mandatory) e poi a Roma e al Roland Garros, dove la sua corsa viene arrestata solamente da Serena Williams, che domina il match con un perentorio 6-0 6-1 in 46minuti.

La prima parte della stagione quindi è molto positiva, ma la seconda non può essere di certo considerata alla stesso modo. Si parte per Londra e per Wimbledon, su un’erba che non è mai stata amica della bolognese ed infatti sconfitta al primo turno per mano della giovane portoricana Monica Puig. Ancora una volta i limiti della bolognese su una tale superficie vengono messi in risalto e soprattutto il rendimento al servizio finisce sotto accusa. Purtroppo questi problemi continuano anche nei tornei successivi sul cemento americano, soprattutto contro le avversarie di una classifica pari o superiore all sua. La percentuale di prime palle è comunque buona, ma la bassisima velocità e potenza del servizio non creano il minimo problem alle varie Serena, Azarenka, ma anche Na Li o Radwanska, che hanno nella risposta uno dei migliori colpi.

L’eliminazione al secondo turno negli Us Open (sconfitta nel derby azzurro dalla Pennetta) non pregiudica la qualificzione al Masters per il secondo anno di fila. Complice anche un infortunio nel primo match con l’Azarenka, la bolognese viene eliminata dal torneo, ma può togliersi la soddisfazione di aver battuto Jelena Jankovic, diventando la tennista italiana ad aver ottenuto più vittorie al Masters con la formula del Round Robin. La stagione si conclude con il meraviglioso trionfo in Fed Cup, dove la Errani è grandissima protagonista conquistando due punti in singolare, compreso quello decisivo nel match con la Kleybanova.

Nella storia del tennis italiano mai nessuno era riuscito a chiudere per due stagioni consecutive tra le prime dieci al mondo e per questo motivo Sarita ha compiuto un’impresa straordinaria. Ormai la Errani ha raggiunto lo status quo di campionessa, ottenendo un certo rispetto e timore reverenziale dalle avversarie, anche quelle più pericolose. Per l’anno prossimo diventa fondamentale migliorare il servizio per avere maggior pericolosità anche sulle superfici veloci e cercare di mantenersi ancora una volta la migliore tennista azzurra degli ultimi anni.

 

3 Commenti

1 Commento

  1. Luca46

    21 Novembre 2013 at 19:55

    Vincere uno slam la vedo dura. Il servizio è troppo debole. Le prime 3 o 4 al mondo hanno un servizio che spesso permette loro di salvare situazioni difficili o partire agevolate nello scambio. Oltretutto senza un servizio migliore è costretta a match con grande dispendio sia fisico che mentale. Però mi piace un sacco la Errani: un concentrato di grinta. Piccola ma tosta. Forza Sara !!!!!

  2. Federico Militello

    21 Novembre 2013 at 00:09

    Se fino a 30 anni si confermerà su questi livelli, penso di sì. Ma finché non vincerà uno Slam, il dibattito resterà aperto…

  3. Luca46

    20 Novembre 2013 at 19:41

    Puo’ essere considerata la migliore di sempre tra le italiane considerando sia il singolo che il doppio?

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