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Rugby

Italrugby: Tommaso Allan, venti minuti per spiccare il volo

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Qualcuno lo invocava già titolare contro le Fiji, sull’onda dell’entusiasmo dopo il convincente spezzone contro l’Australia; tutti, invece, lo volevano quantomeno in panchina – come effettivamente sarà – sabato a Cremona, per poter ammirarne nuovamente la vivacità e le doti tecniche. Quel che è certo, insomma, è che Tommaso Allan nel giro di 20 minuti ha già stregato il popolo azzurro e, probabilmente, buona parte dello staff tecnico, compreso Jacques Brunel. E la sua storia con la maglia dell’Italrugby è solamente al prologo. Venti minuti in cui il classe ’93, scozzese Made in Veneto, ha spazzato via molti dubbi sulle sue effettive qualità, collezionando buone giocate e anche la bella meta su incursione personale che ha aperto la difesa Wallabie. E poco importa che il punteggio fosse già sul 15-50, perché ha dimostrato coraggio e inventiva, accompagnati da un know-how rugbistico di tutto rispetto e poco comuni a qualunque altro mediano d’apertura passato per la maglia numero 10 dell’Italia nel post-Dominguez. Fantasticare riguardo ad un Tommaso Allan sugli stessi livelli del fuoriclasse italo-argentino in futuro, però, appare piuttosto superfluo, per le probabili (e nocive) aspettative che si creerebbero intorno al ragazzo cresciuto nelle giovanili del Petrarca, un gioiello da preservare con cura e da custodire in una teca di cristallo per il momento, in attesa del boom definitivo. Perché la crescita dell’italo-highlander procede spedita intanto tra gli Espoirs (le promesse) del Perpignan, con un’apparizione di assoluto rilievo contro il Racing Métro (11 punti su 16) nel Top 14, ovvero la lega più competitiva d’Europa. Un predestinato? Forse, ma indubbiamente un prospetto su cui Brunel e i prossimi ct azzurri dovranno riporre la loro completa fiducia nel corso degli anni, vuoi per mancanza di alternative ma soprattutto per quanto dimostrato in quei venti minuti a Torino. Pochi, certo, ma sufficienti per far sgranare gli occhi al mondo della palla ovale italiana, messo nuovamente di fronte all’amletico dubbio riguardante il reale valore di un promettente mediano d’apertura, ruolo in cui da anni si cerca l’uomo giusto per far compiere il salto di qualità in cabina di regia ad un team alla spasmodica ricerca dell’equilibrio. E il giovane ‘scippato’ alla Scozia potrebbe avere le carte in regola per compiere il percorso adatto.  Foto: gazzetta.it daniele.pansardi@olimpiazzurra.com Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo Clicca qui per seguirci su Twitter

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