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Adriano Galliani: un po’ Leonardo, un po’ Abele e un po’ Celestino V. Che ne sarà del Milan?

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Altro scossone nel calcio lombardo, più precisamente milanese. La trattativa che ha portato Erick Thohir alla presidenza dell’Inter, dopo 18 anni di era Moratti, è durata un anno e mezzo e dovrebbe garantire ai nerazzurri un futuro ricco e gioioso. L’addio di Adriano Galliani da amministratore delegato del Milan, annunciato ieri all’Ansa e ufficiale nelle prossime settimane (si parla di post Ajax o post derby, quindi al massimo entro il 23 dicembre), invece, è stato fulmineo e lascia i rossoneri nell’incertezza. Sarà un ricambio generazionale pesantissimo, ben più dei saluti dei grandi giocatori ed allenatori del passato e, per restare in tema recente, delle cessioni di Zlatan Ibrahimovic e Thiago Silva al PSG nell’estate 2012 dopo i congedi con i vari Sandro Nesta, Gennaro Gattuso, Filippo Inzaghi e Clarence Seedorf.

Termina un’era lunga 27 anni e impregnata di trionfi per il Diavolo. Saluta una figura imprescindibile del Milan che fu e che è: un dirigente esperto, non perfetto (perché molti errori li ha commessi pure lui) ma con una personalità all’interno della società pressoché unica al mondo. Ma soprattutto – e qui è il calciomercato a parlare per Galliani – un’abilità strategica e retorica fuori dal comune che ha sempre garantito ai rossoneri imprevedibilità sul mercato e campioni degni della storia della squadra. Da Van Basten a Shevchenko, da Rui Costa a Kakà, da Gullit a Weah, da Nesta a Thiago Silva, passando per gli sgarbi ai cugini firmati Pirlo, Seedorf e Ibrahimovic. Giocatori che hanno scritto pagine epiche, insieme ad Adriano Galliani, di un periodo d’oro per il club di via Turati, ora trasferitosi in zona Portello. Un’altra svolta storica, tra parentesi.

Adriano Galliani lascia, (molto) probabilmente a causa di incomprensioni con la presidentessa del futuro Barbara Berlusconi, e non ha nascosto la propria amarezza per le imminenti dimissioni. Quasi forzate, che lasciano adesso il Milan in una condizione di salto nel buio: che ne sarà? Barbara saprà gestire la squadra nel migliore dei modi? Quesiti impossibili da risolvere al momento, sbaglia chi critica ora: il tempo giudicherà la 29enne e le sue scelte. Scelte che sono sempre più concentrate verso soluzioni ‘di famiglia’ per i ruoli dirigenziali: si parla con insistenza di Paolo Maldini e Demetrio Albertini, grandi uomini prima ancora che calciatori e sicuramente a proprio agio nell’ambiente Milan. Ma per la panchina e il ruolo di direttore sportivo? Qui l’argomento si fa caldo: Filippo Inzaghi o Clarence Seedorf per il dopo Allegri? Ma soprattutto, chi raccoglierà l’eredità di Galliani per agire sul mercato? Chiunque sarà, comunque, non navigherà in acque semplici: il problema del Milan, attualmente, è la mancanza di fondi e per nessuno sarà facile costruire una squadra competitiva senza soldi.

Un grazie, da tutto il popolo rossonero, è dunque doveroso. C’è però rammarico per le ultime stagioni, sicuramente macchiate da più errori rispetto al passato e frutto di numerose decisioni sbagliate soprattutto dopo i due grandi ultimi successi, ovvero la Champions 2007 ed il campionato 2011. Liquidità non usata o usata male, che non ha garantito ad una rosa eccezionale di confermarsi ai massimi livelli. Galliani, comunque, saluta il popolo rossonero con più personalità. Un po’ Leonardo da Vinci, in quanto visionario e artefice di un mercato (aiutato anche dalle ingenti disponibilità economiche del Silvio Berlusconi anni ’90) fantastico e in qualche modo irripetibile per molti aspetti, un po’ Abele tradito e ucciso dal ‘fratello’ rivale (in questo caso la figlia dell’amico sempre fedele) e un po’ Celestino V, il papa del gran rifiuto dantesco. Adriano Galliani, infatti, abbandona la nave in un momento di profonda difficoltà anche per colpa sua: che ne sarà ora del Milan? A lui – forte dei 50 milioni di euro della buonuscita – interesserà poco, come probabilmente a chi resterà nella società è interessato poco di lui in questi ultimi mesi.

(PS: chiudete gli occhi, pensate al Milan attuale senza Kakà e riflettete: chi è volato fino a Madrid riuscendo a riportarlo a Milano gratis?).

 

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Foto da: Paolo Bruno/Getty Images

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