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Anversa 2013: l’impresa di un’Italia epica. Che donne!

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Più vive che mai. Questo è il responso che esce dalle qualificazioni dei Mondiali. La ginnastica artistica italiana conquista uno dei più grandi risultati di sempre, in una situazione di grande emergenza, con una serie incredibile di infortuni, nell’anno post olimpico.

 

Vanessa Ferrari è eterna e a quasi 23 anni ritrova uno dei picchi più belli in carriera, sullo stesso livello di quanto visto alle ultime Olimpiadi, con un infortunio in mezzo che le ha compromesso gli Europei.

La classe della Campionessa del Mondo 2006 non si disperde nemmeno a distanza di sette (!) anni da quella serata indimenticabile che ad Aarhus la incoronò reginetta per una notte (per una stagione e per tutta la vita).

Le diagonali al corpo libero sono le stesse dei giorni migliori, l’artisticità è forse al top della carriera (o quanto meno sul livello di quel magico ottobre), ha trovato un’espressività (da intendersi come mimica facciale) che è emersa a livelli dirompenti (e che, almeno personalmente, non avevo mai notato con così tanto piacere), ha ripescato una sicurezza enorme.

La bresciana ritrova anche la finale alla trave che le mancava dalla leggendaria settimana in Danimarca e per la prima volta negli ultimi 62 anni (!) l’Italia riesce a portare due azzurre nella finale dei 10cm, roba da super potenze stile USA, Russia e Cina.

 

All’attrezzo femminile per eccellenza (sarebbe stupido negarlo) Carlotta Ferlito va a pescare l’apice della sua ancora giovane carriera. Sì, perché essere tra queste fantastiche otto vale più del già straordinario argento europeo che conquistò due anni fa.

La siciliana esibisce un bel esercizio, nonostante un paio di squilibri che potevano costare cari, anche se non si è dichiarata assolutamente soddisfatta del punteggio con cui i giudici l’hanno valutata. Il D Score è davvero al top, seguendo alla grande le linee guida di Enrico Casella.

 

Il DT si è dichiarato soddisfatto di tutte le sue ragazze. Francesca Deagostini rientrava dopo 18 mesi difficilissimi ed è riuscita a classificarsi all’undicesimo posto alla trave (sarebbe riserva, se non fosse per la regola dei passaporti). Alessia Leolini ha fatto il proprio debutto iridato, ha fatto esperienza: l’importante era rompere il ghiaccio, poi per il futuro si vedrà.

 

Ora ci aspetta un weekend lungo di passione, da cui ci aspettiamo qualcosa di concreto. Vanessa lotterà per la medaglia al quadrato magico, per tornare immensa ancora una volta; Carlotta potrebbe cercare il miglior piazzamento della storia italiana (escluso il bronzo della Macchini nel 1950) sui 10cm.

 

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