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Anversa 2013, Ferrari & Ferlito: il vostro giorno! Fateci sognare

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Ultimo giorno dei Mondiali di ginnastica artistica e l’Italia si gioca due carte preziosissime. Tutte femminili. Due assi nella manica per tre grandi finali. Per lottare fino in fondo per un posto sul podio. Per sognare una medaglia. Per non tornare a casa ancora senza una medaglia iridata come capitò a Tokyo 2011.

 

Il pallino migliore è nelle mani di Vanessa Ferrari. La nostra eterna Campionessa torna a provarci dopo la delusione olimpica che avrebbe ammazzato anche un leone. Non la Leonessa di Brescia che ha nelle gambe uno dei migliori esercizi al corpo libero della propria carriera e dell’intero circuito.

Non possiamo purtroppo dare nulla per scontato. Servirà un esercizio PERFETTO, senza minime sbavature per non andare ancora a dipendere dai giudici. Lo Tsukahara avvitato della prima diagonale dovrà zittire tutti; allo Tsukahara andrà collegato subito il salto dietro per prendersi l’abbuono; il carpiato finale dovrà essere di estremo livello. La parte artistica dovrà essere emozionante, il sorriso dovrà essere a 32 denti, il body dovrà essere brillante. Ormai qui conta tutto. E non basta mai.

 

Simone Biles vincerà facilmente l’oro, a meno di cataclismi che ci sembrano impossibili. La statunitense, nuova Campionessa del Mondo, possiede un’acrobatica di livello vertiginoso.

Per le altre due medaglie sono quasi tutte in lotta. In ballo l’eterna Sandra Izbasa che deve riscattare la bruttissima caduta di Londra: la rumena non molla, è uno dei grandi miti dell’artistica ed è pronta all’ultimo ruggito di una carriera irripetibile.

Larisa Iordache può seriamente ambire al bronzo: lo scricciolo di Bucarest punta tutto sullo precisione, su diagonale pulite, su un bello stile impeccabile. Forse è proprio lei la grande rivale di super Vany.

Kyla Ross non porta in dote un grandissimo esercizio, ha delle difficoltà molto basse e quindi non dovrebbe rappresentare un grande problema. Mai Murakami ed Elisabeth Black sono le classiche outsider che non incutono timore. Punto di domanda grandissimo su Giulia Steingruber che potrebbe sorprendere la concorrenza. Ma insomma: in quattro lottano concretamente per un posto sul podio.

Nella leggendari Aarhus conquistò il bronzo. Sette anni dopo, eterna com’è, è pronta a una nuova grande sfida.

Appunto finale: partirà purtroppo per prima, quindi la missione sarà ancora più difficile. Le valutazioni si alzano man mano che la finale entra nel vivo…

 

Vanessa sarà impegnata anche alla trave. Ritorna all’atto conclusivo dei 10cm proprio dopo sette stagioni. A farle compagnia ci sarà Carlotta Ferlito. Per la prima volta nella storia l’Italia porta due rappresentanti nella finale dell’attrezzo femminile per eccellenza.

La siciliana è la quinta azzurra ad arrivare così lontana. Dopo il bronzo di Licia Macchini nel 1950, dopo il settimo posto di Ilaria Colombo nel 2002, dopo il sesto della Ferrari nel 2006, dopo il quinto di Elisabetta Preziosa nel 2009.

La missione sarà durissima per entrambe. L’obiettivo concreto è quello di arrivare a ridosso della quinta posizione (sono entrate col sesto e settimo punteggio). Ma attenzione! La trave è imprevedibile, regala colpi di scena pazzeschi, cadute, errori, sbilanciamenti e tutto può succedere.

Venerdì sera, ad esempio, Larisa Iordache è caduta proprio sul suo attrezzo preferito dicendo addio alla medaglia all-around. Difficile che la rumena incappa ancora nello stesso sbaglio: è lei la super favorita per diventare Campionessa del Mondo!

Kyla Ross dovrebbe essere d’argento, almeno nei pronostici della vigilia. Anna Rodionova ha sbagliato nell’all-around, ma il suo esercizio è di assoluto rilievo. Attenzione a Chunsong Shang: se sarà perfetta dovrebbe salire a podio. E attenzione alla zampata di Simone Biles che vuole fare scorpacciata di medaglie. Aliya Mustafina è dentro per caso (e ha sbattuto fuori ingiustamente la Millousi…): non è proprio il suo attrezzo…

Serve la magia, non neghiamolo (tra l’altro partiranno seconda e terza). Serve il numero di una Super Italia. Servono due fantastiche ragazza, per esclamare: Che donne! Serve l’Impresa di Un’ITALIA Epica (come ho scritto giovedì dopo le cinque finali, clicca qui per leggere l’articolo).

 

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