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Pallanuoto femminile, Blanca Gil: “Voglio vincere con l’Italia”

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Miglior giocatrice di pallanuoto al mondo nel 2005, 2007 e 2008. Miglior marcatrice del Campionato Italiano nel 2010 con 91 gol stagionali. Poi l’amore e la nascita di un bambino. Ora il ritorno in acqua a 30 anni, nel pieno della maturità psico-fisica, nella sua Catania. Ed il fascino di una nuova sfida, non più con la nativa Spagna, ma con l’Italia che l’ha accolta e resa sua figlia. Il Setterosa ha trovato la fuoriclasse con cui si può sognare in grande in vista delle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016: Blanca Gil.

Con l’Orizzonte Catania tornerai in acqua poco più di sei mesi dopo dalla nascita di Henrique: sensazioni?
Molto buone. Sono stata accolta benissimo da compagne e dirigenti. E’ molto bello che mi rispettino sia come giocatrice ma, soprattutto, come mamma. Conosco da molti anni l’allenatrice (Martina Miceli, pilastro del Setterosa che vinse l’oro ad Atene 2004, ndr), so che è molto esigente e questo mi stimola molto. Voglio tornare più forte di prima“.  

Nella compagine siciliana è arrivata in estate anche la campionessa ungherese Dora Kisteleki. A questo punto Catania può realmente ambire a vincere tutto quest’anno, Coppa dei Campioni compresa?
Certo, possiamo vincere tutto, ma bisogna lavorare tanto. Ho una voglia incredibile di mettermi alla prova“.  

Obiettivi personali per la prossima stagione?
Premesso che la cosa più importante è che vinca la squadra, per quanto mi riguarda voglio tornare ad essere la numero uno al mondo. Non ho paura di niente. E’ vero, ora dovrò confrontarmi con atlete più giovani di me, ma rispetto a prima ho acquisito un’esperienza maggiore“.

Dal punto di vista fisico, cosa ti manca per tornare al top dopo la maternità?
In pratica non ho mai smesso di allenarmi, nuotavo anche durante la gravidanza. Sotto l’aspetto del ‘cardio’ ci siamo quasi. Il problema, invece, è che ho lasciato la palestra per diverso tempo, dunque dovrò recuperare massa muscolare. Diciamo che ci vorranno 4-5 mesi prima che io sia veramente al top. La tecnica, di certo, non l’ho dimenticata“.

Ora sei una mamma-giocatrice: quanto è difficile ricoprire questo ruolo?
Ancora non lo so, a dire il vero, perché sinora ho sempre portato Henrique agli allenamenti. Il problema sarà quando inizierà il campionato: per alcuni periodi dovremo staccarci e sarà traumatico. Per fortuna mi darà una mano mia suocera. Ma alla fine è questione di abitudine e per lo più si tratterà di 4 ore al giorno, perché tanto durano gli allenamenti“.

Sei in Italia da 10 anni, tuo marito è italiano ed è arrivato anche il passaporto del Bel Paese: ti piacerebbe giocare per il Setterosa?
Sì, vorrei essere convocata per il Setterosa. Spero di poter avere questa possibilità. Non ho ancora parlato con il ct Conti. Mi sento molto vicina all’Italia e sicuramente c’è la mia disponibilità. Sono qui da tanti anni e spero in un’occasione“.

E se arrivasse una convocazione dalla ‘tua’ Spagna?
La Spagna è ormai un capitolo chiuso. Sono stati anni magnifici con loro, ma adesso penso a portare l’Italia in alto e provare a vincere qualcosa d’importante“.

Sempre a proposito di Spagna, ti saresti aspettata il trionfo delle iberiche ai Mondiali di Barcellona, il primo della loro storia?
Sì, me lo aspettavo. Prima la Spagna era una nazionale mediocre, poi da Shanghai 2011 in avanti è avvenuto un salto di qualità. Sono giocatrici corrette, cosa molto apprezzata dagli arbitri, oltre che giovani e brave. Penso che nei prossimi anni la Spagna sarà sempre una delle favoritissime per salire sul podio in tutte le competizioni“.

Chiudiamo con un sogno: le Olimpiadi di Rio 2016.
E’ normale che ci faccia più di un pensierino. Bisogna avere grandi obiettivi e grandi sogni. Ed io voglio parteciparvi e vincere. Con l’Italia“.

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