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Valeria Straneo: “una donna sola al comando, ha la maglia azzurra…”

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“Una donna sola al comando; la sua maglia è azzurra; il suo nome è Valeria Straneo” parafrasando la celeberissima frase di Mario Ferretti. Non sarà Fausto Coppi, non sarà un’impresa leggendaria come quella ancora indimenticata Cuneo>Pinerolo (Giro d’Italia 1949), ma il numero realizzato oggi dalla piemontese entra di diritto nelle perle più belle dell’atletica leggera italiana. Per quaranta chilometri in testa alla Maratona dei Mondiali di atletica leggera! Roba da non credere.

 

Per tantissimi motivi:

1.         Pronti via si è subito portata al comando. Sembrava una tattica avventata e invece ha condotto una gara di vertice per 40km, passando in testa a tutti gli intermedi e tenendo un passo regolare nel primo e nell’ultimo quarto, alzando un po’ il piede nella parte centrale.

2.         Ha avuto la forza di staccare una a una tutte (Kiplagat esclusa) le africane (e le avversarie in generale) con un passo davvero eccezionale.

3.         Ha avuto il coraggio di osare, di provare una gara tatticamente folle (poi rivelatasi corretta) che mai nessuna aveva osato inscenare.

4.         Un’europea bianca è riuscita a salire su un podio mondiale/olimpico. E ormai è cosa assolutamente difficilissima.

5.         Ha provato addirittura a prendere il titolo di Campionessa del Mondo. Roba grossa. Forse addirittura troppo. Ci ha provato dopo il 40km: “Dai Vale, un chilometro a tutta” gridava Magnani. Solo la classe incredibile e inarrivabile della keniota, al bis iridato (mai successo nella storia della Maratona femminile) la sfiancava nell’ultimissimo tratto.

6.         Le è stata asportata la milza e ha avuto due parti (a quanto pare diventare mamme porta molto bene nello sport). Un bellissimo argento il cui luccichio arriverà agli occhi di Leo e Arianna.

7.         La piemontese ha 37 anni e solo da due sta facendo atletica leggera ad alti livelli.

8.         Era all’esordio Mondiale, alla seconda competizione internazionale della carriera dopo le Olimpiadi Londra e non si è fatta minimamente emozionare.

9.         Perché questa è la risposta che lavorando duramente, anche solo per passione, per divertimento, per gioia di vivere, arrivano dei risultati incredibili.

10.       Perché ha già salvato la spedizione azzurra. Si temeva tantissimo lo “zero medaglie”: ecco che ci siamo tolti subito il problema. E chissà che non possa essere una sveglia per tutti gli altri azzurri impegnati in questa settimana iridata.

 

Anzi. Semplicemente perché ci ha fatto sognare per due ore e mezza di passione, perché ci ha fatto tifare, perché ci ha tenuti incollati al televisore, semplicemente perché è stata una sorpresa. Un cioccolatino dolce dolce da scartare, buonissimo, per togliere l’amaro in bocca, per fare un sorriso, per chiudere un pranzo vissuto a guardare da lontano “una donna sola al comando con la maglia azzurra”.

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

(foto FIDAL/Colombo)

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