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Atletica

Mosca 2013: Out Greco, Borsi e Donato; 4×400 da finale! Bolt ritorna

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Una mattinata nera per l’Italia ai Mondiali di atletica. A Mosca le cose iniziano malissimo con l’infortunio di Daniele Greco (clicca qui per saperne di più) e vanno avanti nel peggiore dei modi.

 

Fabrizio Donato viene a sorpresa eliminato. Che il bronzo olimpico non stesse al top era abbastanza chiaro, ma speravamo che l’ingresso in finale non fosse così difficile. Invece il laziale non riesce ancora ad andare oltre i 17 metri (e nemmeno ad avvicinarli) come già aveva fatto capire nelle ultime uscite e si ferma a un modesto 16.53 all’ultimo tentativo. Troppo poco per sperare, anche se bastano 10cm in più per essere tra i 12.

Così, dal sogno di avere tre azzurri in finale, siamo passati alla realtà di un solo italiano tra i migliori della specialità. A Fabrizio Schembri non succede fortunatamente nulla e conferma di essere a un ottimo livello. Il 16.83 al secondo tentativo basta per ritornare in pedana domenica pomeriggio, ma le medaglie saranno praticamente impossibili per il comasco.

Al comando la Francia. Teddy Tamgho è volato a 17.41 senza togliersi la calzamaglia! Yoann Rapinier gli si è avvicinato a due centimetri. A inseguire il campione olimpico Chris Taylor (17.36), l’altro statunitense Will Claye (17.08) e il cubano Pedro Pablo Pichardo (17.06 per il primatista stagionale). Con questi mostri la medaglia sarebbe stata comunque difficilissima per Daniele, inutile negarlo…

 

Ad ogni modo l’Italia si fuma così le migliori carte che aveva portato in Russia e, salvo miracoli di Alessia Trost (speriamo in un bronzo), la rassegna si chiuderà solo con l’inaspettato argento di Valeria Straneo. Un alloro che cancella sì l’onta dello zero medaglie, ma che non cancella i dubbi sulla spedizione e sulla gestione di diverse cose.

 

Eliminata anche Veronica Borsi nelle batterie dei 100hs. Inutile negare che ci aspettavamo molto di più dalla primatista italiana che invece parte tardi dai blocchi di partenza, fatica fino a metà gara (pur mantenendo un’ottima agilità sopra le barriere) prima di provare una progressione nella parte finale. L’altissimo 13.35 mostra le grandi difficoltà fisiche della romana, limitata da un infortunio al piede nelle ultime settimane. Un vero peccato però perché, nonostante una gara difficile, l’azzurra ha concluso al quinto posto la propria serie a soli due centesimi dalla qualificazione automatica (il quarto posto della trini degna Aleesha Barber).

Molto bene, invece, Marzia Caravelli che chiude al secondo posto la propria batteria (13.07, nonostante un .232 di reazione) dietro solo alla canadese Angela Whyte (12.93) che significa accesso in semifinale, prendendosi pure il lusso di superare la grande Nia Ali, tra le superfavorite per l’oro, arrivata solo al quarto posto (13.19).

Sally Pearson sembra aver superato tutti i problemi fisici della vigilia e si scatena con un eccellente 12.62, suo primato stagionale. La battaglia con la statunitense Brianna Rollins (12.55) si preannuncia dunque molto interessante. Per le medaglie ci saranno anche la britannica Tiffany Porter (12.72), la russa Yuliya Kondakova (12.76), le statunitensi Dawn Harper (12.84) e Queen Harrison (12.95).

 

A regalarci un sorriso è l’inaspettata 4×400 femminile. Le ragazze riescono in una incredibile qualificazione alla finale. Il secondo posto nella prima serie delle batterie ci spedisce di diritto tra le prime otto Nazioni al Mondo! Lasciati scappare via gli Stati Uniti (3:25.18, favorite per l’oro), le azzurre hanno in mente un’unica cosa: battagliare fino all’ultimo con Ucraina e Repubblica Ceca.

Chiara Bazzoni parte alla grandissima e tiene il ritmo delle dirette avversarie, consegnando un cambio perfetto a Marta Milani che riesce nella stessa impresa. Maria Chigbolu vuole imitarle ma forza troppo quando cerca addirittura di superare l’Ucraina: gli ultimi 50 metri sono durissimi. E a quel punto Libania Grenot decide di scatenarsi come non le capitava da tempo, ancora meglio di quanto abbiamo visto nella sfortunata semifinale individuale. La panterita è aggressiva, svernicia subito la grande Zuzana Hejnova (strepitoso oro ieri nei 400m ostacoli) e si porta stabilmente in seconda posizione. L’Ucraina rimonta centimetro su centimetro, il finale dell’italo-cubana è legnoso, ma questa volta la fortuna è dalla nostra parte: 3:29.62, un centesimo meglio delle ucraine!

 

Usain Bolt sembrava un universitario in totale relax dopo aver dato un esame. Il giamaicano passeggia come non si era mai visto fare in carriera e conclude la sua batteria dei 200m con un altissimo 20.66. Imbarazzante il dominio che ha lasciato intravedere: la doppietta dopo il successo sui 100m è sempre più scontata.

Miglior tempo per il sudafricano Anaso Jobodwana e per il britannico Adam Gemili (entrambi 20.17). Tra gli altri big segnaliamo: Churandy Martina (20.37), Warren Weir (20.34), Jimmy Vicaut (20.50), Alonso Edward (20.45), Nickel Ashmeade (20.54), Wallace Spearmon (20.59), Isiah Young (20.70). Eliminato Enrico Demonte, sesto nella sua serie (21.13).

 

La russa Maria Abakumova fa subito capire che il tiro del giavellotto sarà affar suo: una bomba da 69.09 la fa già volare e le consente di ipotecare l’oro.

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