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Atletica, Mondiali -2: Greco infortunato! Volerà verso le medaglie?

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La punta di diamante della spedizione azzurra a Mosca. L’unica concreta possibilità di medaglia ai Mondiali di atletica leggera che scatteranno sabato (senza dimenticarci, però, della speranza Alessia Trost).

Daniele Greco sbarca in Russia con tanti sogni ma con, purtroppo, una sola convinzione: non è al top della forma. Dopo l’uscita di Monaco (Diamond League) il pugliese ha risentito di una brutta botta che gli sta dando diverse noie. Come ha confessato alla Gazzetta dello Sport si tratta di un “edema osseo tra il primo metatarso e il sesamoide del piede sinistro (quello di stacco, ndr). C’è un versamento e il tendine nel mezzo è infiammato”. A quanto pare il 25enne non ha problemi nel balzare perché in quella fase serve più il tallone; ma nella rincorsa (col piede in estensione) il fastidio si fa sentire. Daniele è fiducioso, ma permangono diverse perplessità e paure.

 

Il campione europeo indoor in questa stagione è balzato a un pazzesco 17.70, ma lo ha fatto proprio nella roboante vittoria di Goteborg, al coperto, e più di cinque mesi fa. Nel frattempo sono cambiate tante cose. Difficile (ma la speranza è l’ultima a morire) che possa ripetere quella misura che, per quanto visto in questo 2013, potrebbe largamente valere l’oro.

Il valore attuale di Greco, però, è forse più vicino al 17.25 saltato proprio nel Principato. E la concorrenza all’Olimpico sarà davvero spietata.

A partire da Chris Taylor, campione olimpico e mondiale in carica,17.66 in stagionale e un vertiginoso 17.96 con cui vinse a Daegu 2011.

Passando per il sorprendente cubano Pedro Richardo, campione del mondo juniores, rivelazione degli ultimi mesi, che si presenta con il 17.69 della miglior prestazioni mondiale stagionale e delle prestazioni convincenti nelle ultime uscite.

Il francese Teddy Tamgho (17.47), tornato a tutti gli eventi da un brutto infortunio, e capace di grossissime sorprese: lui davvero potrebbe tornare a superare la fatidica barriera dei18 metri, anche se difficilmente lo farà settimana prossima.

L’altro statunitense Will Claye, vicecampione olimpico, ha un bel 17.46 stagionale. Mentre non ci sarà l’altro cubano Ernesto Ravè (17.46) a causa di alcuni problemi fisici.

Senza dimenticarci di Fabrizio Donato, che arriva però in condizioni non ottimali: il bronzo olimpico è tornato in pedana in due occasioni dopo Londra, ma non ha ancora valicato i17 metri.

 

Per il podio prevediamo che sia necessario almeno un 17.40, per l’oro un 17.60 abbondante. Daniele li ha nelle gambe, ma ci sono tanti punti di domanda…Il medagliere azzurro è appeso a lui e a un miracolo di miss Alessia.

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