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Rafael Nadal, indiscusso re della terra rossa

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Nella storia del Roland Garros (e non solo) da oggi c’è Rafa Nadal: il 27enne mancino di Manacor ha vinto infatti per l’ottava volta lo Slam parigino sulla terra rossa, annientando in poco più di due ore il connazionale David Ferrer, alla prima finale assoluta in un Grand Slam, ma sfortunatamente opposto al miglior giocatore di tutti i tempi sulla terra battuta: del resto Ferrer era già stato sconfitto pochi mesi fa ad Acapulco e adesso il bilancio complessivo degli scontri diretti recita un eloquente 19-4.

Senza storia la finale andata in scena nel primo pomeriggio e vinta con lo score finale di 6-3, 6-2,6-3 con Ferrer che lotta fino al settimo gioco della prima partita, prima di cadere inesorabilmente sotto i colpi di Rafa che guadagna progressivamente campo e sovrasta il pur buon connazionale sia tecnicamente che atleticamente, non lasciandosi condizionare da un tifoso esagitato che accende un bengala nel corso del match a pochi metri da lui e meritandosi il meritato applauso finale del pubblico parigino e la premiazione dal Re della velocità Usain Bolt.

Del resto la vera finale Nadal l’aveva vinta venerdì, battendo al termine di una maratona estenuante Novak Djokovic, ma ciò non toglie peso e merito all’impresa odierna, che entra negli annali del tennis mondiale: ottavo titolo a Parigi, il quarto consecutivo e nona finale di seguito: anche i più scettici dovranno convincersi del ritorno del Re della Terra battuta, che dal rientro alle gare avvenuto ad inizio 2013 ha ottenuto numeri impressionanti che sembrano far fortemente vacillare il primato nel ranking mondiale Atp, attualmente detenuto da Nole; con questi ritmi infatti non è assolutamente da escludere un sorpasso in classifica al termine del 2013. Ma, statistiche a parte, Rafa c’è e punta dritto al terzo successo a Wimbledon dove non vince dal 2010.

Gianluigi Noviello

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