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Scherma: da TsunAry a Hurricane. Un sabato devastante

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Mamma mia! Un sabato così è roba da pazzi, da mettersi le mani nei capelli e urlare di gioia. Due ori, due argenti, un bronzo. In tutto nove atleti nelle finali a otto, sparsi in quattro gare diverse tra Torino, Bonn e Mosca. La scherma italiana ha ben più di un motivo per esultare. Ci sono le vittorie di Arianna Errigo e Andrea Baldini, i secondi posti di Cassarà e Diego Occhiuzzi, il terzo gradino del podio per Giorgio Avola, i quarti di finale conquistati da Ilaria Bianco, Irene Vecchi, Luigi Samele e Carolina Erba.

Cercate un altro sport in cui, in un unica giornata, il tricolore si alzi tanto in alto sui pennoni piazzati davanti ai podi. Non lo troverete. Sono anni, anzi decenni, diciamo pure un secolo abbondante che l’Italia è leader nella scherma, ma il dominio azzurro sembra ben lontano dal finire, anzi. Questa Coppa del Mondo sta mettendo in luce lo stato di forma eccezionale dei nostri atleti, la crescita di un talento rimasto inespresso fino ai 30 anni, le eccellenti prospettive dei più giovani.

A Torino le fiorettiste erano attesissime, e nemmeno le assenze annunciate di Valentina Vezzali e Ilaria Salvatori, e quella dell’ultimo minuto di Elisa Di Francisca, potevano smorzare gli entusiasmi. Bastava Arianna Errigo per puntare al più alto gradino del podio, per sentire ancora una volta l’inno di Mameli risuonare in un palazzetto italiano dopo i successi di Andrea Cassarà a Venezia e di Diego Occhiuzzi a Padova. È stata fantastica la Errigo, la solita inarrestabile TsunAry, quell’onda anomala che a 24 anni ha già la forza di spazzar via qualsiasi avversaria le si metta davanti: 15-12 all’ungherese Kreiss, 15-8 a Chiara Cini, 15-3 alla polacca Synoradzka, 15-10 a Carolina Erba, 15-9 alla francese Guyart, 15-9 nella finale contro la russa Yulia Biryukova. Una progressione strepitosa, un oro bellissimo a cui si aggiungo il settimo posto di una eccellente Carolina Erba e il 13esimo di una bravissima Stefania Straniero.

E se Torino ha festeggiato, chissà come passerà la serata la pattuglia del fioretto maschile impegnata a Bonn. Tre azzurri ai primi tre posti, con Andrea Baldini che si è preso la rivincita su Andrea Cassarà, battuto in finale 15-14 dopo la sconfitta subita a Venezia in semifinale. Terzo Giorgio Avola, eliminato a un passo dall’atto conclusivo della gara da Cassarà, con il punteggio di 15-3. Si è fermato al nono posto Valerio Aspromonte, sconfitto negli ottavi dal russo Ganeev per 15-9. Stop nei 16 per Martino Minuto, Alessio Foconi e Daniele Garozzo. Impressionante il ruolino di marcia di Cassarà, che prima di cedere in finale a Baldini non aveva mai subito più di 10 stoccate in un solo assalto, eccezion fatta per il turno dei 64 vinto 15-11 contro il campione europeo under 20 Lorenzo Nista, altra grande carta azzurra da giocare per il prossimo futuro.

Andrea Baldini sul primo gradino del podio a Bonn, affiancato dai connazionali Andrea Cassarà e Giorgio Avola, insieme con il russo Cheremisinov (©Eugenio Migliore per Federscherma)

Urla di gioia anche dalla sciabola, impegnata a Mosca con entrambe le rappresentative, quella maschile e quella femminile. Le prime a scendere in pedana sono state le ragazze. Irene Vecchi e Ilaria Bianco sono state le migliori tra le italiane, entrambe fermate ai quarti da Olga Kharlan e Vassiliki Vougiouka, non esattamente le ultime due arrivate. La prima ha poi vinto la prova (secondo successo consecutivo dopo quello ottenuto ad Antalya e leadership nel ranking confermatissima), la seconda in netto recupero e al secondo podio di fila. Brava Rossella Gregorio, che si è fermata nei 32, battuta per una sola stoccata da Ilaria Bianco, sfortunatissima Martina Petraglia, 21 anni ieri e un sorteggio che l’ha accoppiata con Mariel Zagunis al primo turno.

La medaglia per l’Italia è arrivata poche ore dopo, dai ragazzi e, in particolare, da Diego Occhiuzzi. Il napoletano è arrivato secondo, battuto in finale per 15-13 dal russo Kovalev. Ma a stupire è tutta la stagione di Occhiuzzi, che dall’argento olimpico di Londra non si è più fermato: cinque gare e altrettante finali a otto conquistate, con un primo e un secondo posto. Roba da campioni veri, verissimi, anche se si sono dovuti attendere i 31 anni per capirlo e dimostrarlo anche ai più scettici. Sul podio, magari, ci sarebbe potuto salire anche Luigi Samele, se solo il tabellone non gli avesse messo di fronte ai quarti proprio Occhiuzzi. Per la seconda volta in stagione dopo il Luxardo è stato il napoletano a negare la semifinale al foggiano. Un pizzico di rammarico per Enrico Berré, che dopo la finale a otto conquistata a Budapest si è fermato nei 16, battuto dal quasi coetaneo tedesco Kindler in un assalto decisamente alla sua portata.

A vederle adesso, le classifiche di Coppa del Mondo sono ancora più belle. Con Occhiuzzi che tallona da vicino il campione olimpico di Londra Szilagy, con Andrea Cassarà davanti a tutti nel fioretto maschile, inseguito a pochissimi punti da Baldini, e con Arianna Errigo che domina incontrastata in quello femminile, con 84 punti di vantaggio su Elisa Di Francisca, seconda. Decisamente un eccellente viatico in vista degli europei di Zagabria e, soprattutto, dei mondiali di Budapest.

gabriele.lippi@olimpiazzurra.com

Twitter: GabrieleLippi1

Foto: Augusto Bizzi

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