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Atletica, Marcel Jacobs sulle orme dell’Howe che volava?

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Trentasette anni di record juniores. Il più longevo primato nazionale al coperto della storia sportiva del nostro Paese. Sembrava che quei 7.74 metri, saltati in lungo da Roberto Veglia quel lontano 17 gennaio 1976, fossero davvero inarrivabili per qualsiasi under 20. Non si erano fatti i conti, però, con Marcel Jacobs Lamont.

Il diciottenne italo-americano ha strabiliato tutti dieci giorni fa quando ad Ancona è volato a un pazzesco 7.75 durante i campionati italiani di categoria (cliccate qui per vedere quel bellissimo tentativo, con tanto di slow motion e analisi FIDAL dei dati). Miglior prestazione juniores europea stagionale, seconda al Mondo. E non è stato un fuoco di paglia perché tre giorni fa si è replicato con un bel 7.69, sempre al Palas marchigiano, nel triangolare contro Francia e Germania battuto solo di due centimetri dal coetaneo tedesco.

A quel punto si sono iniziati a sprecare i paragoni con Andrew Howe. Siamo convinti che sia davvero troppo presto per fare certi confronti: Marcel è semplicemente alle prime uscite di un certo rilievo, ha realizzato una super prestazione (e a questi livelli, nella categoria, non c’era mai arrivato il ben più famoso collega) ma ha ancora tantissima strada da fare. Andrew si è spinto a un fantascientifico 8.30 al coperto, ha 8.47 outdoor con tanto di argento mondiale.

 

Ci sono due cose, però, che ci confortano: la giovane età e gli incredibili margini di miglioramento. Un classe 1994 dall’immenso potenziale che, se fatto ben crescere, potrebbe arrivare molto lontano. Il rischio però è sempre il solito: perderlo per strada come è capitato a tante nostre grandi promesse.

Il ragazzo di Desenzano del Garda, allenato da Gianni Lombardi, cresciuto all’Atletica Brescia 1950 ma ora in prestito alla Virtus Cassa di Risparmio di Lucca, ha dei mezzi tecnici di assoluto spessore. La rincorsa è davvero eccellente: buonissima spinta, con una falcata che aumenta man mano, sedici appoggi per arrivare al massimo al momento dello stacco. Qui si può nettamente migliorare perché sembra quasi inarcarsi e non sfruttare al massimo quanto fatto fino a quel momento. Va poi abbastanza bene nella fase aerea, ma in chiusura pecca di poco: le spalle sono troppo indietro rispetto allo stacco, distende sì bene le gambe andando a prendere con le mani come ha ben insegnato il coach, ma poi perde via troppo il gomito e l’atterraggio non è dei migliori. Se si concentrerà più sul busto, andando a cercare la terra con i glutei senza girarsi eccessivamente allora si potrebbe fare davvero meglio con estrema facilità.

In Italia i grandi, tolto Howe ancora ai box e chissà quando rientrerà, ci si spinge fino a 7.95: con qualche lieve correzione il nostro Marcel è lì. Per poi sognare di abbattere la grande barriera e arrivare a grandi risultati.

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

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