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Ciclismo

Ciclismo su pista: la situazione degli inseguimenti azzurri

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Tra le migliori notizie della stagione azzurra di ciclismo su pista ci sono, senza dubbio, le prestazioni degli inseguimenti. Il quartetto maschile e il terzetto femminile-che, dalla prossima competizione, diventerà anch’esso un quartetto-sono sembrati in grande crescita, con miglioramenti sensibili sul piano cronometrico.

Certo, ai Campionati del Mondo di Minsk le rispettive perfomance, pur discrete, sono state meno positive rispetto alle attese: 4:07.793 per il maschile, 3:30.042 per il femminile (record nazionale). Se fossero riusciti a girare sui tempi di Aguascalientes, la località messicana dove in Coppa del Mondo il cronometro sorrise agli azzurri, avrebbero centrato entrambi il pass per la finale terzo-quarto posto, giocandosi fino in fondo le chance di medaglia: tuttavia, è bene ricordare che le condizioni particolari del velodromo messicano, piuttosto veloce e oltretutto posto in altura (oltre 1800 metri sul livello del mare), possono dare origine a prestazioni piuttosto particolari. Inoltre, c’è anche da segnalare come Marco Coledan, uno dei titolari del quartetto maschile, sia arrivato in Bielorussia all’ultimo istante, reduce dalle prime, impegnative corse su strada.

Comunque sia, la stagione che va in archivio è da considerarsi più che positiva per i nostri inseguimenti. Colpisce in particolare la linea verde adottata tanto da Marco Villa, quanto da Dino Salvoldi; i più “esperti”-e le virgolette diventano d’obbligo-sono proprio Marco Coledan e Simona Frapporti, entrambi di ventiquattro anni. Ignazio Moser, Liam Bertazzo, Michele Scartezzini, Francesco Lamon, Giuia Donato, Chiara Vannucci, Beatrice Bartelloni e Maria Giulia Confalonieri, titolari nelle varie occasioni di quest’inverno, hanno tutti un’età compresa tra i 19 e i 21 anni. Dietro di loro, inoltre, spinge una generazione che per ora colleziona titoli giovanili, ma presto potrebbe già avere chance importanti, dalla “figlia d’arte” Arianna Fidanza a Martina Alzini, da Riccardo Minali a Simone Consonni.

Certo, è difficile recuperare il tempo perduto nei confronti principalmente di Gran Bretagna e Australia, che investono con regolarità nel settore da molti anni. Tuttavia, se nella velocità la situazione azzurra è ancora critica, quantomeno i nostri “treni”, tanto al maschile quanto al femminile, ci lasciano davvero molto ottimisti per il futuro.

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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