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Atletica, Europei indoor: gli azzurri da medaglia

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Domani mattina verrà dato il via ai tanto attesi Europei indoor (nel tardo pomeriggio di oggi l’antipasto con la qualificazione del peso maschile). Goteborg si appresta a vivere tre giorni di passione. Per la Svezia sono già partiti quaranta azzurri (ben nove debuttanti). Nell’ultima settimana, infatti, ci sono state quattro gravi defezioni: Elisa Cusma e Fabrizio Donato sono stati colpiti da una grave forma influenzale (peccato soprattutto per il laziale che, nel triplo, doveva difendere l’argento conquistato due anni fa a Parigi), Emanuele Abate è fuori condizione rispetto alla scorsa stagione che l’ha visto a un passo dalla finale olimpica nei 110hs, Fabio Cerutti. Allora quali sono le reali ambizioni di medaglia per l’Italia? Partiamo col settore maschile, rimandando i sogni femminili ad un articolo che uscirà nel pomeriggio.

 

La più limpida è certamente quella di Michael Tumi sui 60m. Il fresco ventitreenne si presenta all’appuntamento dopo una stagione indoor davvero stellare: tra gennaio e febbraio è stato un continuo crescendo di condizione, di prestazioni e di abbattimenti del record italiano. Pian piano abbassava il proprio personal best fino ad arrivare a quel pazzesco 6.53 di Magglingen che gli ha consegnato il primato nazionale, tirando giù di due centesimi quel muro che Pierfrancesco Pavoni aveva eretto nel 1990. Poi uno spaventoso 6.51 agli Assoluti di Ancona, questa volta per migliorare se stesso e consegnarsi la miglior prestazione europea stagionale (seconda mondiale).

È quindi scontato che scenderà in pista con tutti i favori del pronostico. La sfida sarà con il francesino Jimmy Vicaut, capace di scendere fino a 6.53: a centro pista ci saranno delle belle sportellate tra il vicentino e la grande promessa transalpina. Il contorno lo dovrebbe fornire lo spagnolo Angel David Rodriguez: per lui c’è un interessante 6.55 che incute parecchio timore. Ma guai a dimenticarsi di un immortale: l’eterno Dwain Chambers. Il 34enne inglese non ha brillato in questi due mesi (miglior prestazione in 6.58), ma dal detentore del record continentale (quel 6.42 ottenuto agli Europei di Torino 2009) c’è da aspettarsi davvero di tutto.

 

In lizza per il podio c’è indiscutibilmente il salto triplo di Daniele Greco, il “vecchietto” della new age dell’atletica italiana con i suoi ventiquattro anni che compirà proprio venerdì. Il suo 17.07 firmato all’esordio stagionale è la seconda misura europea dell’anno dietro solo al 17.17 del rumeno Marian Oprea. Per il pugliese dovrebbe essere un gioco da ragazzi mettersi al collo un metallo, visto che dovrà controllare solo il russo Ruslan Samitov: gli altri sembrano davvero troppo lontani. Dipenderà tutto dalla sua capacità di tenere a bada i nervi e di non farsi prendere dall’agitazione com’è capitato altre volte. La stagione della consacrazione potrebbe iniziare nel migliore dei modi.

 

Nell’alto schieriamo ben tre carte. Quella al momento più attendibile è ovviamente Silvano Chesani. Dopo un 2012 che l’ha inspiegabilmente escluso dalle Olimpiadi, il ventiquattrenne è tornato perentoriamente sugli scudi volando a un pazzesco 2.33 agli Assoluti di Ancona, nuovo primato nazionale al coperto ed eguagliata il record italiano outdoor di Benvenuti. Se guardiamo gli iscritti alla prova di Goteborg, deve dare paga solo alla coppia russa composta da Mudrov e Dmitrik (rispettivamente 2.34 e 2.36), visto che il connazionale e campione olimpico Ukhov non sarà presente. L’insidia principale verrà dalla volpe Grabarz, bronzo a cinque cerchi e fermatosi a 2.31. C’è poi una sfilza di atleti che in questi due mesi hanno stampato il 2.30: tra questi non poteva mancare il nostro Gianmarco Tamberi. È stato un inverno tribolatissimo per il marchigiano: a dicembre un problema ai glutei che gli ha rovinato la preparazione tecnica (suo punto forte), poi un problema al tendine che gli ha fatto saltare gli Assoluti, e come se non bastasse è arrivata pure la febbre negli ultimi giorni. L’eccellente misura che ha strappato a Banska è frutto di un super agonismo e della solita grinta: speriamo che in Svezia riescano nuovamente a primeggiare. Completerà il terzetto Marco Fassinotti, 2.27 e undicesimo in starting list.

 

Ci attendiamo una bella sorpresa da Paolo Dal Molin sui 60hs. Il piemontese è settimo nella entry list, ma il 7.59 registrato domenica lascia presagire cose parecchio interessanti. Intanto il record italiano di Abate è distante solo due centesimi e quindi ci saranno concrete possibilità di attaccarlo, poi il resto sarà tanto di guadagnato. Per il venticinquenne la medaglia è veramente lontana (difficile riprendere i 7.52 e 7.53 dei francesi Bascou e Martinot Lagarde) ma un quinto posto è assolutamente alla sua portata (se farà una gara perfetta e se non sbaglierà l’approccio alle barriere).

 

Per il resto saremo curiosi di vedere tante belle prestazioni dagli altri azzurri impegnati in gara. La prima uscita internazionale dell’era Giomi dovrà darci le risposte che tanto desideriamo (e aspettiamo).

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

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