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Calcio: Euro 2020 itinerante, la nuova scommessa di Platini

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La notizia era nell’aria da un paio di mesi e venerdì è stata ufficializzata: Euro 2020 sarà una competizione itinerante. A confermarlo è stato lo stesso presidente dell’Uefa Michel Platini, che vede così realizzarsi uno dei suoi principali sogni dopo l’edizione di casa che si disputerà nel 2016.

La svolta è epocale: saranno inglobati ben tredici paesi europei e, ad esclusione di semifinali e finali che si giocheranno per motivi logistici nella stessa città, sarà un Europeo che abbraccerà veramente tutto il Vecchio Continente. Minimo requisito, uno stadio con capienza di almeno 50000 spettatori e, ovviamente, una sola località per stato. Ora viene il tempo delle candidature: a settembre 2014, infatti, saranno ufficializzate le tredici ‘sorelle europee’.

La motivazione della scelta, che come tutte le innovazioni può essere apprezzata o criticata e comporta dei pro e dei contro, è banale: donare la possibilità a più paesi in contemporanea di abbracciare il grande calcio internazionale. Anche per due o tre sole partite: costi spalmati per combattere la crisi e sicuro pienone di spettatori. Il progetto, dunque, è nato e l’Italia dovrebbe farne parte con il Giuseppe Meazza di Milano o con l’Olimpico di Roma. Adesso il testimone passa al comitato organizzativo: i presupposti per un evento storico ci sono tutti, servirà la massima collaborazione generale. Una domanda, però, sorge nella mente del sottoscritto: chi la spunterà fra Camp Nou e Santiago Bernabeu? Fra un anno e mezzo lo sapremo.

 

francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris

Foto da: Euro 2020 itinerante

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