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Bob, Bertazzo e Costa: “Ecco perché credere in noi ai Mondiali”

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Non lo dicono, ma sotto sotto ci credono. E tanto. Simone Bertazzo e Francesco Costa formano l’equipaggio di punta del bob italiano che domani prenderà parte ai Mondiali di St. Moritz (clicca qui per la guida completa dell’evento). Quest’anno il podio è stato solo sfiorato, eppure il budello elvetico premia i piloti che, come il 30enne di Pieve di Cadore, esprimono una grande sensibilità alla guida. E se la sorpresa fosse azzurra?
Ne abbiamo parlato con Bertazzo e Costa in un’intervista a 360 gradi sul mondo del bob.

 

Una stagione con diversi alti e bassi, con alcuni podi sfiorati e alcune gare fuori dai 10: come ve lo spiegate?
Ogni gara come ben sai è diversa e a volte, o per colpa nostra o per problemi dei materiali, non siamo riusciti ad esprimere al meglio le nostre potenzialità“.

Il podio manca da quasi due anni ormai: comincia a pesare a livello psicologico?
Non c’è alcun problema di testa. Sappiamo che possiamo sempre fare bene e partiamo sempre con la giusta mentalità“.

Parliamo della slitta: è la stessa delle passate stagioni? Si può dire che a livello di materiali siamo alla pari della concorrenza o svantaggiati rispetto ad esempio alla Germania che ha alle spalle un colosso come BMW per lo sviluppo?
Il bob è lo stesso delle altre stagioni. Sicuramente nazioni come la Germania ed in questo momento anche il Canada hanno mezzi leggermente migliori, ma non è una cosa che ci spaventa, perché, nonostante siano più performanti, più di qualche volta gli siamo arrivati davanti“.

La collaborazione con la Ferrari è terminata o prosegue ancora? Che benefici ha portato?
La collaborazione con la Ferrari continua ad andare avanti, a marzo arriverà il nuovo bob a 2 e andremo a testarlo. La collaborazione è un’ottima cosa perché darà l’opportunità di avere anche a noi mezzi più competitivi e sono sicuro che ce la faremo a portare il bob ad un ottimo livello“.

In fase di spinta siete migliorati rispetto allo scorso anno. Eppure, nonostante abbiate un fisico da culturisti, siete ancora piuttosto distanti dai vari Hefti, Melbardis, etc.: come lo spiegate? Avete ancora margini di miglioramento?
Le spinte sono migliori perché abbiamo trovato più affinità ed anche con gli altri ragazzi della squadra ci sentiamo più uniti ed affiatati, però ovviamente non è abbastanza e abbiamo bisogno ancora di tempo“.

Perché in una disciplina come il bob, salvo qualche eccezione, si comincia a vincere dopo i 30 anni? E’ così fondamentale conoscere a memoria le piste?
Assolutamente sì, perché il bagaglio di esperienza aumenta anno dopo anno“.

Quanto ha pesato in negativo per voi la chiusura di Cesana Pariol?
Per quanto riguarda gli allenamenti, non avere più Cesana non è il massimo perchè avevamo un bel pistino di spinta ghiacciato dove ci si allenava con profitto, anche se riusciamo comunque ad allenarci bene anche in altri posti. Ovviamente non avere più la gara di casa è una grossa perdita“.

 St. Moritz è l’unica pista naturale del mondo: quanto sarà fondamentale la preparazione dei pattini? E in base a cosa effettuerete la scelta?
Dici bene. Unica al mondo ed ogni giorno di allenamento le condizioni della pista cambiano, la temperatura del ghiaccio, il sole, etc… Quindi è molto importante provare bene in allenamento quali sono i pattini migliori da usare“.

St. Motitz 2007: bronzo mondiale per Simone Bertazzo. Possibile ripetersi o, addirittura, fare meglio?
Non diciamo niente per scaramanzia, ma certamente partiamo con l’ambizione di fare un bel Mondiale“.

Indicate il nome di una nazione che pensate possa essere la sorpresa dei Mondiali.
Ovviamente l’Italia!“.

Immaginavo… Indicate allora tre motivi perché noi ed i lettori possiamo realmente sperare in una grande impresa da parte vostra.
1) In allenamento questi giorni siamo scesi molto bene, facendo registrare in qualche sessione anche i migliori tempi di discesa. 2) La pista ha una fase di spinta abbastanza adatta alle nostre caratteristiche. 3)  La pista in sé  piace molto a Simone ed essendo anche lunga può esprimere tutto il suo valore alla guida del mezzo“.

Non pensate che il bob abbia troppo poco appeal in Italia?
Il problema è che in Italia esiste solo il calcio. Si dovrebbe sensibilizzare sugli sport considerati minori, ma che in realtà non lo sono. Anche se un po’ di pubblicità in più non farebbe male. Ma per fortuna ora c’è Olimpiazzurra!“.

Si è parlato di istituire la Coppa del Mondo di mono-bob: che ne pensate? Contribuirebbe a rendere più spettacolare questa disciplina?
No, il bob è uno sport di squadra e tale deve rimanere“.

Negli ultimi anni Simone era praticamente l’unico pilota nel nostro Paese. Quest’anno, invece, l’Italia ha schierato in Coppa Europa tre equipaggi, con Baumgartner che è davvero promettente: il bob nostrano ha di nuovo un futuro?
Negli ultimi due anni c’è stato un buon lavoro di reclutamento da parte dei tecnici che hanno portato dei buoni componenti all’interno della squadra. La Coppa Europa è abbastanza promettente, ma bisogna stare con i piedi per terra e continuare a lavorare su questa linea d’onda“.

Pensate di poter diventare in futuro un equipaggio stabilmente da top3 in Coppa del Mondo, oppure il podio sarà solo un obiettivo sporadico?
Il livello si e’ alzato molto nonostante siamo migliorati. Già quest’anno spesso siamo entrati nella top6. Quindi penso che continuando a lavorare in questo modo e magari migliorando ancora di qualche centesimo le spinte possiamo avere più continuità nei risultati“.

Sochi 2014: indiscrezioni sulla pista? Sulla carta, dovrebbe essere adatta allo stile di Simone.
Non sappiamo ancora niente, dopo i Mondiali trascorreremo lì due settimane e parteciperemo all’ultima tappa di Coppa del Mondo, quindi potremo farci un’idea“.

 

federico.militello@olimpiazzurra.com

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