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Paralympic Story. Il sogno di Marina Romoli: tornare a camminare

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Di notte sogno un traguardo, di giorno faccio di tutto per raggiungerlo”. È questo ciò che ama ripetere sempre Marina Romoli, tanto che ne ha fatto il suo motto e che la scritta campeggia nella home page del sito della fondazione Onlus che porta il suo nome.

 

Per capire qual’è il Traguardo che Marina Romoli sogna tutte le notti e per il quale tutti i giorni combatte è necessario fare un passo indietro fino al primo giugno del 2010: Marina, giovane promessa del ciclismo su strada italiano, stava allenandosi in compagnia del fidanzato Matteo Pelucchi (anch’esso promettente ciclista) sulle strade del lecchese, quando all’improvviso una piccola utilitaria condotta da una donna le taglia scriteriatamente la strada. L’impatto, tremendo, è inevitabile: Marina sfonda il vetro laterale della vettura e si procura numerose e profonde ferite al volto, tanto che si renderanno necessari oltre cinquecento punti di sutura per ricucirlo. Ma ciò che preoccupa più i medici è la brutta botta alla schiena che purtroppo poi si rivelerà essere una lesione spinale permanente dalle conseguenze inevitabili: paralisi degli arti inferiori e una vita tutta da reinventare, all’improvviso, a soli 21 anni. Una nuova vita che non sarà più fatta di ciclismo, di allenamenti, di ritiri, di competizioni e di traguardi da tagliare a braccia alzate.

 

In realtà un Traguardo, importante, ci sarebbe da tagliare: poter tornare un giorno a camminare, e per questo Marina lotta e combatte ogni giorno, credendoci sempre.
E proprio per supportarla in questa sua importante battaglia è nata la fondazione Onlus che porta il suo nome (http://www.marinaromolionlus.org) e che opera a stretto contatto con un’altra fondazione, ovvero Ciclismo Sicuro (http://www.ciclismosicuro.it) con il duplice scopo di rendere più sicure le strade per i ciclisti e quindi fare in modo che incidenti come quelli che hanno visto vittima la Romoli non accadano più; ma soprattutto con lo scopo di raccogliere fondi per sostenere la ricerca per la lesione spinale cronica e sensibilizzare su questo tema e su questa disabilità che purtroppo condiziona le vite di moltissime persone.
Inoltre la stessa fondazione promuove diverse iniziative, la più importante si chiama Rideforlife (ed è bello che la tv pubblica ne abbia dato comunque risalto con un servizio ad essa dedicata), una gara in cui campioni di diverse specialità si sfidano in gare di Mtb, motocross e pit bike: l’ultima edizione si è celebrata il 18 novembre scorso e ha visto al partecipazione fra gli altri di campioni del calibro di Andrea Dovizioso, Marco Melandri, Michele Pirro, ma anche rappresentanti del ciclismo come Filippo Pozzato, Michele Scarponi, Sacha Modolo e tanti altri che hanno voluto dare il loro contributo a questa iniziativa che ha riscosso un grande successo di pubblico e sicuramente ha messo ancora più benzina nel motore di Marina perché possa con ancor più tenacia combattere la sua battaglia e tagliare a braccia alzate il traguardo che si è prefissata.

 

Alessandro Gennari

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