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Sci Alpino

Sci alpino: gli azzurri tra certezze e speranze

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Come per le donne (http://www.olimpiazzurra.com/2012/10/sci-alpino-donne-tutte-caccia-della-vonn/), anche la Coppa del Mondo maschile di sci alpino è ormai prossima alla partenza, col tradizionale gigante di Sölden programmato per domenica 28 ottobre. Sulle nevi di casa, Marcel Hirscher vorrà senza dubbio riprendere il glorioso cammino che lo ha portato ad aggiudicarsi la sfera di cristallo nella scorsa stagione, soprattutto grazie al dominio tra le porte larghe. I suoi rivali più accreditati dovrebbero essere i “soliti” Svindal e Kostelic, mentre Beat Feuz, vera sorpresa della scorsa stagione, potrebbe scontare un’estate con innumerevoli problemi fisici: sempre tra i rossocrociati, attenzione ad un eventuale ritorno in grande stile di Carlo Janka, al termine di un paio di annate davvero sofferte.

In casa azzurra, due ottimi atleti sono chiamati al riscatto dopo una stagione sottotono: si tratta di Christof Innerhofer e Peter Fill. Sul finanziere di Gais, 28 anni da compiere a dicembre, pende però l’incognita delle condizioni fisiche: la schiena, punto cruciale di ogni sciatore, gli ha dato fastidio anche quest’estate, soprattutto in seguito ad un incidente automobilistico a luglio; comunque, un Christof pienamente in forma potrebbe ottenere grandissimi risultati, senza dimenticare che ai Mondiali di Schladming dovrà difendere le tre, fantastiche medaglie conquistate a Garmisch-Partenkirchen. Il suo “gemello” Peter Fill, di due anni meno giovane, è particolarmente motivato a riconquistare le posizioni che gli spettano, dopo essere stato frenato da problemi non solo di carattere sciistico: comunque, le prove veloci sono da sempre casa sua e, se dovesse stare bene, potremmo ritrovarlo rapidamente in vetta. La squadra di discesa conterà anche su un Werner Heel dato in ripresa-anche grazie al cambio di materiali-dopo un’annata a dir poco disastrosa, dove il finanziere della Val Passiria, abituato alla zona podio, ha fatto persino fatica a ottenere qualche punto. In crescita costante è il romano Matteo Marsaglia, al pari dei giovani Klotz, Casse e Paris: le grandi doti di questo terzetto sono già state dimostrate, seppur a sprazzi, in Coppa del Mondo, dunque quest’anno saranno chiamati a migliorarsi ulteriormente, con Casse spesso protagonista anche in gigante.

Proprio tra le porte larghe, l’Italia può schierare quella garanzia di risultati che risponde al nome di Max Blardone: più volte dato precocemente per “finito” da presunti addetti ai lavori, l’esperto finanziere della Val d’Ossola ha regalato grandi emozioni, l’anno scorso, con i successi in Alta Badia e a Crans Montana; la paternità arrivata in primavera potrebbe avergli donato ulteriore sicurezza, necessaria per fare bene anche ai Mondiali dove il piemontese, spesso, ha reso meno delle aspettative. Accanto a lui, bisognerà vedere quando e in che condizioni rientrerà l’altro veterano Davide Simoncelli, reduce da un drammatico infortunio, a fine giugno, che gli ha causato la perforazione dell’intestino. Comunque, finalmente, lo scorso anno l’Italia ha dimostrato di avere un buon ricambio anche in questa disciplina, non solo grazie al sopraccitato Casse, ma anche per merito di un Giovanni Borsotti regolarmente a ridosso della top ten: ora al carabiniere di Bardonecchia si chiede un ulteriore passo in avanti.

A cavallo tra gigante e slalom, c’è poi la questione di Manfred Moelgg, troppo spesso limitato, al pari della sorella, da dolori di vario genere. Non c’è molto da dire sul forte ragazzo di San Vigilio di Marebbe: dovesse stare bene, lo ritroveremmo certamente ai vertici sia tra le porte larghe, sia tra i paletti stretti. Proprio in slalom, l’Italia può schierare senza dubbio la squadra più forte: il lavoro di Jacques Theolier, nel corso del tempo, è stato a dir poco perfetto. Cristian Deville ha vissuto la sua migliore stagione, sciando con una sicurezza invidiabile che lo ha portato ad ottenere, a 31 anni, i primi podi e la prima vittoria;  l’altro fassano Stefano Gross è finalmente “esploso” con una serie di gare ad altissimo livello; l’esperto Patrick Thaler si è letteralmente ritrovato dopo un paio di stagioni di oblio, piazzandosi a più riprese nei primi dieci. Unica delusione della squadra di slalom è stata Giuliano Razzoli che è sembrato, a più riprese, in difficoltà sul piano fisico, oltre che su quello dei risultati: comunque, la preparazione estiva del Razzo è stata pienamente soddisfacente e potrebbe tornare ad essere uno dei primissimi protagonisti della nostra armata dello slalom.

foto tratta da theman.it

marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

 

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