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Pallavolo

L’ItalVolley è fatta: le ragazze ai raggi X

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Un uomo sceglie le sue dodici donne. Barbolini dirama le convocazioni della sua ItalVolley ed esprime la decisione definitiva sulle ragazze che porterà a Londra. I nomi escono dalle quattordici giocatrici alternate in questi giorni alla Eltsin Cup e i tagli sono quelli che si prevedevano alla vigilia: Sara Anzanello e Serena Ortolani.

 

Per la centrale è la terza esclusione all’ultimo momento dopo le mancate convocazioni ad Atene 2004 e Pechino 2008. Una dura botta per la quasi 32enne che aveva tra le mani la sua ultima concreta occasione per prendere parte ai giochi olimpici: a Rio de Janeiro, da 36enne, sarà davvero durissima. Per la veterana di tante battaglie, già in campo in quel fantastico trionfo mondiale del 2002, era tutto preventivato visto il poco impiego che il ct e Bracci ne hanno fatto in questo mese, ma avere la sua esperienza sul barcone londinese sarebbe servito moltissimo.

Vacanze anticipate, a malincuore, anche per l’opposto di Pesaro. E la sua è un’esclusione di assoluto rilievo. La 25enne, già presente in Cina, eterna promessa della pallavolo nostrana e che continua a far vedere buone cose, a detta del coach non ha meritato il biglietto aereo per l’Inghilterra. Barbolini prosegue nella sua idea di schierare tre schiacciatrici pure ed evidentemente non vedeva la ravennate nel suo schema. Dopo aver fatto benissimo per tutto il Grand Prix, durante il quale è stata spesso la migliore in campo, Serena dovrà guardare le compagne in televisione masticando amaro visto che davvero meritava tanto di esserci e di replicare la presenza di quattro anni fa. Certo il taglio di una giocatrice di così grande talento può far capire che vasta scelta ci sia nel panorama italiano, ma la sua freschezza, unita alle valide intuizioni e al braccio sempre caldo, potevano essere un’ottima arma contro diverse squadre. Questo, però, richiedeva al tecnico una revisione di tutto il suo sistema di gioco…

 

Si può solo immaginare il dilemma che il modenese abbia avuto nello scegliere tra la Ortolani e Caterina Bosetti. La 18enne (classe ’94, la più giovane della spedizione) ha preso ormai posto fisso nel ruolo di opposto (chiaramente camuffato visto che nasce come schiacciatrice pura), ha fatto troppo bene negli ultimi sei mesi e nelle recenti uscite, sembra quasi una veterana, si è fatta notare per la sua grinta e per delle ottime prime. Come si faceva a lasciarla a casa? Sta lavorando così bene in diagonale con Eleonora Lo Bianco: era davvero impensabile spezzare questi meccanismi allenati per 40 giorni e che sembrano oliarsi al meglio.

Non poteva ovviamente mancare sua sorella. Lucia sarà in grado di spezzare le partite con i suoi insidiosi servizi e con la sua grande esperienza sotto rete. Per lei sarà la prima esperienza a cinque cerchi e lotterà per un posto con le altre tre compagne di reparto: l’italoargentina Carolina Costagrande, nel giro della nazionale dal 2010 e apprezzato martello oltre che ottima a muro, e Antonella Del Core. La napoletana classe 1980 è alla seconda partecipazione olimpica dopo il quinto posto ottenuto in Grecia ed ha l’ultima chance per prendersi quell’oro che allargherebbe la sua immensa bacheca (2 Europei, 2 Coppe del Mondo, 3 Champions League): una con un bagaglio del genere andava portata assolutamente e sarà verosimilmente titolare.

Sono due schiacciatrici. Non ne ho dimenticata una. L’ho lasciata in fondo perchè merita un paragrafo a parte. Nome: Francesca. Cognome: Piccinini. Il monumento della pallavolo italiana doveva esserci. Classe 1979, ma con la voglia dei giorni migliori. Argento vivo addosso e una grinta che l’ha portata a non mollare, a mettersi in mostra in tutto il Grand Prix in cui ha cercato di trascinare le più giovani, a mettersi di nuovo in discussione per strappare una convocazione. Quarta Olimpiade. Da Sidney 2000, quando una nazionale acerba e alla sua prima apparizione sul palcoscenico più importante venne eliminata nella fase a gironi, passando per Atene dove le azzurre vennero eliminate dalle campionesse uscenti di Cuba (guarda caso triturate proprio oggi pomeriggio nella Eltsin Cup) quando aveva le carte in regola per arrivare davvero lontane, fino ad arrivare a Pechino e la cocente sconfitta al tie-break patita contro gli Stati Uniti. Qui, al suo ultimo vero assalto all’alloro più prestigioso, darà tutta se stessa con i suoi potenti attacchi da ogni zona del rettangolo: sarà lei a gridare l’urlo di battaglia di una nazionale che non è mai salita su quel podio.

Sua coetanea e compagna dei grandi successi, arriva al poker anche la palleggiatrice Lea Lo Bianco che detiene il record di presenze in maglia azzurra (510, distaccatissima la seconda che è proprio la Picci con 408). L’alzatrice migliore che l’Italia abbia mai avuto, una delle top al Mondo, cercherà di dare alle proprie compagne il maggior numero di palloni giocabili con la sua consueta precisione e forza. Se lei sarà al top girerà al meglio tutto il reparto offensivo, Piccinini e C. Bosetti in testa. E le ultime uscite hanno dato risposte confortanti. In panchina, pronta per sostituirla, la 25enne Giulia Rondon preferita a Letizia Camera e a Noemi Signorile.

 

Nel ruolo di libero Barbolini conferma la scelta di portare sia Paola Cardullo che Paola Croce. Per la neo giocatrice dell’Asystel Novara sarà la terza partecipazione. Con i suoi 162cm che hanno rivoluzionato quel ruolo, spot dello sport per tutti, icona del mondiale 2002, la strada è tutta in salita: l’infortunio si sta ancora facendo sentire e sta rendendo difficile il recupero. Proprio per questo il tecnico ha preferito andare sul sicuro e aggregare anche la romana che sta anche giocando discretamente. Molte chance per una medaglia, però, passano dal recupero completo della piemontese: si sa che i suoi salvataggi impossibili, la sua rabbia agonistica e il suo essere collante del gruppo saranno fondamentali in una competizione a così alti livelli.

 

Infine le centrali. Simona Gioli è la più in forma, ha un braccio caldissimo, attacchi potenti, visioni di gioco limpide e sarà la vera arma in più del nostro sestetto. La vecchietta della spedizione (35 anni a settembre), la nostra Mamma Fast e vecchio pallino di Barbolini, sarà fondamentale con i suoi preziosissimi muri che dovranno avere il supporto di Valentina Arrighetti: la genovese dovrà recuperare il brutto colpo patito ieri nello scontro con Croce (lo farà) e darà sicuramente il meglio di sè al suo esordio. L’incognita più grande è Jenny Barazza. Al suo bis a cinque cerchi (come la Gioli), la 31enne deve ancora affinare la forma, migliorare diversi particolari e trovare quel ritmo partita ad alti livelli che ha perso durante il periodo di gravidanza. Se davvero riuscirà a risalire sui suoi standard sarà l’arma segreta di questa formazione che vuole e deve dire la sua.

Questa volta o mai più…FORZA RAGAZZE!

 

stefano.villa@olimpiazzurra.it

(foto da Ideavision)

 

2 Commenti

1 Commento

  1. Chosenone

    8 Luglio 2012 at 14:22

    Va bene che il modulo con le 3 schiacciatrici è ormai perfezionato, ma un’alternativa con un opposto di ruolo io avrei preferito averla. La Ortolani è un talento, a volte (come sostengono alcuni) discontinuo, però può sempre cambiare una partita. Difficile tuttavia dire chi le avrebbe dovuto lasciare il posto; forse l’indiziata principale era Piccinini, vista la stagione non proprio brillante, ma anche lei rimane comunque una sicurezza.
    Io resto perplesso su alcune scelte di Barbolini come insistere sulla Rondon (ma in A1 non ci sono forse alzatrici più affidabili come seconde di Lo Bianco?) o rinunciare al miglior libero del campionato, ovvero Leonardi. Ovviamente mi auguro che abbia ragione lui..!
    In bocca al lupo alle ragazze!

    • Stefano Villa

      8 Luglio 2012 at 16:04

      Il dilemma tra Ortolani e Caterina era davvero, davvero forte. C’erano in ballo un modulo diverso, due talenti diversi due visioni di gioco completamente opposte. Non è da dimenticare la predilezione di Barbolini per il gioco difensivo (ecco la non fondamentale importanza di un bomber). Serena cambia una partita e su quello c’è poco da discutere, ma se per quello la può cambiare tranquillamente la Piccinini. Credo che lasciarla a casa avrebbe portato una destabilizzazione tale nello spogliatoio che forse è meglio lasciare le cose come stanno. Sul libero perfettamente d’accordo e lo scrive uno che la Leonardi l’ha vista per tutta la stagione, qui entrano in ballo scelte personali dell’allenatore su cui è davvero difficile capire. Su Rondon le valide alternative erano Camera e Signorile (avrei preferito la prima) ma credo che o succedano cataclismi oppure il campo lo vedrà davvero poco.

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