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Di Martino no! L’infortunio le fa saltare Londra

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Ora è ufficiale. Non ce l’ha fatta. Una delle grandi speranze azzurre deve abbandonare. E per l’Italia arriva proprio una brutta tegola. Antonietta Di Martino è costretta a rinunciare all’Olimpiade. Sull’aereo per Londra non salirà la nostra saltatrice in alto, una delle atlete più rappresentative dell’atletica leggera, una di quelle che da sola è capace di tenere in piedi l’orgoglio e l’onore di un movimento intero.

 

Non c’è stato niente da fare. Tre mesi di intense terapie non sono servite per rimettere in carreggiata la tenace cavese che le ha provate davvero tutte per recuperare dall’infortunio. Ad aprile, infatti, durante un allenamento al caldo di Tenerife (Isole Canarie, Spagna) aveva risentito di una lesione di secondo grado alla muscolatura flessoria della coscia sinistra, proprio la gamba di stacco che tante volte ha fatto tribolare la 34enne e che gli ha reso complicata una carriera che poteva essere ancora più vincente di quello che è stato (questo è il quinto infortunio della sua vita sportiva). Il problema si è poi aggravato qualche settimana fa quando una ricaduta con coinvolgimento del retro del ginocchio l’ha messa definitivamente ko. Il responso del professor Franco Bertazzo presso la clinica San Matteo di Pavia non poteva che essere negativo. Ecco così che nel pomeriggio, ai microfoni di Sky Sport 24, ha comunicato insieme al marito-allenatore Massimiliano Di Matteo l’ufficialità della sua rinuncia ai giochi olimpici. Che trova spazio per attaccare la Federazione: “L‘hanno lasciata senza supporto medico al raduno delle Canarie e poi hanno sottovalutato l’infortunio, per poi curarlo con superficialità“.

 

Un vero peccato se si pensa a come era iniziata bene la stagione per la finanziera con l’argento ottenuto ai mondiali indoor di Istanbul di febbraio (con la misura non eccellente di 1.95). A quel punto si aspettava il solito crescendo di condizione della grintosa primatista nazionale e invece è arrivato l’ennesimo stop. Dopo la brutta esperienza di Pechino dove risentì dell’esordio e non riuscì ad andare oltre l’asticella posta a 1.93 (decimo posto), Antonietta cercava il riscatto e la medaglia che tanto meritava a coronamento dei mille sacrifici. Chiuderà qui i sogni olimpici visto che a Rio de Janeiro avrà ormai 38 anni…Che ingiustizia.

 

Tutto ha il profumo dell’occasione gettata al vento perchè in stagione nessuna è stata capace di salti eccezionali. La campionessa mondiale di Daegu 2011 (dove la Di Martino fu bronzo) Anna Cicerova sì è fermata a 2.03, proprio il record tricolore della campana. Ai Trials americani sono uscite fuori Chauntè Lowe e la sorpresa Brigetta Barrett con un 2.01 per niente eccezionale. La croata Blanka Vlasic, icona della specialità, sta lottando anche lei con gli infortuni. La campionessa olimpica uscente, la belga Tia Hellebaut, non è andata oltre l’1.96. Insomma Antonietta poteva giocarsela benissimo con tutte, anche per il successo finale.

 

A questo punto tutto è nelle mani di Alessia Trost. La 19enne friulana, appena diplomata con un bellissimo 88/100 al Liceo Linguistico, scenderà in pedana venerdì per le qualificazioni ai Mondiali Juniores iniziati ieri a Barcellona (Spagna). Nel 2012 si è fermata a 1.92, miglior prestazione stagionale della categoria, e ha provato più volte il minimo olimpico A facendo alzare l’asticella a 1.95, sbagliando sempre di pochissimo. Senza la Di Martino il posto sarebbe suo visto che ha comunque il minimo B, ma la Federazione Italiana è chiara nella sua politica: la Trost sarà a Londra solo se nel weekend riuscirà a fare quel dannato 1.95.

 

stefano.villa@olimpiazzurra.com

(foto da inpuntadipenna.com)

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