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Artistica

Che bravi questi ragazzi!

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Che brillante Italia. Alla vigilia si sarebbe firmato per vedere un quintetto così performante, motivato, sorridente, capace di mettersi in luce. Il concorso a squadra va come ci si aspettava e nella qualificazione esce un 262.085 che vale l’undicesimo posto davanti alla Corea del Sud. Delusione? Tutt’altro perché è arrivato ben più di quello che ci si aspettava in partenza e si è pure migliorato il dodicesimo posto di Pechino. Non era assolutamente il nostro obiettivo (e non era nemmeno nelle nostre possibilità) entrare tra le magnifiche otto potenze della ginnastica artistica mondiale. I grandi protagonisti dovevano essere Cina e Giappone che clamorosamente sbagliano parecchio. I nipponici sfoggiano una pessima prova di squadra. Uchimura, che cercava lo show con tre-quattro ori, cade alla sbarra e manca la finale di specialità come al volteggio, agli anelli e al cavallo. Zou Kai sembra appannato e i campioni uscenti non fanno di certo una gran bella figura. I due squadroni asiatici chiudono così rispettivamente al quinto e al sesto posto nelle eliminatorie, parecchio distaccati dagli Stati Uniti d’America, dalla sorprendente Gran Bretagna, dalla solita Russia ma anche dietro alla Germania.

 

Gli applausi arrivano, però, perché ogni ragazzo si è ben comportato nella sua specialità e per poco non sono entrati tutti nelle finali di specialità. La luce più luminosa è quella di Matteo Morandi. Il trentunenne è fantastico sui suoi anelli ed è protagonista di un esercizio mostruoso. Di assoluto rilievo. Conclude secondo, dietro al cinese Chen per un decimo, ma davanti al russo Balandin e al brasiliano Zanetti. Le sue velleità di medaglia trovano una gran conferma. Un esercizio praticamente perfetto: salita orizzontale iniziale, tarzan, rondine, candela, due orizzontali, un jonasson per poi chiudere con un eccellente doppio teso avvitato tenuto molto bene. Un punteggio che gli vale il secondo posto nelle eliminatorie. Entrato con un altissimo 6.8, i giudici apprezzano la sua esecuzione e gli regalano un 8.966 per un complessivo 15.766. Se replicato tra qualche giorno nessuno (e i riferimenti puramente casuali) può togliere al ragazzo di Vimercate quell’alloro che coronerebbe una bella carriera e che allargherebbe la sua bacheca (in cui risaltano quattro bronzi mondiali).

 

Un eccellente Alberto Busnari torna sui livelli di cui era capace qualche anno fa e al cavallo con maniglie centra una bellissima finale: 15.058 complessivo che vale la quarta piazza nelle qualificazioni. L’obiettivo è raggiunto ma sognare qualcosa in più è veramente impossibile a meno di suicidi clamorosi. Delude un po’ l’ungherese Berki, dominatore della specialità, che sporca un l’esecuzione disunendo le gambe e chiude addirittura dietro l’azzurro. Le belle notizie per il varesino erano arrivate qualche giorno fa quando la Federazione Internazionale ha confermato che il movimento da lui inventato (stol inverso, giro di 360° e ritorno a compiere il movimento thomas) aumenterà da difficoltà (da F a G).

 

Matteo Angioletti è capace di un buon volteggio (che si è rivelato essere anche l’attrezzo migliore per la nostra Nazionale), ma nella prima esibizione sbaglia l’atterraggio e tocca il tappeto con un mano. Equivale a una caduta. Tre decimi volano via e saranno decisivi. Cerca riscatto nel ritorno e ci riesce, pur sbagliando qualcosa di nuovo in uscita (si piega sulle ginocchia e per poco con sfiora il materassino con i glutei). Una media di 15.583 non gli permette di entrare nella top-eight: bastava non toccare…Che peccato. Una vera amarezza, perché se lo sarebbe davvero meritato.

 

Enrico Pozzo è sempre il miglior ginnastica completo nel panorama tricolore e si merita assolutamente la finale nell’all-around. Chiude con un complessivo 86.898 (ventunesimo posto). Le sue diagonali al corpo libero sono di assoluto livello (14.766), il volteggio a sorpresa gli dà il miglior parziale (15.600), la coppia sbarra e parallele (dove sbaglia qualcosa in uscita) gi regala 14.500 e 14.366, sugli anelli segue l’esempio di Morandi (14.033), il cavallo a maniglie è sempre ostico e lo blocca con diversi errori (13.633).

Il debuttante Paolo Ottavi, anello di congiunzione tra questa nazionale e quella del futuro, gli farà compagnia: 86.331 (ventiquattresima piazza).

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