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Biathlon, intervista a Michela Carrara: “Un Mondiale fantastico, ora sogno la Coppa del Mondo”

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Due medaglie iridate che hanno fatto gioire tutti gli appassionati italiani, con l’oro conquistato nella sprint e l’argento nell’inseguimento delle gare valide per la categoria junior dei Mondiali Giovanili disputati a Brezno-Orsblie, in Slovacchia. Stiamo parlando della valdostana Michela Carrara, cresciuta nel gruppo sportivo SC Valdigne Mont Blanc di La Salle, facente ora parte del gruppo sportivo dell’Esercito. Classe 1997, è l’ennesimo talento emergente dal settore giovanile azzurro, sempre più roseo e soprattutto rosa.

Le vittorie in Coppa Italia ma soprattutto per le medaglie conquistate ai Mondiali di Brezno nella categoria juniores hanno reso la tua stagione sicuramente indimenticabile. Ti aspettavi di ottenere questi ottimi risultati?

“Prima della partenza per i Mondiali non sapevo realmente quale fosse la mia condizione: nella gara d’esordio, l’individuale, anche se ho sparato male mi sono sentita davvero bene sugli sci. Con il 10/10 nella sprint avevo capito che sarebbe arrivato un bel risultato. La gara ad inseguimento mi è piaciuta ancora di più dal momento che ho rimontato dal quinto posto fino alla medaglia d’argento grazie allo zero nell’ultima serie. Sicuramente ero molto più tranquilla rispetto alla sprint, perchè con l’oro mi ero già tolta un peso, sarei rimasta soddisfatta anche di un piazzamento nelle 5 sui quattro poligoni”.

La tua stagione si è conclusa poi al meglio la scorsa settimana con il successo nella sprint per la categoria juniores, seconda tra le senior solo a Lisa Vittozzi nella gara di Anterselva, superando anche atlete impegnate in questa stagione di Cdm. Un risultato sorprendente, anche per te lo è stato?

“Inizialmente non pensavo di poter far meglio di loro, lo 0 al tiro nella sprint mi ha sicuramente aiutato dal momento che Sanfilippo e Runggaldier hanno commesso errori al poligono e quindi poi mi sono difesa sugli sci”.

Il tuo punto di forza è sicuramente il passo sugli sci, mentre al poligono solitamente durante le gare hai degli alti e bassi a livello di precisione. La costanza al tiro sarà uno dei tuoi obiettivi da raggiungere in vista della prossima stagione?

“Sarà certamente l’obiettivo principale, anche perchè se limiti gli errori al poligono riesci a stare nelle prime posizioni anche quando la condizione non è ottimale, per cui cercherò di lavorare in questo senso”.

Tu, Samuela e Irene Lardschneider siete anche ottime amiche, oltre che avversarie in pista. La gioia più grande è stata quella di salire tutte e tre sul podio iridato, anche se in categorie diverse.

“Ero già molto contenta per loro il giorno prima, quando hanno conquistato rispettivamente l’oro e il bronzo e loro poi l’indomani lo erano nei miei confronti. Un ottimo risultato di squadra, che ha stimolato tutti a dare il massimo”.

Un terzetto così a livello giovanile l’Italia non l’ha avuto dall’annata 1990-1991 con Dorothea Wierer, Nicole Gontier e Alexia Runggaldier, mentre negli anni successivi è emersa Lisa Vittozzi. A quale tra queste atlete pensi di assomigliare come caratteristiche in pista?

“Probabilmente a Nicole Gontier, visto che non ho ancora grande solidità al poligono e spesso incorro negli errori“.

Essendo tua conterranea, avete avuto modo di allenarvi insieme in questa stagione e come l’hai trovata la settimana scorsa ai Campionati Italiani?

“Si, ci siamo incontrate qualche volta in allenamento, sicuramente adesso ha bisogno di staccare un po’ la spina per tornare al meglio in vista della prossima stagione, è convinta che la prossima stagione andrà meglio, anche in vista delle Olimpiadi”.

Per la Val d’Aosta è stata una grande stagione a livello di sport invernali, grazie al successo iridato di Pellegrino del fondo e delle vittorie di Federica Brignone nello sci, ma anche nel biathlon dal momento che tu, Samuela Comola e Cedric Christille avete conquistato complessivamente 6 medaglie ai Mondiali junior.

“E’ vero, ci sono tanti atleti anche nelle categorie più giovani che si stanno mettendo in mostra con ottimi risultati, ma anche un po’ di fortuna che non guasta mai. La Val d’Aosta però deve crescere ancora se paragoniamo le nostre strutture rispetto al Trentino Alto Adige, perchè abbiamo solo due centri e siamo una piccola realtà.

 

Parte del segreto dei risultati ottenuti a Brezno sono dovuti anche al lavoro che i tecnici stanno svolgendo al meglio per la vostra crescita, tra gli altri cito soprattutto Alex Inderst, Samantha Plafoni e Michela Ponza. Che consigli vi danno durante i ritiri e le manifestazioni e come ti trovi con loro?

Mi trovo davvero bene con loro, in particolare Alex ci prepara il programma di allenamento ed è molto attento alle nostre esigenze, soprattutto se siamo stanchi e abbiamo bisogno di riposare, capisce al volo se siamo in forma o meno. E’ sempre comprensivo nei nostri confronti e i risultati li abbiamo visti. Michela è molto precisa nel lavoro al tiro, sempre attenta ai dettagli, grazie a lei siamo migliorati anche da questo punto di vista al poligono.

Sei riuscita in passato a conciliare al meglio il tuo sport con la scuola, pensi di continuare a studiare oppure preferisci concentrarci esclusivamente sulle gare? 

“Per il momento ho deciso di dedicarmi completamente al biathlon, grazie anche al supporto del mio gruppo sportivo dell’Esercito”.

Una famiglia la tua dedicata al biathlon, con tuo zio Valter Jordaney e soprattutto Pier Alberto Carrara, vincitore di tre ori mondiali e un argento olimpico.

“Sarebbe bello soprattutto ricalcare le orme di Pieralberto che ha ottenuto dei grandissimi risultati a livello mondiale”.

Qual è il tuo sogno da realizzare quando diventerai grande e che obiettivi ti poni per la prossima stagione?

“Partendo dalla prossima stagione, mi piacerebbe poter partecipare a qualche gara in Ibu Cup per fare esperienza, dove il livello è già molto alto e poi più avanti il sogno è quello di arrivare in Coppa del Mondo”.

Foto: pagina Facebook Samantha Plafoni

nicolo.persico@oasport.com

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