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Biathlon, Mondiali 2017: dalla Val Gardena al bronzo iridato, la storia di Alexia Runggaldier

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Oggi Alexia Runggaldier ha interrotto la serie di quarti posti che nell’ultima settimana ha condizionato le due discipline attualmente impegnate nelle rassegne iridate, biathlon e sci alpino. In pochi però, soprattutto i neofiti appassionati della disciplina, conoscono l’azzurra che ha saputo conquistare il bronzo ad Hochfilzen, confermando la crescita vista durante tutta la stagione ed esplosa ad Anterselva.

La 26enne di Santa Cristina è compaesana della mitica Michela Ponza, atleta di vertice della nazionale azzurra, che sarà ricordata per le sue altissime percentuali e performance al tiro, un fattore comune che le ha contraddistinte ed hanno avuto l’opportunità di gareggiare insieme dal 2009 al 2014, stagione in cui Ponza ha deciso di ritirarsi. La Val Gardena sta coltivando altri talenti, oltre alla sorella Carmen, del Gruppo sportivo Fiamme Oro, la prossima atleta che potrebbe emergere è Irene Lardschneider, attualmente impegnata nella categoria giovani.

La azzurra si è rivelata agli appassionati di biathlon ai Mondiali giovanili di Ruhpolding (Germania), nel 2008, dove ha conquistato, a 17 anni, la medaglia di bronzo nella staffetta 3 x 6 km della categoria giovani insieme a Dorothea Wierer e a Monika Messner, dopo essersi piazzata 11ª nell’individuale, 33ª nella sprint e 28ª nell’inseguimento.

Nel circuito di Coppa Italia si è a lungo sfidata con Nicole Gontier, la sua grande rivale nelle giovanili, ma sono arrivate contemporaneamente in Coppa del Mondo, partecipando alla staffetta dei Mondiali di Ruhpolding del 2012, ma nel tempo le due sono diventate grandi amiche. Due atlete completamente opposte: la valdostana veloce sugli sci ma imprecisa al poligono, la gardenese con un passo più lento ma precisa al tiro.

Nelle prime stagioni di Coppa del Mondo l’azzurra mostra le proprie doti con la carabina, mai sotto l’80%, prova a crescere come passo, ma non arriva l’acuto e deve quindi trovare spazio nel circuito cadetto di Ibu Cup: ciò nonostante viene selezionata come riserva per le Olimpiadi di Sochi, dove partecipa anche alla gara individuale, format dove oggi è riuscita a conquistare la medaglia iridata.

Alla vigilia della scorsa stagione è invece arrivato il momento più difficile: la FISI, probabilmente per cause dovute al budget, non conferma Runggaldier nella squadra di Coppa del Mondo e l’azzurra deve fare affidamento sul proprio gruppo sportivo, le Fiamme Oro di Moena, dove si prepara alla stagione 2015/2016 in compagnia della sorella Carmen e al gruppo delle fondiste. Non si perde d’animo, anzi, è determinata a dimostrare il proprio valore: è terza nella sprint di Obertilliach, guadagnandosi così la convocazione in Coppa del Mondo a Ruhpolding, dove sale sul podio nella staffetta femminile.

A Tyumen disputa dei buoni Campionati Europei, ed arriva a Oslo Holmenkollen senza pressioni per la 15 km, dove ottiene il decimo posto. Risultato che le permette di essere nuovamente inserita nella squadra di Coppa del Mondo per l’annata in corso.

Lo staff tecnico è stato chiaro alla vigilia della stagione 2016/2017, la preparazione è improntata per essere al meglio ai Mondiali di Hochfilzen, non a caso vengono disputati due raduni in Austria ad inizio preparazione. Alexia però ha un programma personalizzato rispetto al resto della squadra, per gestire al meglio i carichi di lavoro. Scelta vincente, dal momento che dopo una stagione con l’88% al tiro (finora 90% terra, 86% in piedi), l’azzurra si presenta al top nei momenti più importanti. Ad Anterselva conquista il terzo posto nella 15 km e pochi giorni dopo è sesta nella mass.

Oggi nella 15 km di Hochfilzen il capolavoro, nella gara per lei cruciale, 20/20 al tiro e ultimo giro sofferto, dando l’anima sugli sci per conquistare il bronzo iridato. Adesso è già focalizzata in vista della staffetta e della mass start.

Chapeau Alexia.

nicolo.persico@oasport.com

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